Quelli di Trentodoc, pur con tutta la buona volontà, proprio non li capisco. Questa sera, era un po’ che non lo facevo, sono andato a farmi una girata sul sito istituzionale. Ci sono andato con buone intenzioni. E con buone aspettative. Pensavo di trovare qualcosa di nuovo. Almeno la notizia dell’elezione del nuovo presidente dell’Istituto, avvenuta ormai una ventina di giorni fa. Magari anche i nomi dei consiglieri del nuovo CdA. Insomma qualche notizia dignitosamente utile. Magari la segnalazione di qualche riconoscimento o qualche premio vinto in giro per il mondo dalle etichette dei consorziati. Magari anche solo una ricetta per il cenone di San Silvestro da abbinare al Trentodoc. E invece siamo alle solite. Ancora alle solite. L’inutile sito istituzionale di Trentodoc annega ancora nella sua abissale inutilità: l’elencazione supponente di una fastidiosa carrellata di eventi a cui il “perlage di montagna(?)” ha fatto da sponsor. In prima pagina ancora la celeberrima scampagnata romana con Richard Gere. E poi la segnalazione di un paio di eventi di dicembre: due giorni in compagnia del campione di motociclismo Marco Macho Melandri, a Trento per incontrare i suoi tifosi e per giocare a tombola con il Trentodoc. E la sponsorizzazione dell’edizione invernale di Umbria Jazz. Mah. Dunque, del macho della motocicletta si dice testualmente che “ha incontrato a Trento i propri tifosi, brindando con Trentodoc, nell’ambito di un fine-settimana trentino che si è concluso domenica pomeriggio al PalaTrento con la partita Itas Diatec Trentino-Bre Banca Lannutti Cuneo. Proprio in questo contesto il popolare Macho Melandri è stato protagonista di un gioco a premi incentrato sul Trentodoc, il perlage di montagna, mentre nelle giornate di sabato e domenica si è fatto coccolare dalle strutture ricettive trentine di Trentino Charme. Sempre brindando Trentodoc”. Perbacco, pure il gioco a premi incentrato sul Trentodoc. Una trovatona da dopocena in parrocchia, che ci farà vendere un sacco di bottiglie. Di sicuro. Ma niente paura, se Motor Macho con il Trentodoc ci ha giocato a tombola, proprio in queste sere, “sua eccellenza” bollicine trentine si sta riscattando: sta rubando la scena alle più popolari stelle del jazz mondiale A proposito della sponsorizzazione ad Umbria Jazz Winter (Orvieto, 28 dicembre/1 gennaio), infatti, i geniali estensori dei testi trentodocchisti arditamente ci informano che tutte le serate del festival “diverranno un po’ più magiche grazie ad Happy Aperitif Trentodoc, mentre la musica farà da cornice”. Capito? La musica farà da cornice al Trentodoc, altro che palle. C’è da augurarsi che queste stupidaggini trentine non le leggano quelli che hanno acquistati i biglietti per ascoltare Gabriele Mirabassi, Franco Cerri, Paolo Fresu e tutti gli altri; se avessero saputo che la musica farà solo da cornice temo avrebbero cambiato programma. Di corsa. Per fortuna, degli appassionati di jazz e dei cultori del buon senso, l’organizzazione del festival non la pensa così. Sul sito dell’evento, infatti, il marchio Trentodoc viene segnalato con estrema discrezione, insieme ad un altra decina di finanziatori fra cui consorzi e strade del vino di altre regioni, sotto la voce “sponsor”. Altro che la musica “farà da cornice”! Torno a chiedere, quest’anno per l’ultima volta, ma che senso ha una campagna comunicazionale condotta in questo modo, fra supponenza autoreferenziale e pressapochismo dilettantesco?
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Mentre sto postando questo ennesimo pensierino cattivo Massarello, rispondendo ad un commentatore scrive: “…Per far tacere le critiche, basta presentare un resoconto con i ritagli dei giornali ed interviste che parlano dell’evento e qualche copia commissione di ordini fatti. Magari anche sommessamente e solo perché si tratta di denaro pubblico, s’intende”. Ecco, aggiungo il suggerimento di Massarello anche a questo post. Mi sembra il posto giusto…
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
Per curiosa e sosp… Mi raccamando quando stappi di non sparire in volo.Ti aspetto battagliera nel prossimo Anno Nuovo .AUGURI!!!
