C’è un bel raggio di sole che ha squarciato le nubi ancora dense sul Trentino vinicolo e non è l’annuncio, di cui ci riserviamo di verificare la portata, della ritrovata unitarietà del settore dato ieri dall’assessore Mellarini all’inaugurazione della 76^ Mostra dei Vini. E lo è meno ancora l’auspicio – perché di una speranza si tratta – della netta separazione fra attività industriali ed impegno per il rilancio di una politica territoriale delle Cantine sociali trentine.
La bella notizia riguarda il chiaro e pieno successo dei nostri produttori all’11° Concorso nazionale del Pinot nero 2012 che si è concluso stamane a Montagna, sopra Egna, in Alto Adige.
Dopo due giorni di degustazioni, la selezione fra 82 dei migliori borgogna d’Italia provenienti da Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Toscana e Marche ha, infatti, visto premiati 2 Pinot nero trentini ai primi 2 posti: vincitore assoluto con 86/100 il Pinot nero 2009 “Faedi” dell’Azienda agricola Bellaveder di Faedo (enologo Luca Gasperinatti) seguito a ruota con 85/100 dal Pinot nero 2009 “Monastero” della Cantina dell’Istituto Agrario di San Michele (enologo Enrico Paternoster). Terzo classificato e primo degli altoatesini, il Pinot nero (84/100) del Weingut Gottardi di Mazzon di Egna, assistito pure lui, come in Bellaveder, da colui che a buon titolo si può definire mago di questo vitigno-vino, ossia Enrico Paternoster.
Seguono con 83,5 punti il “Burgum Novum” riserva di Castelfeder ed il “St. Valentin” della Cantina di San Michele Appiano; con 83 lo “Schweizer” di Franz Haas Pinot e la Riserva “Montigl” della Cantina di Terlano, con 82 Castel Sallegg, H. Lun con la Riserva “Sandbichler”, J. Brigl con la Riserva “Kreuzbichler” ed il Vignaiolo Ferruccio Carlotto con il suo Pinot Nero “Filari di Mazzòn”. Al settimo posto con 81,8 la Erste + Neue con il Pinot Nero “Mezzan”, poi con 81,5 il “Zeno” della Kellerei Meran Burggräfler, la Riserva del Weingut Stroblhof ed il “Castel Juval” del Weingut di Messner Unterortl. Con 81/100 il Pinot nero “Mazzon” di Nals Margreid ed al 10.mo posto con 80,8 punti la Riserva “Trattmann” di va “Trattmann” a pari merito con il Pinot nero “Forte di Mezzo” di Maso Cantanghel sulla collina di Trento a chiudere in bellezza.
Confermata pertanto la grande vocazionalità per questo vitigno della collina di Faedo che si collega direttamente a Mazzon di Egna attraverso i Pochi di Salorno, un terroir esclusivo che poggia su sciltiti (limi compressi) in microclima temperato freddo dove l’uomo fa da terzo, abile elemento.
Un grande risultato organizzativo anche per Michela Carlotto, Ines Giovanett e Stefan Vaja che proseguono nel solco tracciato oltre 12 anni fa da Peter Di Poli, supervisore della manifestazione.
Pseudonimo utilizzato da uno dei personaggi chiave del vino trentino, depositario di segreti,conoscitore di vizi e virtu dell’enologia regionale e non solo.
Massarello alias Angelo Massarelli, nato a San Severino Marche nel 1510, dopo gli studi in seminario si laureò in leggi canoniche e civili presso l’Università di Siena.
Tornato a San Saverino fu dapprima assegnato alla chiesa di S. Eligio e poi fu eletto priore della collegiata della cittadina.
Grazie alla frequentazione di alcuni letterati conobbe il cardinale Marcello Cervini, futuro papa Marcello II.
Quando il papa Paolo III delegò il cardinale Cervini ad assumere la presidenza del Concilio di Trento, questi volle come segretario del Concilio il Massarelli. Un cardinale così descrive l’operato del Massarelli: «essendo egli lodato dal testimonio incontrastabile dell’esperienza, ed ammaestrato dall’esquisita scuola dell’esercizio, tenne stabilmente il grado di Segretario del Concilio».
Durante gli intervalli delle sedute del Concilio svolse l’importante mansione di Segretario di Stato del pontefice.
Sotto il breve pontificato di papa Marcello II il Massarelli fu suo consigliere.
Dal successore di Marcello II, papa Paolo IV, fu designato vescovo di Telese o Cerreto il 15 dicembre 1557 e fu consacrato a tale ufficio pochi giorni dopo, il 21 dicembre.
