Si apre questa mattina Merano Wine Festival. Come tanti altri giornalisti e wine blogger, quest’anno ho deciso di non metterci piede. Gli eccentrici criteri che la regia dell’evento si è inventata per selezionare l’ingresso di chi si occupa di comunicazione, assomigliano molto da vicino ad un guinzaglio corto messo al collo di chi scrive. Raccontano di come si stia evolvendo, in questi anni di crisi, il rapporto fra mondo del vino e giornalismo. Dove il primo è sempre più tentato, e ormai lo fa apertamente, di chiedere al secondo, non un esercizio critico leale ma semplicemente quella che in gergo si chiama marchetta. O marchettona. A questo proposito, e così capirete meglio le ragioni che quest’anno hanno tenuto lontano da Merano tanti giornalisti, vi consiglio la lettura del post di Stefano Tesi, e dei relativi commenti, “Merano Wine: libertà di stampa? Pagare il biglietto!", pubblicato sul blog Alta Fedeltà.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
Merano Wine Festival ? Che tristezza ! Un'altro esempio (che non serviva) della decadenza del mondo del vino.
Una manifestazione che ha vissuto momenti gloriosi e che adesso è una marchetta totale.
Se la tentazione della marchetta, coinvolge anche l'alto adige, dobbiamo davvero cominciare ad interrogarci… sul futuro……..
cpr