MINOLTA DIGITAL CAMERA         Viaggiatore indomito vedo questa vetrina (qui la foto) sul corso-bene di Ostuni, città bianca del Salento, all’inizio della valle dei Trulli.

Ostuni (qui la foto) è in Puglia, frequentata da turisti sia d’estate che d’inverno; le contrade sono residenza preferita di presentatori Tv, cantanti, attori, sia per la natura affascinante che per i prezzi ancora accessibili. Enrico Brignano da queste parti ha appena terminato di girare un reality di prossima programmazione.

Lo sbarco del Trentino Doc in Puglia mi dà intenso piacere, visto che da una vita sottolineo la necessità di maggiore dinamismo nell’attività commerciale e nella comunicazione sul mercato da parte di tutti i nostri protagonisti del vino.

L’inaspettata scoperta mi rende orgoglioso, quasi nostalgico, tanto da voler acquistare subito un cartone dei nostri incomparabili vini per farli apprezzare agli amici pugliesi, al mare e in barca.

Entro in enoteca e alla parola “Vino Trentino”, mi portano direttamente ai bianchi dell’Alto Adige. Ripeto il messaggio della vetrina “Trento”; mi rispondono cortesi che c’è solo il Muller Thurgau Frizzante.

Con spirito campanilistico, ma animo provato, acquisto. Cedo turpemente ai sensi, scegliendo anche il vicino di banco del Muller, il Prosecco Doc Torresella (qui la foto).

Dal cartone trentino, calo quindi in discesa libera ad una bottiglia per tipo, per questo sono un po’ imbarazzato. Alla cassa, mi accorgo che il Muller Frizzante costa euro 5.90 e il Prosecco Doc euro 4.90 (qui la foto). Oh, meraviglia.

Un euro di differenza, penserà qualcuno. Ma basta un euro per vendere poco o male, penso io.

Sono in apnea, preso da profondi pensieri di marketing di pricing, di logistic etc., quasi in carenza di ossigeno per la assenza di altre etichette e case della mia terra.

L’elegante, abbronzata enotecara – un Pocket Coffe in pantaloni neri – certamente impietosita dalla mia origine dolomitica, dalla visibile astinenza enoica mi omaggia – non subito però – del suo numero di cellulare. Sto ancora pensando.

Da noi si progetta in continuo sul come accogliere i turisti. Offriamo ciclabili controvento, gite in montagna per scarpe da tennis, ferrate da Soccorso Alpino, visite a cantine d’agosto aperte solo se arrivano i pullman dei sempre verdi, piscine bagnarole, campi da tennis strappati alle verze, centri benessere … .Le nostre offerte sono talvolta così calibrate, globali da uccidere un orso, che non sia trentino o non provenga dall’est.

Qui invece basta parlare. conoscersi, apprezzarsi.

E’ vero, sono nel sud sconosciuto, nel mondo dei Trulli !

Educatamente (visto le reciproche tendenze culturali e la comune preferenza del ballo Cha, Cha, Cha ) decidiamo di degustare insieme le bollicine domani sera con vongole sautè, ricci crudi e aragosta alla brace, in riva al mare a suon di musica.

Sono trepidante : cosa succederà ?

Vincerà l’ibrido frizzante Muller o l’intrigante Prosecco Doc a un euro in meno?

Per gli amici vorrei descrivere fedelmente le sensazioni organolettiche provate nella degustazione comparata con la squisita enotecara cioccolatino. (qui la foto) come il ballo del Cha,Cha,Cha.

Ma Noblesse oblige diceva quello spavaldo fratacchione di Dom Perignon alla timorata Veuve Cliquot.. Farò così anch’io perché “è bene quel che finisce bene”.

Anche qui tra i Trulli e l’Adriatico.