Massì, piantiamola con questo TRENTODOC e cominciamo a chiamarlo, finalmente, TRENTO. TRENTO e basta. TRENTO punto. Torniamo alla denominazione, torniamo al disciplinare della Doc, che qualifica il nostro Metodo Classico semplicemente così: TRENTO. E lasciamo perdere questo fantasioso, inutile e confusionario marchio commerciale: TRENTODOC. Che dopo sei anni (mi pare siano sei), di onesta, mettiamola così, carriera, non solo non ha convinto alcuno e non è riuscito a sedurre, e tanto meno a incuriosire, i consumatori. Ma che è, soprattutto, l’origine, come un peccato originale, di un equivoco esiziale, che nuoce fatalmente alla comunicazione del prodotto; perchè la comunicazione, per essere efficacie, ha bisogno di semplicità e di chiarezza.
Questi sono ragionamenti che andiamo facendo ormai da molto tempo. E ieri sera, li ho fatti ancora una volta ad alta voce, ero fra amici al ristorante, dopo aver letto un comunicato stampa pubblicato su Tigullio Vino, firmato da Go Wine. Lo stesso testo, comunque, gira su parecchi altri siti. A partire dal titolo, in poi, è tutta un’escalation di errori marchiani, provocati dalla confusione comunicazionale di cui scrivevo poc’anzi. Dunque, il testo del comunicato annuncia un evento trentodocchista, promosso dall’associazione Go Wine in quel di Genova, previsto per il prossimo 20 giugno. Le solite cose, banchi di assaggio, hotel di lusso (4 stelle), bottiglie messe a disposizione gratuitamente dai produttori e la solita compagnia di giro di sciure e sciuri, con 10 euro in tasca, che di solito frequentano stancamente queste occasioni. E non vado oltre, per non ferire la sensibilità di qualcuno. Mi limito a dire, sommessamente, che questo genere di promozioni di solito portano a casa pochi risultati, almeno in quanto a bottiglie vendute. Anche perchè lo scopo delle comparsate-spot di questo genere è, dovrebbe essere, un altro: diffondere il marchio, creare interesse attorno al brand.
E qui vengo al punto. Siamo sicuri, ragazzi, che quando c’è di mezzo il TRENTODOC questo obiettivo sia raggiunto o almeno sfiorato? A leggere il comunicato stampa di Go Wine che riporto integralmente qui sotto, la domanda sorge spontanea. E la risposta (no) pure. Nel titolo il TRENTODOC viene presentato come denominazione: TRENTO DOC. A seguire, il marchio non viene mai scritto nella sua esatta formulazione (TRENTODOC). A partire dal titolo della serata: “TrentoDoc sul palcoscenico di Genova”. A volte l’ignaro (di fatti e pasticci trentini) redattore scrive Trento Doc, altre TrendoDoc. Non solo, ma ad un certo punto il “Trentodoc” diventa addirittura “uno dei più importanti territori italiani vocati allo spumante…”. Un territorio, dunque, non una denominazione costruita sul metodo (classico), non un marchio commerciale. Ma, sic et sempliciter, un territorio vocato. Sino ad arrivare al titolo di un seminario serale, di questo tenore: “L’eccellenza del TrentoDoc a cura dell’Istituto TRENTO DOC”.
Capirete anche voi che di fronte a questa confusione confusionaria di parole, di sillabazioni, di maiuscole e di minuscole, che sembrano generate da un frullatore impazzito, al consumatore, ormai con il mal di testa, non resta altro da fare che darsi alla gazzosa. O al Franciacorta. O, al limite, all’Alka-Seltzer, tanto pur sempre di bollicine si tratta.
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fonte: www.gowine.it
Si annuncia che il prossimo appuntamento di Go Wine a Genova sarà dedicato alla conoscenza di uno dei più importanti territori italiani vocati allo spumante.
Appuntamento per mercoledì 20 giugno p.v.presso le sale dello Starhotel President****.