Fu autore di un minuzioso diario dei lavori del Concilio dal titolo Acta genuina ss. oecumenici Concilii tridentini.
Terminato il Concilio di Trento nel 1563, il vescovo Angelo Massarelli fu dapprima ministro della Segreteria di Stato e poi Segretario del Supremo Tribunale della Riformazione (successivamente chiamato Sacra Consulta).
A causa dei suoi numerosi impegni venne poche volte in diocesi e si fece rappresentare da un vicario vescovile di sua nomina.
Il bel raggio di sole si chiama Bellaveder "Faedi", davvero un Pinot Nero interessante (personal best punti 90 tranquilli tranquilli, proprio senza alcun indugio…) sul secondo gradino del podio (ma la vittoria se l'è giocata sino alla fine) Gottardi "Mazzon", stilisticamente perfetto 89; terzo il più borgognone dei tre Castelfeder "Burgum Novum"…tutti annata 2009 naturalmente….
Poi fra 5 anni di tutti quei Pinot neri, vedremmo chi veramente merita di sfoggiare il nome del Re dei vitigni……. Pinot neri di pronta beva…… Siamo veramente caduti in basso! Dio salvi la Borgogna e ci liberi da degustatori blasfemi!! Tornate a bere Nero d'avola! Fa sicuramente per voi!
Dio salvi la Divin Collina, Madame e i figli suoi….
a Egna hanno un metodo di valutazione piuttosto complesso, ma trasparente e aperto. http://www.blauburgunder.it/metodo.php
sicuramente in gamba. Ma come si fa a non integrare un degustatore francese quando si parla di Pinot Noir?! Strano, no?
Mah, a me sinceramente non pare essenziale che una degustazione come questa debba avere anche caratterizzazioni di bandiera…
Maso Martis presentato a Vinitaly dove finito nella classifica?
O non ha partecipato al Concorso o si è piazzato con punteggio inferiore ad 80,8 centesimi.
ma chi c'era nella giuria?
Cara Delphìne, sul sìto del concorso trovì tutto: vìnì ìn concorso (maso martìs non compare) e anche nomì e cognomì deì degustatorì:
http://www.blauburgunder.it/weine.php
http://www.blauburgunder.it/verkoster.php
Sono molto contento perchè questa è la prova che il Trentino non è per niente inferiore a sua maestà l'Alto Adige. Siamo noi o qualcuno di noi che vede l'erba del vicino sempre più verde, che crea a questa nostra vicina provincia un alone di superiorità che evidentemente non ha, mi piacerebbe vedere la faccia di chi ha sempre osannato l'Alto Adige!
A Lanfranco vorrei dire che se tutti gli impiegati nell’agroindustria fossero come Mauro Varner delle cantine Mezzacorona non ci sarebbero problemi, i problemi ci sono con coloro che fanno i tecnici (male) 3 mesi all'anno…
il problema non è Varner ma Mezzacorona, ovviamente. I nostri ragazzi dovrebbero avere il coraggio di Tiziano Cobelli, che dopo aver fatto la gavetta a Bellaveder (un pezzo del successo di questa cantina è anche suo) si è messo in proprio, ha ripreso in mano i campi di famiglia e ha deciso di fare il suo vino, col fratello Devis in campagna. Sono queste persone che fanno sì che il nostro territorio si possa esprimere nella sua vera potenzialità. Parafrasando il Che (una lisciata di pelo ai Cosimi), "un territorio da solo non vale niente". Ci vogliono persone che hanno il coraggio di investirci.Talenti ne abbiamo, territorio anche. Cosa manca? Perchè al di là dei risultati sporadici (due anni fa vinse Pisoni, a Egna) il Sudtirol è ancora avanti, in qualità e presenza sul mercato. E lo dico senza nessuna sindrome di inferiorità.
La questione non è "vedere" l'erba del vicino sempre più verde, ma che l'erba del vicino (altoatesino) più verde lo è proprio…..
complimenti al giovane enologo di Bellaveder e ha chi ha creduto in lui. Una realta' ancora poco conosciuta ma con enormi margini di crescita. San Michele sforna ogni anno grandi talenti enologici che vanno valorizzati al massimo, prima che finiscano a fare gli impiegati nell'agroindustria (coop vinicole). Ma complimenti anche a Paternoster, che sara' un po' enologo prezzemolo ( nel senso che l'e' dapertut) ma ha un gran talento e come pochi e' in grado di far esprimere le qualita' di un territorio.
Beh, non vedo grandi novità rispetto lo scorso anno… Sono però contenta per Stefan Vaja, il suo Pinot Nero è davvero molto, molto buono.