Viticoltori in Avio è una cantina sociale, una cooperativa di produttori fondata nel 1957 sull’onda di un movimento cooperativistico che proprio in quegli anni stava coinvolgendo vasti settori agricoli del Trentino. Fu la risposta di classe delle migliaia di contadini trentini ad un mercato, quello della raccolta e della vinificazione delle uve, dominato da pochi potentati, da grandi cantinieri capaci da soli di determinare prezzi e imporre modalità e tempi di raccolta. Un sistema anacronistico che stava strangolando le già povere economie famigliari del Trentino. Anche ad Avio, come in moltissimi altri centri della provincia, i contadini trovarono una risposta, un modo per liberarsi dalla signoria tiranneggiante dei cantinieri, organizzandosi in forma cooperativistica, all’interno di quel filone solidaristico di matrice cattolica che rappresenta la vera specificità della cooperazione trentina. Viticoltori in Avio nacque così, come reazione organizzata dei viticoltori al potere dei vinificatori. Sta qui, in questa origine, l’identità orgogliosa di questa cantina che nel tempo si è ingrandita e si è aperta verso il Veneto. A metà degli anni 2000 la cantina di vinificazione, in via Dante, è stata completamente rinnovata e ampliata, pronta per le nove sfide del mercato. Oggi conta 500 soci, quasi il trenta per cento di loro arriva dall’alto veronese, e coltivano, solo nell’area trentina, lungo i terrazzamenti alluvionali fra Sabbionara e Mama d’Avio, 350 ettari di terra, che rappresentano il 70% dei vigneti appartenenti alla municipalità aviense. Insomma una grande cantina che ogni anno immette sul mercato 100 mila ettolitri di vino, il 10 per cento dell’intera produzione trentina. Una cantina orgogliosa della sua storia che è stata prima di tutto una storia di riscatto sociale ma orgogliosa, soprattutto dei suoi vigneti e dei vini. La collezione di vigneti storici, ceduti dall’Istituto agrario di San Michele all’Adige, allevati alle falde di Castellum Ava, a Sabbionara, rappresentano una preziosità da visitare. Cosi come il monumentale vigneto secolare di Enantio franco di piede che si estende per quasi un ettaro lungo la riva destra dell’Adige, in Iscia. E fra i vini che si possono assaggiare e annusare, anche nella spaziosa ed elegante enoteca affiancata alla cantina di vinificazione, sono proprio le bottiglie di Enantio Terradeiforti Doc quelle a cui questa azienda ha dedicato maggiore attenzione e cura. Sono loro quelle che interpretano meglio il profilo di questa cantina e della sua storia ma anche di questo territorio d’uva a metà fra Trentino e Veneto. Il vino, vinificato in purezza con macerazione sulle vinacce, risulta poderoso e rustico sebbene la maturazione prima in botti di rovere e barriques per 15 mesi e poi per 6 sei mesi in bottiglia, ne smorzi la naturale aggressività. La produzione dei Viticoltori in Avio, naturalmente, non si ferma qui. Assieme all’Enantio la linea “Avio”, comprende Pinot Grigio, Pinot Bianco, Marzemino, Lagrein e Teroldego. Bottiglie che vengono proposte al pubblico con un’etichetta dove il segno Avio diventa elemento distintivo e caratterizzante del territorio. Nella linea “Affinati”, invece, le bottiglie di Vendemmia Tardiva, Trentino Rosso, Pinot Grigio Affinato e Pinot Nero. Vini che maturano il loro carattere con un’adeguata sosta nel legno. La botte aperta stilizzata che ne caratterizza l’etichetta, richiama la modalità di affinamento e fa pensare a un progetto produttivo in piena evoluzione. Infine, ormai da molti anni, fra i virtuosismi dei Viticoltori in Avio è possibile trovare anche un sorprendente spumante Brut – Trento Classico: il Sarnis, nome mutuato dal toponimo Campi Sarni fra Borghetto e Vo’ Sinistro. Un Blanc de Blancs dal perlage fine e persistente, di giusta acidità, che suggerisce con immediatezza sensazioni floreali molto fresche e fruttate di mela e di pera. Non c’è che dire: notevolissimo.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!