Solo per dirvi che la rivista si può solo sfogliare on line, per poterla scaricare in Pdf è necessario pagare un abbonamento (una cinquantina di euro mi pare) al server che ospita lo sfogliatore… Insomma una di quelle solite cose messe in piedi dalla Pat senza sapere nemmeno cosa sta facendo. E' il colmo, riempie le case dei trentini di riviste cartacee e patinatissime, gratuitamente, e on line invece le fa pagare! Comunque vedremo di segnalare al magnifico ufficio stampa della Pat l'indirizzo email di Ziliani, in modo da fargli avere questo prezioso documento….
un saluto a tutte le Lady's e un buon anno a questo blog che ci fa pensare…
beh grazie a tutti quelli che si sono così gentilmente e prontamente adoperati perché una copia, ne basta una, del volume appena pubblicato sul TrentoDoc mi possa arrivare.
Grazie a Federica, Massarello e Primo Oratore, troppo gentili!
auguroni a tutti!
Fabio Piccoli si è leggermente sbilanciato sul bimestrale della PAT Terra Trentina. L'intervista la trovate qui:
http://it.calameo.com/read/000195356c9c2bea35f94
a pag. 24.
Buona lettura.
questa volta chiedo veramente l'aiuto di chiunque possa aiutarmi ad entrare in possesso del numero del bimestrale della Pat Terra Trentina, perché vorrei leggere attentamente l'intervista sul futuro del TrentoDoc rilasciata da uno dei 4 saggi del vino trentino. Chi mi può aiutare e dirmi come ricevere il testo dell'intervista?
Caro dottor Ziliani, le basta cliccare sulla url che ha postato l'amico qui sotto;
insomma questa http://it.calameo.com/read/000195356c9c2bea35f94
li la potrà leggere on line tranquillamente e anche scaricare in pdf mi pare, altrimenti gliela farò avere io. Io l'intervista la ho letta: sono le solite cose, che potrebbero essere applicate a qualsiasi prodotto, ad un panetto di burro o ad un telefono cellulare. Niente di nuovo. Comunque, all'indirizzo qui sopra la potrà leggere.
Saluti e buon fine anno
Federica
Federica, il file si può solo leggere on line ma non scaricare. Sarebbe così gentile da farmelo avere, se lei riesce a scaricarlo, a francoziliani@yahoo.it ?
Grazie!
Anch'io non riesco a trasformare in pdf il file, lei Federica ci è riuscita? Se sì posso chiederle come ha fatto? Grazie .
torno solo per un aneddoto divertente, una cazzabubbola da niente, lo premetto per evitare il fraintendimento dell'ultima volta … 🙂
mentre noi siamo qui a scervellarci su nomi, termini e sostantivi corretti, il cameriere indiano del mio ristorante indiano di fiducia ha risolto il problema a modo suo. "Cos'e'?" ho chiesto stupito quando, per la prima volta, mi ha portato un flute di benvenuto. "vino bianco frizzante", ha risposto, senza fronzoli. Pragmatismo orientale. Ih ih, dite che e' il caso di proporlo alla Trentino spa per qualche consulenza? 🙂
dott.Ziliani, ho pensato subito a lei ricevendo quella risposta, e mi son fatto una gran ghignata. Tutto questo per sdrammatizzare, mi sembra che i toni a volte si scaldino di brutto su questo blog. Morta un'albergatrice si fa subito unTrentodoc… i pasdaran del potere non ti lasciano passare nulla, Cosimo!
più che pragmatismo orientale.. mi sembra pragmatismo… anglosassone…. Sparkling Wine.. please… comunque .. almeno il tuo cameriere indiano di fiducia… è più corretto della media dei camerieri trentini.. per i quali tutto è semplicemente prosecco..
PS: non mi faccio mancare niente… ma il blog è divertente anche per questo.. è narrazione sociologica.. quasi… però l'albergatrice un po' mi manca.. mi divertiva un sacco… anzi approfitto per un lanciare un'appello: ALBERGATRICE TORNA FRA NOI!