Trento Doc in collaborazione con Go Wine apre le porte all’estate con un importante appuntamento: “TrentoDoc sul palcoscenico di Genova” dove il protagonista è il Trentodoc, uno dei più importanti territori italiani vocati allo spumante in abbinato ad alcuni prodotti tipici trentini(Trentingrana, Mieli Thun, La Trentina e il Consorzio Trentinosalumi).
In Trentino il 90% della superficie vitata è coltivata a Denominazione di Origine Controllata, una delle percentuali più alte d’Italia con i vigneti dislocati per il 39% in fondovalle, per il 41% in collina e per il 20% in montagna.
Con questa degustazione e con i seminari di approfondimento, l’Istituto TRENTO DOC porta a Genova uno dei fiori all’occhiello della produzione vitivinicola trentina , il TrentoDoc, metodo classico di montagna, nato nel 1902 da una storica azienda e divenuto un binomio di grande eleganza e qualità.
Partecipano le aziende:
ABATE NERO – Trento; ALTEMASI DI CAVIT – Trento; CESARINI SFORZA SPUMANTI – Trento; CONCILIO – Volano; CONTI WALLENBURG – Martignano; FERRARI F.LLI LUNELLI – Trento;
LETRARI – Rovereto; MASO MARTIS – Martignano; CANTINA MORI COLLI ZUGNA – Mori;
PEDROTTI SPUMANTI – Nomi; REVI’ – Aldeno; ROTARI – Mezzocorona; ZANOTELLI – Cembra.
Programma:
Ore 17.00 – 18.30: Anteprima: degustazione riservata esclusivamente ad operatori professionali (titolari di Ristoranti, Enoteche e Wine Bar)
Ore 18.30 – 22.00: Apertura Banco d’Assaggio
Ed inoltre… alle ore 18.30 e 20.00, presso la Sala Vespucci
I seminari di approfondimento: “L’eccellenza del TrentoDoc” a cura dell’Istituto TRENTO DOC.
L’accesso ai seminari è su prenotazione e gratuito per coloro che partecipano al Banco d’assaggio
Il costo della degustazione è di €10,00 (€8,00 Soci Go Wine e associazioni di settore)
Per i seminari di approfondimento contattare Go Wine al n°0173 364631 o inviare una e-mail a stampa.eventi@gowinet.it
L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco d’assaggio della serata (prima di accedere al banco d’assaggio).
ATTENZIONE: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata ed il numero degli eventuali accompagnatori all’Associazione Go Wine, telefonando al n°0173/364631 oppure inviando un fax al n°0173/361147 o un’e-mail a stampa.eventi@gowinet.itentro le ore 12.00 di mercoledì 20 giugno.
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È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Cosimo.. qui bisogna alzare il livello della disamina..
Complice una breve ed illuminante intervista su Youtube di Tim Atkin
dove si propone che sia una Regione a guidare la comunicazione di tutto il vino italiano..
propongo che il Trentino, con Trento, guidi tutta la spumantistica italiana in toto.. all'estero..
One size fits all..!
( Una taglia, un cappellino, và bene per tutti.. Ho scritto in inglese così anche quelli di "Tourism talks" sono contenti..! )
Fin dai miei primi post sull'argomento in questione, mi sono schierato su chi sostiene che il Trentodoc sia una mera questione di marketing, che non ha giovato ai Vignaioli e non, in relazione alla commercializzazione e diffusione dell'ottimo spumante nostrano. Ergo quindi, sostenere a gran voce la denominazione TRENTO quale unica possibile. Forza Trento ora e sempre…sgombriamo il campo da insulsi e inutili orpelli abbinati all'unica denominazione possibile: TRENTO.
Trento e stop sarebbe il massimo..
Breve e secco.. senza le doppie, odiate in buona parte del mondo..
Molto musicale..
I Led Zeppelin farebbero subito : Stairway to Trento…!
Miles Davis farebbe : All Trento…!
Mentre ora sarebbe costretto a chiedere.. : TrentoDOC what..? ( So what..)
se fa casino il povero redattore, figuriamoci il consumatore.
Trento Redento!
O Trento o Orte..? Trento… Trento..!