A proposito di Trentodoc (et similia) oggi arrivano due notizie dalle Millebolleblog di Franco Ziliani. Una buona e l’altra cattiva. Cominciamo da quest’ultima: una giornalista americana con un curriculum vitae lungo tanto così, la signora Mary Orlin, che si occupa di vino e atmosfere glamour (WineFashionista, si chiama il suo sito), a corredo di uno strampalato articolo in cui anche lei dispensa il suo bravo decalogo, e chi non lo fa, ai consumatori di tutto il pianeta, usa una foto in cui compaiono due flûte marchiate Ferrari. Peccato che poi, nel pezzo, faccia tutto un minestrone, anzi uno spumantone, in cui mette insieme ogni specie conosciuta e sconosciuta di sparkling wine, attribuendoli tutti al metodo champenoise. Ziliani la incorona miss orecchie d’asino di gennaio. Meritatissimo. Leggere qui. L’altra notizia, invece, è buona. Anzi, buonissima. E sono le quattro stelle che Ziliani assegna a Trentodoc – Riserva 12 Trentodoc Pedrotti di Nomi. Un giudizio che condividiamo insieme alla bionda e alla mora e a babbo Paolo. Leggere qui.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.