Sull’Adige di questa mattina leggo una bella paginata dedicata a Trentodoc firmata da pgh (Paolo Ghezzi). Essendo un bravo giornalista che lavora di fino, si tiene lontano dalle opinioni e si limita alla cronaca pura e semplice. Basta e avanza. Bastano i virgolettati per dare l’idea dell’orizzonte confusionario e sconclusionato in cui navigano i vertici istituzionali delle bollicine trentine (uso questa parola perché in Trentino, purtroppo, non si fa solo metodo classico).
Mi permetto, in pausa pranzo, di fare alcune chiose.
Banalità (e amenità) vertiginose (e pretenziose): “Altro che le squallide brughiere di Franciacorta, le colline della nostra terra madre non hanno nulla da invidiare allo Champagne” (Elvio Fronza). Lo afferma il presidente di Consorzio Vini, non uno qualsiasi. Non il signor Rossi o il signor Bianchi. Ci mancava solo dicesse che Trento non ha niente da invidiare a Parigi. Bene: e come mai, dato per assodato (?) che le brughiere franciacortine sono squallide, che non abbiamo niente da invidiare alla Champagne e che le nostre montagne sono verdi, i bresciani vendono più bottiglie (1 milione e mezzo in più rispetto a Trentodoc) e fatturano il doppio (150 milioni di euro contro 70 milioni) e gli champagnisti francesi vendono 300 milioni di bottiglie e girano qualcosa che si avvicina ai 4 miliardi di euro? I numeri sono quelli che giravano lo scorso anno a dicembre nell’ambito di Bollicine su Trento (se in giro ce ne sono altri più aggiornati, prego postarli). Forse abbiamo qualcosa da imparare, altro che montagne verdi. Ma di questo se ne sono resi conto i vertici della promozione e della politica vitivinicola trentina? Perchè, caro presidente, che le nostre montagne fossero più belle delle brughiere lombarde, lo sapevamo già. E da quel dì. Il problema è che non le sappiamo vendere. Non le montagne, le bottiglie. Urgono una (dieci, cento, mille) sedute di autocoscienza.
Quando i buoi sono fuori dalla stalla…: “Non possiamo più finanziare le cattedrali del vino” (Tiziano Mellarini). Ci mancherebbe altro: dalla cittadella del vino di MezzaCorona sino alla fabbrica del duomo (e non parlo solo di lavori di muratura) della Viticoltori in Avio, passando per Nogaredo e Mori, le cattedrali sono già state finanziate. Eccome. Proviamo a fare due conti? Sarebbe bello ma ci vorrebbe un calcolatore della Nasa, per farli. E non ce l’ho. Quindi rimandiamo, almeno per oggi. Ma stando così le cose, a quale testa matta passerebbe mai per l’anticamera del cervello di finanziarne altre? E poi, l’assessore dice: “non possiamo più… “. Ma, non possiamo o non vogliamo? Perché, fra il verbo potere e il verbo volere c’è una gran bella differenza. Ed è una differenza che fa la differenza.
Talpa meccanica, ovvero le pupitres in galleria: “Un grande spazio comune per la sboccatura, in grotta o in galleria, o in una ex centrale” (Tiziano Mellarini). Grande, lo spazio. Mi raccomando. Lo vuole grande lo spazio l’assessore: dobbiamo conquistare il mondo a suon di bollicine. Fermiamolo: dopo aver sfracellato il fondovalle con capannoni commercial-industriali (la sua Ala, porta industriale del Trentino, docet), con strade, rotonde, tangenziali e tutto il resto, ora vogliamo anche talpizzare il sottosuolo per un pugno di puprites? D’accordo che il metodo classico ci piace, e ci fa anche guadagnare, ma insomma a tutto c’è un limite. Lasciamola in pace madre terra. O Terra Madre. C’è da augurarsi che la scelta, se mai si concretizzerà, ricada negli spazi di Centrale Fies: l’idea, almeno questa, di uno spazio collettivo poco impattante, mi sembra buona.
Tutti per uno, uno per tutti… ognuno per sé: “Dobbiamo remare in un’unica direzione” (Tiziano Mellarini). Pojer e Sandri: IGT delle Dolomiti; Castel Noarna: VSQP; Letrari, Rotari, Methius: Talento-Trentodoc. Continuiamo? Ah, si: Marco Manica (Premiata Ditta Longariva): Metodo Martinotti. E qui siamo addirittura su un altro pianeta. In queste condizioni parlare di unità di intenti, e di remi, equivale ad aver perduto il principio di realtà. Anzi a non sapere nemmeno cosa sia, la realtà.
