Leggo ancora un lancio Ansa di ieri (qui). Titolo: “Germania sbanca Concorso Müller-Thurgau a Cembra”. Per curiosità vado a controllare la classifica della IX° edizione del concorso internazionale dei vini Müller-Thurgau che si è concluso ieri nel centro cembrano. E scopro che le due medaglie d’oro sono state attribuite ad altrettattante etichette tedesche. Mentre su 18 medaglie d’argento, il Trentino se ne è meritate 6, l’Alto-Adige 3 e le cantine tedesche 9. Da parecchi anni, ormai, sotto i cieli di Trento è in voga la leggenda metropolitanalpina secondo la quale il vino del dottor Müller sarebbe quasi un autoctono trentino, perché in Trentino, più che in ogni altro luogo del pianeta, avrebbe trovato il terroir adatto per esprimersi in maniera performativa. E’, appunto, una leggenda. Una delle tante falsificazioni che appartengono alla perversione ideologica di un sistema promozionistico autoreferenziale. Che non fa, e non ha mai fatto, i conti con la realtà. Ma che, al contrario, piega e distorce la realtà alle proprie esigenze funzionali e autoconservative. La classifica del concorso di Cembra di ieri, ne è l’ennesima prova. Del resto, ormai da qualche anno, in Trentino, le uve Müller-Thurgau sono entrate in pesante sovrapproduzione e in gran parte finiscono in bottiglie di vino frizzante a prezzi da discount. Ma qualcuno continua a raccontarci – e a furia di raccontare leggende qualcuno alle leggende finisce per crederci – che si tratta di un quasi autoctono trentino. Miracoli delle perversioni ideologiche.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Caro Conte,
una piccola digressione territoriale..
A proposito di malattie contagiose..
In Sardegna, un tempo, ne sono testimone, il morbillo veniva curato dalle nonne, bacca rigorosamente bianca, con frequenti sordi di Vermentino o sorsetti di Vernaccia..
La cura durava 3 giorni minimo..
Medicine allopatiche: bandìte..
Alla degustazione medica.. presenziavano anche i cagnolotti..
( da fuori, però….)
perc hi conosce il tedesco Suedtirol e Südtirol sono la stessa cosa.
Provocazione :
"Life is too short to learn German"
forse Oscar Wilde, Totò, Beckett o Marzullo…?
.. il cane che accoglie gli ospiti per degustare i Vini andrebbe bene se fossimo a Hollywood oppure a Broadway..
.. e comunque sarebbe un incidente diplomatico con i sommelier, avere una simile equiparazione.. sebbene a volte gli amici a 4 zampe siano piu' acuti dell'Uomo..
Roma ha digerito tutti..
Lavis ha ancora molta strada da fare… mille leghe e… forse, di piu'…
porcamiseria sono ancora addormentato e mi sono dimenticato un 'altra cosa…la riprova che nei vini della coop lavisana c'è qualcosa che non va è evidente anche nella recensione fatta dallo staff di enopress… ripresa in trentino dal blog di francesca negri… stroncati brutalmente i vini delle nuove linee presentati a roma
ah dimenticavo ….già che c'è zanoni inizi a porsi qualche domanda anche sull'operato suo e della squadra di manager ( o pseudo tali ) che coordina…
Se questo è il tanto auspicato rilancio della lavis valle di cembra siamo messi male . In pratica giocava in casa , ha in catalogo non so quanti muller thurgau ( tantissimi comunque ) e ha portato a casa la bellezza di… zero medaglie ! Da non credere , forse è meglio che zanoni inizia a porsi qualche domanda sulla qualità dei vini attuali della lavis, che negli anni passati faceva incetta di medaglie , mostra di cembra compresa