Questa mattina mi arriva un alert di google – sapete quel comodo sistema che segnala quali siano le novità del web rispetto ad una certa chiave di ricerca preimpostata –, dicevo mi arriva un alert che mi indica alcuni aggiornamenti sul profilo facebook di un noto produttore di Metodo Classico TRENTO. Incuriosito, faccio click sul link e mi trovo davanti una sgargiante immagine di testata della timeline aziendale, che affida la promozione della bottiglia alla suggestione di una pallina da golf immersa nell’erba. Il golf e il metodo classico, alla fine, forse qualcosa ci azzeccano, penso. Comunque l’immagine è gradevole. E tuttavia, mi colpisce una cosa: la formula grafica utilizzata per evidenziare il marchio. La scritta è questa: TrentoDoc. Non so più cosa pensare. Il disciplinare della Doc parla con precisione di “TRENTO”. Il marchio commerciale, quello stampato sulle etichette, lo ho sempre veduto scritto in questo modo: TRENTODOC, con un effetto vortice-remuage sulle due “O”. Qui, invece, leggo TrentoDoc. Credo si tratti di un’approssimazione e in pubblicità le approssimazioni sono dannosissime, perchè creano confusione nella testa del consumatore. Ma forse la mia preparazione su questo tema è incompleta. Forse il protocollo che disciplina l’uso del marchio, prevede altre soluzioni grafiche: TrentoDoc, Trentodoc, TRENTOdoc. E poi sbizzarretevi voi. Io mi arrendo. Ma prima di arrendermi, mi avventuro nella richiesta di un’interpretazione autentica a chi con questo marchio ha, e ha avuto, a che fare: Trentino Marketing, Istituto di Tutela, Camera di Commercio, Conzorzio di Tutela Vini del Trentino. Per favore, dateci una certezza. Salvateci da questo limbo grafico-lessicale che ci fa girare la testa. Fatelo, soprattutto, per voi. Fateci sapere, una volta per tutte, qual è l’esatta grafia di questo marchio. Sarebbe un atto d’amore. Verso il TRENTO. E un atto di cortesia. Verso il consumatore.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.