Per fortuna c’è Ferrari… : “Bacia manina se confermiamo l’anno scorso” (Mauro Lunelli). Per fortuna c’è l’esperienza di Casa Ferrari, non a caso un impero solido e ben diversificato nel settore beverage e non solo, a riportare tutti alla realtà. E a consigliare, numeri alla mano, di tenere i piedi per terra. Perchè le bollicine di Trento, a forza di raccontarcela lunga, anzi lunghissima, rischiamo di trasformarle in una bolla di sapone. E sarebbe un gran peccato.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
lo vogliamo dire che hanno costruito sia cavit che nosio 2 spumantifici che lavorano al 30% delle loro possibilita'
i numeri erano che i 2 spumantifici dovevano collocare sul mercato circa 8 -9 milioni di bottiglie da soli.
Nosio ha capito subito che la strada era difficile e ha deviato il percorso: Mercati e Sicilia.
Cavit è rimasta al palo ottimi prodotti ma pochi numeri.
Ferrari è quello che in questo momento guadagna di piu': paga meno il prodotto circa il 35%
le vendite e il prezzo sono stabli.( tesi Pedrom: in momenti di crisi il privato riesce a cavalcare meglio delle coop la crisi facendola pagare hai fornitori di uva pagando meno la materia prima )
Diciamolo diciamolo: hanno costruito cattedrali sulla base di visioni velleitarie, senza fare due conti. Anzi. nemmeno uno. Per fortuna oggi non le possono piu' fare. Ha ragione cosimo, li sopra, quando scrive che il verbo potere è diverso dal verbo volere. E infatti l'innominabile Mella non dice "non vogliamo" ma "non possiamo". Perchè se fosse per lui, e se potesse, forse ne vorrebbe fare ancora.
La Cattedrale nelle Bollicine
Ma …SPQT (Sono Pazzi Questi Trentini), mai visto un blog sul vino più sconclusionato di questo: ma chi è, sono, quel pazzo che tira in ballo marcella bella per parlare di vino? Io vivo a mille chilometri da voi e faccio fatica a capirvi, mi sembrate incartati sui voi stessi: forse le montagne verdi non vi fanno tanto bene. provate a trasferirvi al mare, magari ne guadagnereste in buon umore!
Osti, ma ci leggono perfino in salento! Grazie amico enopugliese, saremo anche sconclusionati e come dici tu Pazzi, ma siamo così: trentini un po' innamorati delle loro montagne e dispiaciute dell'uso, questo si sconclusionato, che se ne sta facendo. In quanto al mare, non preoccuparti lo frequentiamo, lo frequentiamo. Quello jonico soprattutto! (e anche le cantine pugliesi)
CPR
Io che sono solo curioso, le domande che pone Curiosa&Sospettosa, me le sono poste da mò. Bazzicando nell'ambiente, mi ero dato anche le risposte. E la cosa sarebbe rimasta sepolta, come sempre e come tutto, se dal popolo del blog qualcuno non l'avesse riesumata, giusto in tempo per le Bollicine su Trento.
Primo: come cittadino di Trento mi scuso col mondo e con la Franciacorta in particolare per le improvvide affermazioni sulle squallide brughiere: qui di squallido c'è solo l'affermazione del Fronza (spero in una denuncia, così almeno ci chiariamo).
Secondo: dati sui risultati ci sono anche, ma quella che è mancata è la volontà critica di leggerli e di aggiustare il tiro, preferendo i responsabili, perseverare nel…diabolicum.
Terzo ed ultimo, per ora: il programma delle Bollicine su Trento, ancora una volta sfugge all'esigenza di progettualità puntando sull'ennesima autocelebrazione. Roba da matti.
