L’Italia si prepara ad un incontro epocale con sé stessa e con l’Europa. Italia-Spagna. Coppi, Bartali, le nostre Nazionali aiutarono a tirarci su di morale in tempi passati. Forse anche ora.
Trento e Siena – in questo momento, ore 14.45 circa – pare decidano che non ci saranno maxi schermo nelle piazze delle rispettive città. A Trento, perché la scelta di riciclare le maxi strutture delle Feste Vigiliane, che prevedevano anche dei punti “ristoro” bricconcelli, è stata contestata dagli operatori commerciali, che si stanno preparando da tempo e hanno pagato tutte le relative concessioni al Comune. Quindi, da noi per il momento niente riunioni di piazza.
A Siena, perché sono giornate di Palio. Da circa seicento anni questa è una tradizione che chiede ai contradaioli passione e soldi: quindi, chi lo desidera vada a vedere la partita a casa sua.
Ecco due differenti modi di pensare, abbastanza discutibili entrambi. Direi fuori tempo supplementare. Gli appuntamenti internazionali sembrano ancora naufragare contro la retorica del “campanile”. Come diceva il mio amico Indro (Montanelli): “l’Italia si differenzia solo perché cambia da campanile a campanile, è questione solo di chilometri”. Quindi congratulazioni al nostro Presidente della Repubblica, che, come Sandro Pertini, è tifoso intelligente e Tricolore. Io purtroppo non sono tifoso. Non distinguo un attaccante da un terzino. Però la partita la vedrò anch’io, pensando all’ Italia, a Durnwalder che ha tifato Germania, a Buffon che canta con sentimento l’Inno di Mameli ricordando i due nonni morti sul Piave (anche se allora l’Inno Nazionale non era quello…).
E’ una semplice partita, utile forse a dimostrare noi stessi. E se arriveremo secondi sarò contento ugualmente. Come dicono le cronache di pochi minuti fa, insieme a tutti gli Italiani berrò spumante italiano! Anzi, TRENTO (Doc)!
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.