Mi sembra una cosa estremamente interessante – che merita anche un futuro approfondimento – e ve la giro così come la ho ricevuta ieri dall’Ufficio Stampa della Comunità di Valle della Vallagarina.
Ulteriori informazioni sul sito dell’associazione Pimpinella di Pergine Valsugana (TN) www.lapimpinella.org
Su suggerimento di un commentatore, Stefano, segnalo qui in evidenza un articolo approfondito dedicato a questo tema pubblicato lo scorso anno sul sito altreconomia.it. Clicca qui!
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È merito degli anziani se esistono ancora varietà di piante selvatiche e coltivate di antica data. Sono loro i custodi delle varietà locali sopite e talvolta pure a rischio di estinzione, come le rape di Terragnolo o l’uva clinto, le pere spadone… Chissà quanti sono i frutti e gli ortaggi “di una volta” e che adesso stanno scomparendo o sono dimenticati. Certamente molti, e per questo la Comunità di Valle, assieme all’associazione Pimpinella di Pergine, vuole recuperarli e preservarli, attraverso il progetto “Giardino della memoria. Antiche colture per un nuovo futuro.” Di recente l’iniziativa è stata illustrata in un incontro pubblico svoltosi presso la sede della Comunità della Vallagarina, ora si trasferisce sul territorio con due incontri di presentazione alla popolazione finalizzati a far conoscere il progetto, individuare le sementi locali, classificandone le varietà e mappando il territorio.
Il primo è previsto per domani sera 15 febbraio alle ore 20 presso palazzo Libera a Villa Lagarina, il secondo si terrà lunedì 20 febbraio alle ore 20 presso la Sala Zendri (via M. Soini) ad Ala.
La Pimpinella è un’associazione che si occupa di biodiversità, e in particolare del recupero delle piante spontanee commestibili, delle antiche varietà orticole e frutticole e di razze animali che sono state selezionate in Trentino e tramandate di padre in figlio per secoli. Purtroppo negli ultimi decenni queste specie, e con loro l’immenso patrimonio culturale annesso, sono andate estinguendosi, determinando la scomparsa di tutto un mondo legato al proprio territorio ed a tradizioni antichissime. La Pimpinella si occupa del recupero di tali varietà e saperi, cercando di mettere in contatto le diverse generazioni, per far sì che non venga meno la trasmissione di quegli insegnamenti che ci hanno guidato fino ad oggi. Con questo spirito nel 2010, anno della biodiversità, è stato ideato il progetto: “Il giardino della memoria” – progetto sposato con convinzione dalla Comunità della Vallagarina – nella speranza di salvare dall’estinzione alcune delle centinaia di varietà autoctone selezionate pazientemente sul nostro territorio (e per questo adattate al clima, ai terreni e alle avversità locali), risorsa importante non solo per l’appassionato che non vuole usare pesticidi e concimi chimici nel suo orto, ma anche per l’agricoltura biologica e convenzionale (come fonte di diversità genetica). Non certamente d’importanza minore risulta il risvolto sociale di tale recupero. È infatti proprio dal rispetto e dalla conoscenza della storia del territorio e della propria gente, che si costruiscono le basi di una comunità integrata e consapevole delle risorse culturali che gli sono proprie.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Perchè non fate una bella inchiesta sull'industrializzazione della zootecnia in Trentino? Altro che sementi andate perdute..altro… !
Ciao Cosimo, ti segnalo un approfondimento sul tema …
e chissà che a furia di parlar di semi, non si finisca poi a parlar di vino (ancora)
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_deta…