E cosa ti sei risposto caro, quasi omologo curioso? …Scrivi che le relazioni e i numeri ci sono, che basta leggerli. Ma dove sono? E perché non li leggiamo insieme? In verità, come te, anche io me le chiedo da un po' di tempo queste cose, ma non trovo risposte. Le sole che ho trovate, in queste settimane, sono state su questo blog. Ma non bastano. E non voglio rovinare la festa a nessuno, non voglio rovinare la festa a bollicine su trento – tanto probabilmente non se ne sono nemmeno accorti che esiste questo blog -. ma dico questo perché, al contrario, ho a cuore questi temi e mi piacerebbe che si imboccasse finalmente la strada giusta,non che ci accontentassimo della retorica delle montagne verdi come le ha chiamate cosimo. (a proposito Cosimo, oggi non ti sei fatto sentire, non hai pubblicato niente, cosa succede? Te la stai spassando a palazzo roccabruna? Vedi che domani vogliamo un reportage completo eh.. )
Curiosa&Sospettosa&Vanitosa (nessuno che mi abbia fatto i complimenti per la mia faccina…gravatar.. ! non ci sono piu' gli uomini di una volta)
Allora questi numeri, qualcuno si decide a postarli? Ci saranno pure da qualche parte! O davvero, come consiglia qualcuno, dobbiamo chiedere aiuto a qualche consigliere di opposizione? Non mi sembra il caso. Dai, da brava Pat, dai un segno, vienici incontro..sii buona che ormai è natale…
Curiosa&Sospettosa
Rispondo a BuonSenso: nessuna denuncia, non leggono, non ascoltano, sanno tutto loro.
A curiosa&sospettosa: per discutere di Trentodoc non servono dati dettagliati, ma basta la notizia che sfioreremo i 9 milioni di bottiglie vendute, grazie – sembra di capire – all'azione istituzionale.
Punto 1. A spanne lo Champagne sfiorerà i 300; 400 si dice, il Prosecco (che spara il miliardo fra qualche decennio), qualche centinaio di Asti e Cava, poi i soliti 25-30 di classico italiano (compresi Franciacorta e Trento).
Punto 2. Sappiamo dallo storico che il consumo di spumanti s'impenna da solo in parallelo con le crisi economiche; non servono campagne, ci pensano i consumatori a comprarlo per dimostrare a loro stessi che non sono caduti in povertà. Non sono io a pontificare, lo sa ogni serio stratega di marketing.
Punto 3. Invece di millantare meriti, varrebbe la pena impegnarsi a progettare qualcosa di nuovo per il vigneto e per un marketing serio. Infatti, non molti mesi fa si ipotizzavano 30 milioni di pezzi per il Trento, ma senza dire in che modo si pensava di raggiungerli.
Il resto alla prossima puntata, sempre che interessi.
X Angelo:
Aspetta aspetta che la denuncia prima o poi arriva, non si prescrivono subito certe cose… Dai scherzo, ci credo che non arriva. Non ha smentito nemmeno sull'Adige, mi pare. Ma a parte questo: la cosa che scrivi sul consumo dello champagne in tempi di crisi come rimedio autoconsolatorio ed esorcistico, mi sembra davvero curiosa. Ma è davvero cosi'? La hai formulata tu, o è il frutto di un'analisi sullo storico? (mi daresti i riferimenti, grazie). Infine: certo che interessa l'argomento. Aspetto la seconda puntata!
BuonSenso
Questo commento si era perduto fra le numerose email arrivate sulla casella di info@trentinowine.info. Lo riposto qui manualmente.
Caro BuonSenso, non è farina del mio sacco, ma un capitolo di certi
corsi di marketing che si frequentavano un tempo. Ora, i casi sono
due: o gli strateghi della PAT&C. non li frequentano più (verosimile,
visto che brancolano) o i corsi si sono adeguati ai tempi (verosimile,
visto in che condizioni ci hanno ridotto). Resta il fatto che
l'analisi psicologica del consumatore, allora come oggi, dice che in
coicidenza di criticità grave il consumatore rinvia le grandi spese
(casa, megavacanza, auto, ecc.) e si dà ai consumi voluttuari
(prestigiosi, ma di costo ridotto) come ristoranti&Champagne, appunto,
per dimostrare a se stesso che non è caduto in povertà. Tutto qua.
Ed è il motivo principale per cui si sta vendendo più facilmente
Marca + "Trento" … classico, con buona pace degli investimenti
istituzionali sul Trentodoc che, come ha verificato sul campo in ns.
CPR, è poco o punto conosciuto.
