Anno: 2011

Tornerò a Parigi. E’ da stamattina che ci sto pensando. E ora ho deciso. L’idea ha cominciato a girarmi in testa mentre, fra un caffè e l’altro, su repubblica.it mi sono imbattuto in un articolo di Gianni Mura (Il burbero maestro di tutti i cantautori). Difficile sfuggire alla tentazione di un suo pezzo, anche quando scrive di calcio, materia di cui, detto per inciso, a me non frega niente. Ma è uno di quei pochi giornalisti che riescono sempre a prenderti per mano con leggerezza e a portarti subito dentro la storia. Facendotela vivere come fosse la tua. Ma torniamo a Parigi e alla Francia. Questa mattina Mura raccontava di … CLICCA SUL LINK QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE IL POST >>>

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Ho una pinta di birra ghiacciata, poggiata sul tavolo accanto a me.
All’interno plotoni di bollicine sommozzatrici si alzano dal fondo del bicchiere e risalgono velocemente a galla, giocando a chi riesce ad uscire per prima la testa fuori.
Le guardo ipnotizzata e penso che a breve quelle bollicine nuoteranno nel mio gargarozzo e poi saranno inghiottite e trascinate in chissà quale antro del mio ventre ingordo.
Penso e mi sento onnipotente…cazzo, quanto sono potente.

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E’ Roberto Gaudio il nuovo presidente del CERVIM, il Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana, a nominarlo la giunta della Regione Autonoma della Valle d’Aosta. 54 anni, dottore agronomo, libero professionista, Gaudio succede a François Stevenin, che conclude il suo incarico alla presidenza dopo due mandati. “Per prima cosa sarà necessario fare gruppo e

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Sino ad oggi, in questo blog, abbiamo parlato soprattutto di vino (e anche di poesia, di canzonette e di donne…), ma il Vecchio Carnera è anche una trattoria, un posto dove,insieme al vino, si può anche mangiare. E quindi forse è arrivata l’ora di cominciare a parlare di cibo. Fra qualche giorno, a Firenze (12 – 14 marzo, stazione Leopolda, a cura di Pitti Immagine) si aprirà “Taste”, uno degli eventi che ogni anno cercano di fare il punto, insieme alle aziende e non solo, sul made in Italy in cucina e in cantina; un viaggio ragionato nella diversità del gusto. In attesa di questo evento, pubblico qui sotto l’intervista che lo scorso anno, in occasione di “Taste 5”, Alessandra Prizzon, un’amica blogger e personal chef di Treviso, fece a Davide Paolini, il Gastronauta che da anni ci guida con intelligenza e passione alla scoperta del gusto italiano. L’intervista è un po’ lunga, ma ne vale la pena. Dal concetto di tradizione e territorio alla cucina molecolare, il Gastronauta anche questa volta ci offre un punto di vista insolito e, soprattutto, intelligente. Come sempre … CLICCA SUL LINK QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE IL POST >>>

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Fuori in piazzetta il carnevale impazza: ragù e maccheroni per tutti. Il saturnale di Villalta è sempre stato così: un appuntamento di socializzazione sfrenata a cui nessun alense ha mai voluto rinunciare. Intanto in posta elettronica arriva una email di Patrizia, una mia amica giornalista e scrittrice di Rovereto. Mi manda una sua riflessione su questa giornata di otto marzo. Stanotte avevo promesso che vi avrei risparmiata la retorica di questa ricorrenza. Tuttavia, questa è un’altra cosa. E’ la scrittura di una donna per le donne. E’ una scrittura femminile che non fa sconti. E che non li chiede. Ma è anche una riflessione che può essere utile agli uomini che vogliono imparare ad essere amici delle donne..
Io ho letto questa riflessione di Patrizia accanto ad un bichiere del mio vino arancione: il Gewürztraminer Maso Michei. Mi pare l’accostamento più adatto che riesco ad immaginare.
Buona lettura! … CLICCA IL LINK QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE >>>

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La mezzanotte è passata da poco e torno a casa. E’ una notte gelata, da soffiarsi sulle dita, anche qui in piazzetta. Ieri sembrava estate, oggi invece va così. Ma questa è anche la notte che ci porta per mano verso ultimo giorno di carnevale, domani. Anzi, ormai, oggi. Quando, freddo o non freddo, la piazza di Villalta, come accade da sempre – lo documentano le foto d’epoca appese nel nostro locale -, diventa il palcoscenico dentro cui danzano maschere e colori avvolti dalla musica e dall’odore del ragù cucinato da “quei del carneval de Vilalta”. Si mangerà e si berrà in piazza, gomito a gomito. L’osteria, anche domani, anzi oggi, resterà aperta e questo rito millenario del travestimento e dell’ambiguità, della sovversione e della farsa, della disinibizione e del ribaltamento dei ruoli, della fecondità e dell’ … CLICCA QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE>>>

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ROMA – I rapporti dell’export con gli Stati Uniti sono attivi più che mai. Statistiche recenti della United State International Trade Commission mostrano un’interessante crescita per il comparto agro-alimentare italiano. Cresce la voglia di competere sul mercato statunitense, all’interno del quale, si guarda con attenzione a nuovi Stati che possono essere emergenti per promuovere prodotti “Made in Italy”. Il North

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Il sole acceca stamattina, anche in piazzetta. Un anticipo d’estate, quasi. Si sta bene seduti ai tavoli all’aperto dell’osteria, un clima da mezze maniche. Insolito, ad Ala, in questa stagione. Da dietro i vecchi ray-ban che mi porto appresso da una vita, sfoglio la mazzetta dei giornali. Svogliatamente. Come sempre. Ma stamattina più del solito. Del resto arrivo da una di quelle notti bastarde trascorse con un paio di vecchi amici. Solite notizie, a cui ormai siamo abituati: tanto estero, i bagliori della rivoluzione magrebina di cui mi pare, come molti, di aver capito davvero poco. Gli strilli deliranti di un vecchio colonnello in declino, che spara sul suo popolo e bombarda le piazze del suo Paese. Oggi arriva perfino a minacciare invasioni epocali al di là da quella tinozza d’acqua che è il nostro mediterraneo. Ma quale fosse il tenore del personaggio lo si capiva già trent’anni fa. Basta rileggersi l’istruttiva intervista che Oriana Fallaci fece al rais sul finire degli anni Settanta e che il Corrierone ha ripubblicato qualche settimana fa. E poi ancora una brutta storiaccia …
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