Mi è capitato di partecipare, sabato scorso a Trento, sia all’assemblea della Confraternita della Vite e del Vino sia alla Mostra Mercato dei Vignaioli del Trentino. Due situazioni diverse, legate sì dal comune interesse per i vini del territorio, ma lontane da un comune “sentire“.
In Confraternita si eleggeva un nuovo Capitolo (direzione) chiamato ad interpretare le linee culturali di un settore che da un paio di lustri – abbandonato un onesto percorso storico – ne ha inforcato uno, diciamo più materialistico, che ha mostrato preoccupanti crepe. Sappiamo che la tradizione culturale può essere una palla al piede per un territorio chiamato a confrontarsi sui mercati moderni, ma sappiamo anche che i nuovi territori (extra europei) soffrono molto della mancanza di una tradizione enoica. Per questo motivo una via di mezzo, fra conservazione ed innovazione, pareva utile e saggia anche per le nomine del Capitolo. Ma non è stato così. Intendiamoci: non è questione anagrafica perché ci sono anziani dallo spirito innovativo e giovani rampanti pronti a trasformarsi in faccendieri. La base sociale del più vecchio Sodalizio d’Italia è storicamente su con l’età e la riprova l’ha avuta Daniel Goldstein, un giovane confratello newyorkese/trentino che ha invitato gli under 50 ad alzare la mano: solo 5 o 6, fra un centinaio di presenti.
La riproposizione, praticamente in blocco, del Capitolo uscente ha quindi lasciato l’amaro in bocca a quanti speravano in un’apertura per affrancarsi da un appiattimento autoreferenziale che con la Cultura dalla C maiuscola ha poco da spartire. Resta la speranza che i vecchi si riscoprano anziani sensibili alla disponibilità dimostrata dai più giovani.
Poche ore dopo lo scenario del luminoso salone di Trento Fiere dove si svolgeva la kermesse dei Vignaioli appariva completamente opposto: se l’altoparlante avesse chiesto agli over 50 di alzare la mano, mi sarei ritrovato solo in mezzo alle centinaia di giovani che affollavano i tavoli dei produttori. Certo, fra i mille e passa sono giunti alfine anche politici e rappresentanti di categoria che hanno colto il messaggio … saggio di Nicola Balter: … siamo qui tutti “per” (fare) e nessuno è “contro” alcuno. Basta che ognuno faccia la sua parte per ricostruire, per riannodare i fili e fare rete, superando stereotipi obsoleti. Infatti, la scelta dei Vignaioli di rispondere con i fatti, autofinanziando la manifestazione ed incassando il meritato successo di un pubblico curioso ed appassionato, è stata vincente. Come vincente sarà l’auspicio del Governatore Dellai per un ritorno al territorio. Staremo a vedere se la formula che verrà presentata venerdì 27 sera saprà rispondere agli auspici ed alle attese.
Pseudonimo utilizzato da uno dei personaggi chiave del vino trentino, depositario di segreti,conoscitore di vizi e virtu dell’enologia regionale e non solo.
Massarello alias Angelo Massarelli, nato a San Severino Marche nel 1510, dopo gli studi in seminario si laureò in leggi canoniche e civili presso l’Università di Siena.
Tornato a San Saverino fu dapprima assegnato alla chiesa di S. Eligio e poi fu eletto priore della collegiata della cittadina.
Grazie alla frequentazione di alcuni letterati conobbe il cardinale Marcello Cervini, futuro papa Marcello II.
Quando il papa Paolo III delegò il cardinale Cervini ad assumere la presidenza del Concilio di Trento, questi volle come segretario del Concilio il Massarelli. Un cardinale così descrive l’operato del Massarelli: «essendo egli lodato dal testimonio incontrastabile dell’esperienza, ed ammaestrato dall’esquisita scuola dell’esercizio, tenne stabilmente il grado di Segretario del Concilio».
Durante gli intervalli delle sedute del Concilio svolse l’importante mansione di Segretario di Stato del pontefice.
Sotto il breve pontificato di papa Marcello II il Massarelli fu suo consigliere.
Dal successore di Marcello II, papa Paolo IV, fu designato vescovo di Telese o Cerreto il 15 dicembre 1557 e fu consacrato a tale ufficio pochi giorni dopo, il 21 dicembre.
Fu autore di un minuzioso diario dei lavori del Concilio dal titolo Acta genuina ss. oecumenici Concilii tridentini.
Terminato il Concilio di Trento nel 1563, il vescovo Angelo Massarelli fu dapprima ministro della Segreteria di Stato e poi Segretario del Supremo Tribunale della Riformazione (successivamente chiamato Sacra Consulta).
A causa dei suoi numerosi impegni venne poche volte in diocesi e si fece rappresentare da un vicario vescovile di sua nomina.