Allora Curioso è arrivata la denuncia? D'accordo che c'è tempo e il reato non si prescrive subito, ma forse sarebbe il caso che fosse lui ad autodenunciarsi alla corte internazionale del buon senso, anzi a quella planetaria…
Condivido le scuse a quelli della Franciacorta.
Al dott. Ziliani, di cui condivido sempre (quasi) tutto però dico con simpatia che forse e ribadisco forse roisicheremo sullo spumante – a parte che Ferrari è pur sempre qui a Trento- ma solo su quello. La battuta è stata inopportunissssima e va respinta senza se e senza tuttavia … magari va "contestualizzata" come direbbero i Cardinali 🙂
Ciò detto ho qui davanti a me il programma eno-gastronomico delle Bollicine su Trento, intitolato Trentodoc on the road – Bollicine lungo le strade del vino e dei sapori del Trentino, ed è sinceramente un bel progetto, coinvolge molti ristoranti in tutto il Trentino che propongono ricette trentine (tanto per dire Le tre Chiavi di Isera, la Locanda D&D di Maso Sasso e lo scrigno del Duomo a Trento presentano il baccalà) accompagnate dal Trentodoc.
Insomma non è tutto da buttar via: peccato per la poca trasparenza (su quanto si vende, sui costi, un po' su tutto …) però si può sempre migliorare. Io vedrei il bicchiere mezzo pieno, ma mi sa che di ottimisti qui ci sono solo io.
Saluto, PO
Ma no, PO. Non sei il solo ottimista. Anche Cosimo è un ottimista (gramscianamente, ottimista della volontà… ), Ma un conto è essere ottimisti (della volontà) e un altro è non avere il senso della misura (di sé): insomma, una certa, modestia e moderazione credo non farebbero male. Parlo di Bollicine e di tutto il calderone che ne segue. Poi, le singole iniziative, i ristoranti e il resto… piacciono anche a me. E le frequento pure.
CPR
PS: a forza di contestualizzare .. rischiamo di ritrovarci solo con il contesto (il nostro).
i trentini no i capis de spumante perche' no i lo beve. mai. en franciacorta inveze i te lo offre, i te lòo spiega. e i fa squadra. da boni tondinari, no i a mai sbaglia' en colp. nepure en brughiera. che bravi.
Si brava, bravi, mentre stiamo spendendo un sacco di soldi, proprio in questo momento, per promuovere il nostro prodotto doc, voi aprite un blog per sputtanare il trentino e per fare pubblicità al nostro diretto concorrente. Bravi. Vi daranno la medaglia al valore del franciacorta! Complimenti.
Autarchico
Ogni tanto su questo blog escono dei soggettoni che sembrano inventati apposta per creare confusione o per screditare il blog tanto sono inverosimili. Ma davvero in Trentino c'è in giro gente che si è bevuta il cervello fino a questo punto?
autarchico…ti consiglio di andarti a vedere il film di moretti
[youtube
Curiosa&Sospettosa
Non lo bevono perché non viene distribuito, prova ad andare in un bar qualsiasi, fai una prova, e chiedi un trentodoc, deo grazia, se il barista sa di cosa si tratta. Poi comunque, dopo aver stabilito che si tratta di bollicine scatta un dialogo al limite del non sense: prima ti viene proposto un prosecco, poi un rotari e infine un ferrari. Per queste due ultime scelte, tuttavia, di solito ti dicono che lo vendono sono a bottiglia. Insomma non lo beviamo perchè non ce lo fanno bere, invece di andare in giro con richard gere trentino spa dovrebbe fare una bella formazione a ristoratori e baristi trentini.