Sono contenta che ci si stia già mobilitando in tanti per far giungere questa pubblicazione al dottor Ziliani. Si vede che alla fine noi trentini, siamo gente che si muove. Dove non arrivano le istituzioni, arriviamo noi. Anzi, se Ziliani mi lascia un recapito mi permetterei di regalargliene io una copia: mi farebbe piacere per ringraziarlo delle tante cose che mi ha insegnato. Ma detto questo, mi permetto di dire una cosa sul libro in questione e che ho acquistato a dicembre. Premetto che stimo molto uno degli autori che lo hanno scritto, l'altro semplicemente non lo conosco. Tuttavia, non mi sembra un testo capace di dare un gran contributo al mondo Trentodoc. Appartiene al quel genere che tecnicamente si classifica come "encomiastico". E' una scrittura che soffre un poco, tanto, dell'impostazione, chiamiamola così, letteraria che trasuda dall'insieme della comunicazione di trentino marketing. Quest'atmosfera un poco spottistica, secondo me, ha finito per contaminare anche gli autori del libro. Basta leggere la breve presentazione del testo che compare sul sito dell'editore, tutto uno sfarfallio di figure retoriche consumate: “Una montagna di briosita'. Leggerezza alpina, l'austerita' che diventa curiosita'. In un crescendo di piacevolezze. Tutte spronate dal trentodoc, unico vino spumante con le Dolomiti sullo sfondo. Interprete di un territorio altrettanto magico. Dinamico quanto versatile. Appunto, spumeggiante. Entita' geografica, quella del Trentino, che si distingue per colture e culture, amalgama di storie di vita, esperienze sensoriali, di valori condivisi o rifiutati, comunque vitale. Territorio, tra esperienze e ambizioni. Con il paesaggio a scandirne l'evoluzione. Etica ed estetica, identita' e scambi. Recupera il concetto stesso di tradizione. Quella slegata dal culto del passato o dalla nostalgia di un tempo che non c'e' piu'. Ma 'tradizione' come legame, il nesso tra idee e diverse realta'. Per dirla nei tempi di Internet: tradizione e' connessione, dunque una rete attiva che stimola alla partecipazione”. Tutto questo mentre si sorvola sulle cose più di sostanza, come le questioni che attengono al disciplinare, che furono oggetto di dibattito a suo tempo, quanti anni sono passati quasi inutilmente, e che, come si capisce anche da questo blog, sono ancora estremamente attuali. Detto questo, mi è sembrata una lettura gradevole e una scrittura che fa dell'autocompiacimento collettivo la cifra del Trentino. Ma, direi, non una lettura fondamentale.
Auguri di buon fine anno a tutti!
Federica
colgo l'occasione per fare pubblicamente una domanda. Ho saputo che in dicembre é stato pubblicato un libro sul TrentoDoc firmato da un bravo giornalista trentino.
Qualcuno vuole dire ai responsabili del Trento Doc, che se mi mandano il libro, visto che ho un blog, molto seguito, che si occupa anche di TrentoDoc e si chiama Lemillebolleblog, magari lo leggo e ne scrivo?
Quel libro, caro Franco, non è edito da Trentodoc, loro lo hanno solo presentato allEnoteca provinciale, la quale ne ha comprato un certo numero di copie. Mi permetterò di segnalare la tua richiesta a Valentina Trentini Editore che certamente te lo invierà. Ciao e Buon Anno!
Gent.mo dott. Ziliani: ho segnalato anch'io la sua richiesta al capo ufficio provinciale per la promozione turistica (che conosco di vista).
Ci faccia sapere se le arriva.
Saluto, PO
Tranquilli, abbiate pazienza! E' come supponevo io qualche tempo fa: o sono in ferie o sono impegnatissimi nella promozione di fine anno. Immagino che i produttori che ci leggono siano un pò frustrati, ma non possono farci nulla perchè il sito non è nelle loro mani, ma in quelle dell'ente para (molto para) pubblico. E quello sì è in ferie di sicuro!
In ferie dal 12 dicembre…? Mah… Massì dai siamo buoni, è fine anno…mettiamola così: è questione di ferie da cui sono rientrati solo un paio di giorni per "zugar a tombola col Marco Macho Melandri…" … ma dimmi tu! Ma per tornare alle cose serie, tu ieri sera scrivevi che bisogna concentrarsi su alcuni mercati, uno, due, o quello che è. Non su tutto. E qui invece passiamo dal trentodoc nazional popolare per le casalinghe innamorate di richard gere, a quello dei machisti motociclisti tombolisti da stadio, al trentodoc per il pubblico sofisticato e colto di umbria jazz… (fra l'altro confuso in mezzo ad altri sponsor vinicoli), ma tu che qualche corso serio di marketing si capisce lo hai frequentato, ti pare una cosa intelligente questa? Che profilo identitario del prodotto e del target di riferimento ne esce? Posso anche sbagliare eh, e spero di sbagliarmi. Dimmi tu.
Accetto la provocazione, ma non ci stò a far piani di marketing calati dall'alto. E' ora di tornare a fare formazione con gli adddetti, altro che seguire manifestazioni istituzionali a gò gò. Gògò? Che bello questo nome per una linea di bollicine…chissà che qualcuno, svelto, non se ne appropri gratuitamente, come non farebbero quelli che oggi sono in ferie. Loro, le idee balzane, sono abituati a pagarle care.
ho notato anch'io Cosimo che sul sito del Trento Doc non appare ancora, a 18 giorni di distanza, "la notizia dell’elezione del nuovo presidente dell’Istituto, avvenuta ormai una ventina di giorni fa. Magari anche i nomi dei consiglieri del nuovo CdA".
Evidentemente i responsabili della comunicazione del TrentoDoc pensano che quella dell'elezione del nuovo Presidente e del nuovo CdA non sia una notizia. O che non sia interessante. E che sia più qualificante e "trendy" parlare di "Marco Macho Melandri" a Trento…
Poveri noi…