L’attesa riunione del CdA del Trentodoc o Trento (non si sa bene come chiamarlo) c’è stata. Le gazzette, però, non hanno gazzettato. Si può verosimilmente immaginare che non sia stato prodotto alcun comunicato stampa. Non è obbligatorio, per carità; ma siccome alla fine della fiera tutto l’ambaradan serve per vendere di più e meglio, meglio avrebbero fatto, i trentodocchisti, a dare informazione di quello che bolle in pentola. Invece niente. Nemmeno un cenno al tanto tempo perso per commentare argomentazioni, insinuazioni, domande (e risposte) che questo ed altri blog, ma anche giornali locali, pongono e rilanciano da parecchio tempo. Si dice si sia parlato del finanziamento dell’Istituto e delle attività da fare, si sarebbe disquisito sulla proprietà del marchio Trentodoc e sul come fare per acquisirlo e per usarlo come piacerebbe ai produttori anziché all’ente pubblico e via elencando. In attesa di una parola ufficiale resta l’insipida sensazione che quest’aquila di Trento annaspi in una confusione d’idee, bloccata a terra da non meglio specificati interessi affinché nulla si muova. Gattopardescamente.
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Pseudonimo utilizzato da uno dei personaggi chiave del vino trentino, depositario di segreti,conoscitore di vizi e virtu dell’enologia regionale e non solo.
Massarello alias Angelo Massarelli, nato a San Severino Marche nel 1510, dopo gli studi in seminario si laureò in leggi canoniche e civili presso l’Università di Siena.
Tornato a San Saverino fu dapprima assegnato alla chiesa di S. Eligio e poi fu eletto priore della collegiata della cittadina.
Grazie alla frequentazione di alcuni letterati conobbe il cardinale Marcello Cervini, futuro papa Marcello II.
Quando il papa Paolo III delegò il cardinale Cervini ad assumere la presidenza del Concilio di Trento, questi volle come segretario del Concilio il Massarelli. Un cardinale così descrive l’operato del Massarelli: «essendo egli lodato dal testimonio incontrastabile dell’esperienza, ed ammaestrato dall’esquisita scuola dell’esercizio, tenne stabilmente il grado di Segretario del Concilio».
Durante gli intervalli delle sedute del Concilio svolse l’importante mansione di Segretario di Stato del pontefice.
Sotto il breve pontificato di papa Marcello II il Massarelli fu suo consigliere.
Dal successore di Marcello II, papa Paolo IV, fu designato vescovo di Telese o Cerreto il 15 dicembre 1557 e fu consacrato a tale ufficio pochi giorni dopo, il 21 dicembre.
Fu autore di un minuzioso diario dei lavori del Concilio dal titolo Acta genuina ss. oecumenici Concilii tridentini.
Terminato il Concilio di Trento nel 1563, il vescovo Angelo Massarelli fu dapprima ministro della Segreteria di Stato e poi Segretario del Supremo Tribunale della Riformazione (successivamente chiamato Sacra Consulta).
A causa dei suoi numerosi impegni venne poche volte in diocesi e si fece rappresentare da un vicario vescovile di sua nomina.