Quello del Bar
Cercavo poco fa notizie sul trentodoc (sono diligente, mi sto documentando, visto che qui siete tutti sapientoni…) nell'archivio dell'Adige on line. E mi è uscita una notizia piuttosto interessante. In un articolo in cui si parla dei soldi spesi da mamma provincia (tanto per riagganciarmi all'accenno di Ziliani) in promozione del nostro metodo classico. Sentite qua: "Per quanto riguarda le singole consulenze, la maggiore riguarda il consulente di Trentino Marketing spa (ex Trentino spa). La società che si occupa di promozione turistica e dei prodotti tipici ha chiesto già l'anno scorso a Fabio Piccoli , veronese, ex redattore dell'Informatore agrario, da 23 anni consulente in tutta Italia, per aziende ed enti pubblici, dalla Sicilia al Trentino, di rilanciare il marchio spumantistico TrentoDoc: il compenso per realizzare il piano di «valorizzazione» delle bollicine trentine vale 80.000 euro" <a href="http://(http://www.ladige.it/news/2008_lay_notizia_01.php?id_cat=51&id_news=122037)” target=”_blank”>(http://www.ladige.it/news/2008_lay_notizia_01.php?id_cat=51&id_news=122037). Non posso dire niente di Piccoli, anzì è pure un bell'uomo e a quanto ne so un bravo professionista, ma mi chiedo: e i risultati di questo piano di comunicazione? E il piano di comunicazione? Si può leggere qualche relazione, qualche verbale? visto che è stato pagato dalla provincia, saranno cose pubbliche? Ora, è stato anche cooptato fra i saggi di una delle commissioni create da Mellarini. Immagino che se è stato rilanciato anche in questa nuova cabina di regia, ciò sia stato fatto perché è stato molto bravo nel rilanciare il marchio trentodoc. Altrimenti non lo avrebbero tenuto. Solo che sarebbe interessante avere sottomano, ogni tanto, un analisi semestrale, annuale, biennale, dell'andamento del marchio, e anche delle bottiglie vendute. Si possono reperire in rete queste informazioni?
Curiosa&Sospettosa
brava curiosa,bisogna avere anche le cifre….fiere,promozioni,ecc ecc….mi sa' che dovremmo chiedere a qualche consigliere provinciale che faccia un'interrogazione al consiglio pat ciao
Ma ti pare normale, che per avere questi numeri, si debba ricorrere ai politici, alle interrogazioni? Ma andiamo, anche qui, ad imparare da franciacorta. Si fanno fare gli studi dalla Bocconi e poi li pubblicizzano e li presentano sul loro sito (vedi ultimo studio sulla penetrazione d mercato del franciacorta presentato ad inizio novembre). Sul sito di trendoc invece troviamo solo le cronache delle serate romane con richard gere (ma perché non invitano anche me.. che sapre cosa fargli a richard..altro che trentodoc..). A parte gli scherzi, visto che siamo messi così, allora qualcuno si faccia carico di chiedere a un consigliere provinciale. e poi discutiamone.
Curiosa&Sospettosa
XLanfranco fu anonimo:
grazie per l'indicazione non sapevo che toni visintini avesse raccolto i suoi scritti pungenti in un libro. Grazie!
Non siamo l'ombelico del mondo, Toni Visentini, Raetia editore
Grazie informato! vediamo se funziona
hahaahha, bellissimo ora anche io ho la mia faccina. state tutti attenti ora che mi scateno!
hey, anch'io voglio la mia faccina accanto ai miei commenti, sono una signora vanitosa. Non è giusto che appaia solo quella del mitico. Come si fa? dove la devo mettere per farla comparire o è un privilegio riservato solo ai grandi?
Curiosa&Sospettosa&Vanitosa
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Ha ragione Ziliani. Pero' bisogna distinguere: i produttori bravi e seri non sono attaccati alla mammella provinciale, fanno un ottimo prodotto e si impegnano a conquistare spazi di mercato. Il problema sono i vertici della piramide, quelli messi a capo del sistema ma che, di fatto, rappresentano solo il colosso cooperativo. E a mio modesto avviso, lo fanno pure male, in modo provincialotto e autoreferenziale. In Sudtirolo hanno scritto un bel libro, "non siamo l'ombelico del mondo". Lettura utile anche in Trentino.
Scusa Lanfranco potresti postare le indicazioni bibliografiche del libro a cui fai riferimento? Magari facciamo una lettura collettiva! Scherzo, dai, mi interessa davvero
ciao
Curiosa&Sospettosa
Hey, hey, hey, avete visto è arrivato qui anche il mitico Ziliani. Ah, ma allora non siamo proprio quattro gatti, dissidenti, sfascisti e disfattisti. Direi di festeggiare l'arrivo del mitico con una magnum (due, tre, quattro) di saten questa sera a bollicine su trento davanti a palazzo roccabruna (Ziliani è invitato, Fronza no!).
PS: siccome però sono sospettosa per natura, aggiungo: non è che Cosimo sia un avatar di Ziliani. O un alter ego di franciacorta? Qui bisogna investigare!
