Post di servizio per chi sia interessato a seguire il dibattito sulle candidature, presidenza e direttivo, dell’assemblea dei trentodocchisti, in calendario per il 12 dicembre. Ne scrive argutamente questa mattina Franco Ziliani sulle sue Mille Bolle Blog, in un articolo dal titolo significativo: “Produttori di TrentoDoc imponetevi ed esprimete un vostro presidente senza subire il diktat delle Cooperative“. Lettura consigliatissima!
PS: Cosimo ringrazia Le Mille Bolle per aver dato spazio ad un suo piccolo divertissement di ieri pomerigio.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
Grazie, Giuseppe, mi sento meno solo e pure rinfrancato dal volo "alto" che hai impresso all'argomento. Quello di un "Trento" che trascende l'ambito spumantistico per abbracciare una trentinità assopita. E' una visione, certo, ma è lì che dobbiamo arrrivare.
Se sarà Zanoni presidente, vorrà dire che di "doc" i trentini non hanno trovato nessuno, pazienza. Ma anche… pericolo scampato, perchè c'è di peggio in giro (quelli che non si sono candidati) e poi Cavit è garanzia storica. Oddio, potrebbe essere un pò più …. mi fermo qui. Meglio aspettare gli eventi che fare congetture.
Ma no dai Massarello: siamo almeno in tre…. ci sono anche io.. e poi c'è cosimo e poi anche Lamberto…e poi chissà quanti altri…e insomma siamo già un bel gruppetto. A proposito, vi passo una notizia: qualche settimana f quando eravamo tutti incartati a parlare di trentodoc e di spese sostenute per la promozione e di efficacia della stessa, qualcuno tirò fuori l'idea di chiedere a un consigliere provinciale di fare un'interrogazione in provincia per avere qualche numero certo. Ieri ho incrociato un consigliere amico (di opposizione) e gli ho girato la richiesta. Mi è sembrato interessato e mi ha promesso che tradurrà le nostre curiosità in un'interrogazione. Mi sembra una bella cosa. E a voi?
Oggi è il grande giorno dell'elezione del presidente del "Trento" (come dice il DM che riconosce la denominazione) o del "TrentoDoc" (come si dice dopo l'accordo con Trentino Marketing per la promozione). Non si sa bene e questa è solo la prima delle incertezze, la più grande essendo quella che riguarda il o i candidati a guidarne le sorti per l'immediato futuro. Il dibattito è stato scarso e limitato ad incontri informali che – pare – non abbiano portato a nessuna candidatura forte. Non poteva che essere che così, sia perchè da anni in Trentino si è perso il gusto al confronto, sia perchè un candidato forte avrebbe dovuto presentare linee strategiche forti. Le ipotesi, quindi, restano ancora due: o si elegge un presidente che indicherà successivamente la strada da seguire, o si rinvia in attesa di un progetto dove presidente e direttore facciano da riferimento per le Case spumantistiche e per l'esterno. Mi sembrerebbe lapalissiano, ma non ci credo. Temo un papocchio che non entusiasma nessuno nell'intento di andare avanti purché sia. Spero tanto di sbagliarmi.
Purtroppo, caro Massarello, ho paura che tu abbia ragione. Il guaio è che non si discute più e non solo nel campo del vino. E forse è un fenomeno non solo Trentino. Ma più accentuato in Trentino a causa della forza omologatrice esercitata dalla politica. E allora anche la presidenza di un istituto come Trento(doc) che pure avrebbe dovuto suscitare un dibattito aperto fra tutti gli interlocutori, e perché no fra tutti i trentini perché è qualcosa che tira in ballo l'identità complessiva del Trentino, è rimasta lettera morta. Confinata a qualche riunione informale, da cui è uscito poco, e a questo blog che ha provato a lanciare il sasso ma mi pare inutilmente. Il sasso è stato raccolto solo da Ziliani sul suo blog mi sembra. A me sembra scontato che alla fine sarà eletto presidente il direttore di Càvit. Dopo che sui giornali è apparso il suo nome quel po' di discussione che c'era è stata silenziata. Ne deduco che siamo stati noi Trentini in questi anni a lasciarci assorbire e narcotizzare dalla politica e dalla linea delle Coop. Ci siamo affidati mani e piedi a loro felicemente. Come hai visto, anche i piccoli produttori che inizialmente avevano provato ad alzare la testa, la hanno subito abbassata. Un po' come hanno fatto i vignaioli dopo aver disertato la mostra dei vini. Qualcuno li ha più sentiti dire qualcosa? Anche il loro sito istituzionale è fermo, sembra quasi non lo aggiornino più. Si saranno stancanti anche loro di combattere contro i mulini a vento.