Mese: Aprile 2011

In Trentino troppi piagnistei. Il mondo del vino in provincia di Trento è affetto da un endemica tentazione al masochismo e non è capace di guardare oltre la punta del suo naso. Sono parole di Albino Armani, il cantiniere da 18 milioni di euro all’anno, prodotti fra Friuli, Valdadige, Valpolicella, zona del Prosecco e, appunto, Trentino. Sede di questo piccolo

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La decisione dei vignaioli di sabotare la Mostra dei Vini Trentini, in programma a fine maggio, rischia di far saltare una situazione già al limite della resistenza. Di sicuro offre una rappresentazione realistica e piuttosto verosimile delle difficoltà, magari vere magari solo percepite ma per questo non meno Nicola Balter, presidente dei vignaioli del Trentinosignificative, in cui versa il mondo

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I Vignaioli del Trentino ‘bocciano’ la composizione della nascente Consulta per il Settore Vitivinicolo. Chiedono il rispetto di una rappresentanza paritetica. E annunciano : non parteciperemo alla prossima Mostra Vini del Trentino 2011. Trento, 15 aprile 2011 – L’assemblea dell’Associazioni Vignaioli del Trentino ha deciso – all’unanimità – di non accettare la proposta dell’Assessorato Provinciale all’Agricoltura in merito al numero

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Scoperta una nuova specie di lievito nel Vin Santo di Gambellara. La notizia arriva dal Laboratorio di Microbiologia Alimentare del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona diretto da Giovanni Vallini. Il Consorzio di Tutela dei Vini Doc Gambellara ha infatti commissionato una ricerca biennale per lo studio di lieviti tipici del territorio implicati nel processo di vinificazione. Il gruppo di

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I soldi pubblici non arrivano e sale la temperatura fra i soci della cantina sociale di Avio. Dibattito serrato l’altra sera nella prima delle due assemblee frazionali, quella di Sabbionara, messa in calendario dal cda della coop vitivinicola. Questa sera, invece, si incontreranno i soci di Avio centro. L’indebitamento della cantina, il tracollo dei rendimenti e il vuoto dirigenziale, sono

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Oggi mi dedico un po’ all’autocritica. E’un esercizio che fa sempre bene. A tutti. Le considerazioni di quel grande maestro del vino, e di tanto altro,  che è Angelo Gaja (vedi post precedente) a proposito del frastuono, di parole e di comunicazione, che circonda il mondo del vino, mi hanno fatto venire in mente un brano di Milan Kundera (L’insostenibile leggerezza

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In Italia il vino si comunica troppo. E il rumore non fa bene al vino. Fra i rumoristi, naturalmente, mi ci metto anch’io. Dico questo leggendo una dichiarazione illuminante, rilasciata a margine delle iniziative collaterali di Vinitaly dal grande vecchio del vino italiano Angelo Gaja, riportata integralmente dal blog Vino al Vino di Franco Ziliani. Su cui, come consiglia anche

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Il 2010 è stato un anno nero per il vino italiano sul mercato interno, a differenza di quanto è accaduto per l’export che invece è cresciuto quasi dell’8%. Questa non è un novità. Alcuni numeri rappresentano bene la situazione. Negli ultimi vent’anni il consumo interno è crollato del 30 % (fonte Nomisma), nell’ultimo anno per la prima volta il consumo procapite è precipitato sotto i 40 litri. Entrando ancora più nel dettaglio si scopre che sul mercato interno la sofferenza colpisce di più le bottiglie di qualità, ovvero quelle che si attestano su una fascia di prezzo medio e medio alto. Una ricerca di Coldiretti ha messo a fuoco alcuni altri dettagli: in Italia la famiglia media spende poco più di 40 euro al mese in bevande. Di cui 20 se ne vanno in acquisto di acqua mentre il budget familiare per l’acquisto di vino si ferma a 12 euro al mese. Sono i numeri che disegnano il contorni di un mercato in crisi. A questi si possono aggiungere quelli elaborati da uno studio di Vinexpo, il Salone del vino della camera di commercio di Bordeaux. Ecco la radiografia dell’Italia:

2° produttore di uva da vino;
1° consumatore mondiale di vini fermi in termini di volume (5° in termini di valore);
5° consumatore mondiale di vini frizzanti;
6° mercato mondiale in termini di consumo di vini commercializzati a più di 10 dollari (7,19€) la bottiglia;
1° mercato mondiale per il consumo di vini commercializzati a meno di 5 USD (3,59 €) la bottiglia;
1° esportatore mondiale di vino in termini di volume e secondo in termini di valore.

Riassumendo, esportiamo moltissimo in termini di volume, molto in termini di valore. Consumiamo ancora molto in termini di volume ma sempre meno in termini valore. Infatti siamo al sesto posto fra i paesi consumatori di vini sopra i 7 euro e i primi consumatori di bottiglie sotto i 3,50 euro. Ancora numeri che raccontanto di un problema. Ho fatto questa premessa, per invitarvi a leggere i resoconti delle interviste che Vinitaly ha organizzato in questi ultimi due mesi (l’iniziativa si chiama Aspettando Vinitaly e la trovate sul sito della fiera). Tre domande secche ai maggiori protagonisti del mondo del vino italiano. Di cui una dedicata appunto alla crisi del mercato interno. La domanda é:

Il gap del mercato italiano è di natura economica, culturale o è un problema di comunicazione?

Ecco come hanno risposto, giornalisti, imprenditori, enologi e winemaker italiani

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Sono stati pubblicati oggi pomeriggio i risultati del 19°  concorso enologico internazionale di Vinitaly. Leggendo la classifica mi ha colpito una cosa, i risultati del Trentino hanno bissato ampiamente quelli dell’Alto Adige. Al Trentino sono arrivate 17 Gran Menzioni, una medaglia di bronzo e una d’oro. Che coprono uno spettro variegato di vini, dai rossi, ai bianchi, alle vendemmie mature.

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Verona, 1 aprile 2011 – Una card con microchip e un calice: sono questi gli strumenti di Sparkling Italy, la nuova degustazione professionale che Vinitaly, in programma dal 7 all’11 aprile 2011 (www.vinitaly.com), dedica ai vini italiani prodotti con metodo classico e charmat nello spazio appositamente allestito tra i padiglioni 8 e 10/11. Una degustazione con un tempo massimo di

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