Curiosa&Sospettosa
trovo deliranti le dichiarazioni anti-Franciacorta di tale Elvio Fronza (chi é?) presidente di Consorzio Vini, non uno qualsiasi. Pensi, se ne é capace, a promuovere meglio e presentare meglio il TrentoDoc e non a denigrare il lavoro di una zona concorrente che senza i robusti contributi pubblici di Mamma Provincia di Trento sta dimostrando di sapere fare bene. E questo fa rosicare, eccome…
Delirio collettivo (o quasi) di un Trentino che ha cambiato pelle con i soldi di Mamma Provincia. Grazie Ziliani anche per il tuo contribuoto e la tua presenza qui su questa piccola isola del dissenso.
Si si, ero stato proprio io a tirar sta sfigaccia nera. Ma, ripeto, le cose non avvengono per caso. 🙂
Cavolo il Milan ha perso. Nonostante gli sforzi dei rossoneri, il campo ha dimostrato che la squadra più forte alla fine vince.
Ps avranno brindato a Trentodoc? Più probabile abbiano tirato il collo a qualche bozza di Cava
eh eh eh …. qualcuno ieri aveva gufato!
Cavolo il Milan ha perso. Nonostante gli sforzi dei rossoneri, il campo ha dimostrato che la squadra più forte alla fine vince.
Ps avranno brindato a Trentodoc? Più probabile abbiano tirato il collo a qualche bozza di Cava
A suffragare quello che ha scritto Cosimo qui sopra, aggiungo un altro elemento che si deduce dalla recente ricerca demoscopica (pubblicata ad inizio novembre) condotta da AstraRicerche per conto del consorzio Franciacorta. Non solo non siamo capaci di vendere trentodoc, questo sarebbe il meno. Non siamo capaci nemmeno di farci conoscere: e qui la differenza fra franciacorta e trendoc si fa abissale: il primo gode di una visibilità tre volte più alta del secondo. Riporto qui alcune righe pubblicate su Winenews <a href="http://(http://www.winenews.it/news/25079/bollicine-avanti-tutta-non-si-arresta-la-corsa-delle-vendite-47-nel-2011-in-un-mercato-del-vino-in-calo-116-exploit-franciacorta-167-30-lexport-lo-dice-la-ricerca-cermes-bocconi-focus-analisi-su-italiani-bollicine)” target=”_blank”>(http://www.winenews.it/news/25079/bollicine-avanti-tutta-non-si-arresta-la-corsa-delle-vendite-47-nel-2011-in-un-mercato-del-vino-in-calo-116-exploit-franciacorta-167-30-lexport-lo-dice-la-ricerca-cermes-bocconi-focus-analisi-su-italiani-bollicine). Questo è un breve estratto ma è la lettura integrale è interessantissima:
"La conoscenza sollecitata degli otto principali tipi di vini spumanti prodotti con i metodi charmat e della rifermentazione in bottiglia vede tra i primi il predominio dell’Asti (noto all’85% del campione) sul Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Docg (64%); e tra i secondi, ossia tra quelli a fermentazione naturale in bottiglia, il lievissimo predominio (di pochi decimi di punto) dello Champagne (76%) sul Franciacorta Docg (76%), ai quali seguono – assai staccati – l’Oltrepò Doc (40%), il TrentoDoc (23%), il Talento (10%) e l’Altalanga (6%)".
Insomma c'è un gran lavoro da fare. Il prodotto c'è, ora c'è da lavorare prima sul marketing, e sulla promozione, e poi sulla distribuzione. Ma, appunto, con umiltà: non bastano le montagne verdi (a proposito grazie per la canzone) e nemmeno le scampagnate romane con richard gere, per superare un gap oggettivamente impressionante!
Quanta cattiveria, in queste parole. Perché? Ma che senso ha, sembra stiate facendo politica. Sembra che in questa provincia non ci sia niente che funziona. Ma perché? Io davvero non vi capisco, eppure mi sembra siate per lo piu' persone per bene. Comunque dico addio a questo blog: non mi piace ascoltare sempre la stessa campana.
