E’ quanto si chiede il paginone pubblicitario (in 2^ addirittura) apparso nei giorni scorsi sui quotidiani Alto Adige e Trentino, proseguendo con un’esortazione: Prima di metterti al volante usa il facile e pratico etilometro portatile e guida sicuro!
Se non fosse che questa opportuna quanto disonesta operazione euro-eno-culturale, ha pesantemente inciso sui consumi nei ristoranti e quindi penalizzato i vini di qualità, non varrebbe nemmeno la pena di tornare sull’argomento.
Opportuna perché qualcosa lo Stato doveva pur fare di fronte alle vittime del sabato sera, ma invece di avviare azioni preventive di informazione e acculturamento ha preferito la facile scorciatoia dei controlli a campione introducendo il limite massimo del 5 per mille di alcol nel sangue da misurarsi con l’etilometro, appunto.
Disonestà culturale perché – senza andar troppo per il sottile – si sono trasferite in ambiente mediterraneo sacrosante necessità di tutela della salute pubblica endemiche nel centro-nord Europa dove la sbronza nei week end è regola generalizzata ancor oggi.
Ciò che sgomenta è la protervia nella prosecuzione del testo pubblicitario laddove parla del piccolo etilometro come “Pratico, sicuro, facile da utilizzare: per misurare il tasso alcolemico nel sangue, basta soffiare nel beccuccio…”
Non so se questa sia materia per il garante della pubblicità, ma io trovo fuorviante affermare che un misuratore di gas (perché di questo si tratta e per questo è stato progettato il semiconduttore) possa definirsi “misuratore del tasso alcolemico nel sangue” per la qual cosa è necessaria un’analisi fisico-chimica in laboratorio.
Risulta che i costruttori del semiconduttore e dell’etilometro abbiano tarato lo strumento in modo che sul display appaia non già la percentuale di etanolo proveniente dall‘aria alveolare espirata, ma una cifra, corretta da dati statistici, riferita al rapporto normale fra gas emessi e reale tasso alcolemico nel sangue di un campione di popolazione. Il rapporto di etanolemia (concentrazione di etanolo nel sangue) e aria alveolare è “relativamente” costante, 80 mg di etanolo per 100 ml di sangue producono 35 µg/100ml di etanolo nell’aria espirata. Ovviamente omologato senza troppo badare né al metabolismo, né alla percentuale di grasso di ogni individuo.
El tacòn, l’è pezo del buso si dice dalle nostre parti per dire che, se gli euro-burocrati con l’avvallo degli euro-politici (abbiamo visto di cosa sono capaci) sono andati per la tangente con il 5 per mille (assimilando scandinavi a siculi fregandosene di cultura e tradizioni) e per misurarlo obbligano il cittadino a sottomettersi ad una solenne patacca sdoganata addirittura per analisi del sangue.
Rinunciare anche ad “un” buon bicchiere di vino al ristorante al posto dei due, tre è purtroppo diventata regola. L’economia in mano agli apprendisti stregoni si affossa anche così.
PS1, come nei necrologi: “La presente serve per partecipazione diretta e ringraziamento”, vale a dire che gli antialcolisti sono pregati dall’astenersi dal fare confusione, essendo questa una faccenda tecnica diversa dalle filosofie salutiste o etico-morali.
PS2, chi volesse saperne di più vada su Etilometro in Wikipedia
Pseudonimo utilizzato da uno dei personaggi chiave del vino trentino, depositario di segreti,conoscitore di vizi e virtu dell’enologia regionale e non solo.
Massarello alias Angelo Massarelli, nato a San Severino Marche nel 1510, dopo gli studi in seminario si laureò in leggi canoniche e civili presso l’Università di Siena.
Tornato a San Saverino fu dapprima assegnato alla chiesa di S. Eligio e poi fu eletto priore della collegiata della cittadina.
Grazie alla frequentazione di alcuni letterati conobbe il cardinale Marcello Cervini, futuro papa Marcello II.
Quando il papa Paolo III delegò il cardinale Cervini ad assumere la presidenza del Concilio di Trento, questi volle come segretario del Concilio il Massarelli. Un cardinale così descrive l’operato del Massarelli: «essendo egli lodato dal testimonio incontrastabile dell’esperienza, ed ammaestrato dall’esquisita scuola dell’esercizio, tenne stabilmente il grado di Segretario del Concilio».
Durante gli intervalli delle sedute del Concilio svolse l’importante mansione di Segretario di Stato del pontefice.
Sotto il breve pontificato di papa Marcello II il Massarelli fu suo consigliere.
Dal successore di Marcello II, papa Paolo IV, fu designato vescovo di Telese o Cerreto il 15 dicembre 1557 e fu consacrato a tale ufficio pochi giorni dopo, il 21 dicembre.
Fu autore di un minuzioso diario dei lavori del Concilio dal titolo Acta genuina ss. oecumenici Concilii tridentini.
Terminato il Concilio di Trento nel 1563, il vescovo Angelo Massarelli fu dapprima ministro della Segreteria di Stato e poi Segretario del Supremo Tribunale della Riformazione (successivamente chiamato Sacra Consulta).
A causa dei suoi numerosi impegni venne poche volte in diocesi e si fece rappresentare da un vicario vescovile di sua nomina.