Casa del vino: non solo Vallagarina. L’idea l’ha buttata li ieri pomeriggio a margine del convegno di Isera, l’assessore provinciale Tiziano Mellarini. Insomma l’idea dell’ambasciata del territorio lanciata qualche anno fa dal presidente del consorzio, il marchese Carlo Guerrieri Gonzaga – padre dei blasonatissimi San Leonardo e del più recente ma altrettanto prestigioso Villa Gresti -, piace così tanto che ormai è stata sposata anche dai vertici dell’amministrazione trentina. La casa del vino di Isera, insomma, potrebbe diventare nel prossimo futuro un ambasciata per l’immagine eno – gastronomica di tutto Trentino. Mellarini ci crede: “perché qui non portiamo anche le mele della Valle di Non o la carne di qualità degli allevamenti trentini o i formaggi d’alpeggio delle nostre malghe? Mi sembra che gli spazi per mettere in campo un’iniziativa come questa ci siano. E soprattutto c’è il contesto e l’ambientazione giusta affinchè Isera, con il suo splendido palazzo, possa diventare un punto di riferimento per l’eno-gastronomia made in Trentino”. Del resto che sulla Casa del vino la Provincia ci abbia fatto qualche pensierino anche in questo senso, lo dimostrano i finanziamenti, circa 30 mila euro, che quest’anno sono arrivati a palazzo de Probizer per sostenere le attività di comunicazione e di formazione messe in campo dal consorzio. E anche i programmi per l’immediato futuro: “insieme al Comune – ha aggiunto Mellarini – stiamo lavorando su un progetto di sistemazione dell’area esterna del palazzo che potrebbe essere affidato ad un grande nome dell’architettura internazionale d’ambiente. Isera è una delle porte del Trentino, per la sua collocazione geografica e per la sua tradizione enologica. Quello che è stato fatto in questi anni a palazzo de Probizer può diventare un patrimonio e una risorsa importante per tutto il Trentino”.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!