Addio
A suffragare quello che ha scritto Cosimo qui sopra, aggiungo un altro elemento che si deduce dalla recente ricerca demoscopica (pubblicata ad inizio novembre) condotta da AstraRicerche per conto del consorzio Franciacorta. Non solo non siamo capaci di vendere trentodoc, questo sarebbe il meno. Non siamo capaci nemmeno di farci conoscere: e qui la differenza fra franciacorta e trendoc si fa abissale: il primo gode di una visibilità tre volte più alta del secondo. Riporto qui alcune righe pubblicate su Winenews <a href="http://(http://www.winenews.it/news/25079/bollicine-avanti-tutta-non-si-arresta-la-corsa-delle-vendite-47-nel-2011-in-un-mercato-del-vino-in-calo-116-exploit-franciacorta-167-30-lexport-lo-dice-la-ricerca-cermes-bocconi-focus-analisi-su-italiani-bollicine)” target=”_blank”>(http://www.winenews.it/news/25079/bollicine-avanti-tutta-non-si-arresta-la-corsa-delle-vendite-47-nel-2011-in-un-mercato-del-vino-in-calo-116-exploit-franciacorta-167-30-lexport-lo-dice-la-ricerca-cermes-bocconi-focus-analisi-su-italiani-bollicine). Questo è un breve estratto ma è la lettura integrale è interessantissima:
"La conoscenza sollecitata degli otto principali tipi di vini spumanti prodotti con i metodi charmat e della rifermentazione in bottiglia vede tra i primi il predominio dell’Asti (noto all’85% del campione) sul Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Docg (64%); e tra i secondi, ossia tra quelli a fermentazione naturale in bottiglia, il lievissimo predominio (di pochi decimi di punto) dello Champagne (76%) sul Franciacorta Docg (76%), ai quali seguono – assai staccati – l’Oltrepò Doc (40%), il TrentoDoc (23%), il Talento (10%) e l’Altalanga (6%)".
Insomma c'è un gran lavoro da fare. Il prodotto c'è, ora c'è da lavorare prima sul marketing, e sulla promozione, e poi sulla distribuzione. Ma, appunto, con umiltà: non bastano le montagne verdi (a proposito grazie per la canzone) e nemmeno le scampagnate romane con richard gere, per superare un gap oggettivamente impressionante!
Speriamo che il signor Fronza abbia la decenza di scusarsi con i nostri colleghi della francicorta,e che l'intero staf dirigenziale trentino faccia un bagno di umiltà …..
Caro vignaiolo, qui più che chiedere scusa (ma in fondo sono fatti loro) si tratta proprio di fare un bel bagno di umiltà: magari facciamolo in una vasca di satin tutti insieme, chissà che la sua spuma spumosa non ci insegni qualcosa. E non parlo di produttori, che anche in trentino sono bravi. Ma di questo nostro atteggiamento sempre sopra le righe, sempre "eccellente", sempre "sua eccellenza"… . Si è sempre detto che il popolo trentino era per sua costituzione un popolo moderato, discreto, di poche parole. Umile. Ora, siamo diventati il contrario. Un tempo eravamo umili, ora siamo esondanti di parole. E spesso solo di quelle.
Mi aggrego a Contadina per il bagno collettivo fra le spume spumose del Satin; Ma loro, non li voglio. Prenotiamoli per per la tonca 2012 nell'Adige, magari si rinfrescano le idee…
Curiosa&Sospettosa
Saten.. si scrive saten… asine! il satin è un tessuto, un raso!!!
X Informato:
dai su non perderti in queste cose… satin…saten.. stai facendo la "ponta ai bigoi" … e piuttosto aggregati anche tu al bagno collettivo (omine e done) nel franciacorta alla ricerca di un po' di umiltà
Ciao sono uno di quelli della brughiera, leggo ora questa cosa. Ma mi chiedo perché per promuovere i proprio prodotti si deve essere così aggressivi con gli altri? Capisco che i piccoli per farsi spazio abbiano bisogno di sgomitare, ma non mi pare il modo questo. Ciascuno ha il proprio territorio e ciascuno lo interpreta, cerca di interpretarlo, al meglio. Noi ci siamo riusciti, è stata dura e lo sarà ancora. Il mercato ci ha dato ragione e le brughiere squallide sono state apprezzate in tutto il mondo. Credo che così facendo non andrete lontano. E mi auguro che questo sia stato uno scivolone casuale e involontario. Magari una forzatura giornalistica.
Franciacorta Forever
Bella la canzone.. potrebbe essere il nuovo inno del trentino!
