Per il momento se ne sa ancora poco e nulla. Ma la notizia c’è ed è stata annunciata oggi dalla Newsletter di uno dei grandi produttori della Terra dei Forti, Albino Armani. In Trentino è nato un nuovo metodo classico e sarà pronto da stappare giusto in tempo per Vinitaly. Si chiama semplicemente 823. Numero che allude all’altitudine del vigneto di Pinot Nero (Alta Valle dei Ronchi, Ala di Trento) in cui è stata vendemmiata l’uva per produrlo. La presentazione è affidata a un gioco di assonanze concettuali che incrocia numeri e parole:“il numero primo dello spumante”, così infatti è stata annunciata ai consumatori questa novità trentina; alludendo alle qualità matematiche del numero 823 e all’eccellenza (per ora solo promessa) della bottiglia. Questo nuovo Trento D.o.c. (che incomprensibilmente, almeno per ora, viene presentato con la denominazione e non con il marchio del consorzio di tutela: Trentodoc), è nato dalla collaborazione, ormai sperimentata da una decina d’anni anche su altri fronti vitivinicoli, fra Armani e Giuseppe Tognotti, il viticoltore eroico di Maso Michei. Di più non è dato conoscere. Se non l’originale e avventurosa scelta di questi due amici di affidarsi alla provocazione di un packaging, questo sì, davvero estremo: una champagnotta nuda, vestita esclusivamente con una piccola label ceralaccata sul collo. Staremo a vedere. Anzi ad assaggiare.
Ecco l’annuncio che appare sulla Newsletter “Cultura di vino e di terra” di febbraio 2012:
Grande attesa al Vinitaly per l’esclusivo TRENTO D.O.C. dolomitico che fissa nuovi record di quota. In vetta a tutti: 823, il “numero primo” dello spumante.
Albino Armani insieme all’amico Giuseppe Tognotti, accomunati dalla passione per la vigna e sempre inclini alla ricerca di terreni estremi per la produzione vinicola di rara qualità, hanno dato nuovo impulso a Maso Michei, riservata e piccola cantina nell’alta Valle dei Ronchi, nelle Dolomiti trentine. Dalle uve di Pinot nero, autentiche perle nere, con sapiente utilizzo del metodo classico nasce 823, spumante unico e rigoroso che a un’altitudine di 823m slm fissa un nuovo traguardo nella viticoltura in quota. Una sfida quotidiana in condizioni limite che solo con totale dedizione porta a risultati così lusinghieri.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
ma che bella questa bottiglia? ma come ti è venuta questa idea? Bellissima e coraggiosa e estrema! In bocca al lupo 823!
PS: Ma non ho capito ancora se le cose stanno come dice l'articolo che hai aderito solo alla denominazione e non al consorzio? Ma come mai questa scelta?
This is Babulerman.
mai pensato di addotare la potatura a testa di salice per ottenere risultati migliori sul pinot nero
Condizioni limite, packaging limite.. ma molto elegante..
Ad astra..!
Gianni Morgan Usai