Ottima esperienza l’altro giorno al ristorante “al Trivio” di Rovereto (http://www.altrivio.it). Servizio impeccabile, atmosfera rilassante, qualità del cibo indiscutibile: ho preso una tagliata di tonno davvero superlativa (12 euro). E i prezzi del tutto consoni alla situazione. Ma questa è solo la premessa. Perché invece vi voglio parlare della bottiglia (0,35) che ho bevuto. Come sapete, da lunedì mi sono messo in sciopero dal TRENTO, a causa delle note vicende. Ottima occasione per mettere il naso fuori dal Trentino. La lista vini (e liquori) proposta dal ristorante era (è) davvero completa: tocca le punte delle eccellenze italiane ed europee. E poi Rum e Armagnac di altissimo livello. Per accompagnare la mia tagliata di tonno, ho scelto un Arunda Talento Brut – sboccatura settembre 2011 (http://www.arundavivaldi.it). Bottiglia in splendida forma nonostante il nanoformat (0,35). Cuvee Brut di Chardonnay (50%), Pinot Bianco (30%) e Pinot Nero (20%). Miscelazione varietale senza alcuna imperfezione, che conferisce uno stile e un’eleganza complessiva non facilmente raggiungibili. Almeno secondo il mio palato che preferisce decisamente le composizioni alle univocità. Il colorato paglierino luminoso che sfuma su un taglio verdolino, è arricchito da un perlage vigoroso, continuo e molto ordinato. E da una carezzevole densità cremosa della spuma che si fa intrigante fin dalla vista ancor prima che in bocca. L’olfatto si misura invece con uno spettro largo di fragranze fruttate, che si muovono fra la frutta bianca e polposa e verdi suggestioni tropicali. L’esperienza in bocca torna su queste sensazioni e si modula piacevolmente, e con facilità, sui sentori del naso. Tenuti insieme e legati dall’equilibrio fra la residualità zuccherina classica del Brut e una acidità resistente piuttosto marcata. Insomma si capisce che la bottiglia mi è stra.piaciuta. Servita al tavolo con maestria professionale, euro 18. Suggerisco, amichevolmente, sia il Trivio sia l’Arunda!