Per fortuna l'adige non arriva in franciacorta, perché se queste cose le leggono i nostri vicini prima ridono fino al prossimo anno, e poi non fanno piu entrare nemmeno una bottiglia delle nostre in lombardia. Ma possibile che dobbiamo essere sempre così provinciali? Da qualche parte su questo blog ho letto l'espressione sindrome ombelicale. Si ma che raza de ombelico….
Quanta cattiveria, in queste parole. Perché? Ma che senso ha, sembra stiate facendo politica. Sembra che in questa provincia non ci sia niente che funziona. Ma perché? Io davvero non vi capisco, eppure mi sembra siate per lo piu' persone per bene. Comunque dico addio a questo blog: non mi piace ascoltare sempre la stessa campana.
Addio
Ma siamo sicuri che questo Cosimo non sia un avatar inventato dall'assessore e dai suoi strateghi, per creare il caso e fare notizia? Mi sembra un caso di marketing virale…..
Se non è così, complimenti. In trentino non avevo mai sentito nessuno (nemmeno i leghisti), prendere per il collo (culo) il potere costituito..in questo modo
Dubbioso
Post scriptum: sta atento cosimo (ma co sto nome set dei nosi?), che prima o dopo i te da el foglio de via!
Uhm. Devo cominciare a ricredermi sulle tue qualità Cosimo. Era un pezzo che non leggevo qualcosa di così sferzante. E soprattutto ragionevole. Continua a scrivere così ti prego: mi metti di buon umore. Poi se sei bravo a fine anno ti faccio un regalo… A parte gli scherzi: ma davvero fronza ha dichiarato quella cazzata? MI sembra impossibile. Non è che sia stato l'adige ha mettergli in bocca parole non sue, tanto per creare un caso e magari per farci litigare con i nostri vicini satin?
Curiosa&Sospettosa
Speriamo che il signor Fronza abbia la decenza di scusarsi con i nostri colleghi della francicorta,e che l'intero staf dirigenziale trentino faccia un bagno di umiltà …..
Ciao sono uno di quelli della brughiera, leggo ora questa cosa. Ma mi chiedo perché per promuovere i proprio prodotti si deve essere così aggressivi con gli altri? Capisco che i piccoli per farsi spazio abbiano bisogno di sgomitare, ma non mi pare il modo questo. Ciascuno ha il proprio territorio e ciascuno lo interpreta, cerca di interpretarlo, al meglio. Noi ci siamo riusciti, è stata dura e lo sarà ancora. Il mercato ci ha dato ragione e le brughiere squallide sono state apprezzate in tutto il mondo. Credo che così facendo non andrete lontano. E mi auguro che questo sia stato uno scivolone casuale e involontario. Magari una forzatura giornalistica.
Franciacorta Forever
Bella la canzone.. potrebbe essere il nuovo inno del trentino!
Per fortuna l'adige non arriva in franciacorta, perché se queste cose le leggono i nostri vicini prima ridono fino al prossimo anno, e poi non fanno piu entrare nemmeno una bottiglia delle nostre in lombardia. Ma possibile che dobbiamo essere sempre così provinciali? Da qualche parte su questo blog ho letto l'espressione sindrome ombelicale. Si ma che raza de ombelico….
Ma siamo sicuri che questo Cosimo non sia un avatar inventato dall'assessore e dai suoi strateghi, per creare il caso e fare notizia? Mi sembra un caso di marketing virale…..
Se non è così, complimenti. In trentino non avevo mai sentito nessuno (nemmeno i leghisti), prendere per il collo (culo) il potere costituito..in questo modo
Dubbioso
Post scriptum: sta atento cosimo (ma co sto nome set dei nosi?), che prima o dopo i te da el foglio de via!
Uhm. Devo cominciare a ricredermi sulle tue qualità Cosimo. Era un pezzo che non leggevo qualcosa di così sferzante. E soprattutto ragionevole. Continua a scrivere così ti prego: mi metti di buon umore. Poi se sei bravo a fine anno ti faccio un regalo… A parte gli scherzi: ma davvero fronza ha dichiarato quella cazzata? MI sembra impossibile. Non è che sia stato l'adige ha mettergli in bocca parole non sue, tanto per creare un caso e magari per farci litigare con i nostri vicini satin?
Curiosa&Sospettosa