Vale la pena riprendere le Perversioni Ideologiche – 2 sul Müller Thurgau celebrato alla recente XXV Rassegna di Cembra ed ancor più con il IX Concorso internazionale dedicato a questo vitigno.
I fatti sono questi: gli organizzatori sono i trentini, di gran lunga i più grossi produttori di MT con in testa quelli della Valle di Cembra; invitati di riguardo i cugini dell’Alto Adige e delle altre zone montane nazionali oltre, ovviamente, ai massimi produttori mondiali, ossia i tedeschi. I due primi premi se li aggiudicano proprio i tedeschi, poi una fila di medaglie d’argento per tutti gli altri. A tenere alta la bandiera cembrana, al terz’ultimo posto la sola piccola cantina di Pelz, avendo, gli altri produttori trentini, sede fuori dalla Valle. Mancano clamorosamente dalla lista sia la Cantina di La Vis sia, e soprattutto, la neo ri-inaugurata Cantina di Montagna di Cembra.
Arrivare secondi dopo la Germania non è un gran risultato dopo 25 edizioni che pure avevano visto affermazioni più confortanti. L’enorme quantità di MT che ormai si produce in Trentino, infatti, avrebbe potuto e dovuto acconsentire una qualche super selezione di partite da porre in concorso ed invece niente. Evidentemente i campioni presentati sono speculari alle quantità detenute in cantina, non in grado, cioè, di quel colpo d’ala necessario a portarli all’eccellenza richiesta per la medaglia d’oro.
Se al Concorso avessero partecipato anche i neo zelandesi, secondi produttori del mondo e i produttori dell’Europa centrale ed orientale, tutti assenti, avremmo verosimilmente perso anche la piazza d’onore per ritrovarci in quella “medietà“ che assomiglia troppo a mediocrità.
Questa è la realtà, sfrondata da celebrazioni ed autocelebrazioni.
Tanto di cappello a Patton, Bottura, Grando, Zorer, Nicolini e Zottele, tecnici e ricercatori della Fondazione Mach di San Michele, che hanno presentato un Rendering del MT dopo 25 anni di studi e ricerche, ma dalla rassegna ci saremmo aspettati di più. Più partecipazione di espositori (anche la potente Trentino Marketing sembra avere le gomme flosce) e più coerenza fra strategia (solo) annunciata dei vini di montagna e reale qualità di un vino che non riesce ad emozionare.
Qui casca l’asino: una varietà pensata da Hermann Müller per far produrre di più il Riesling e che dopo 130 anni continua ad essere la palla al piede di molte enologie di pianura ha un futuro solo come prodotto di montagna, coerente con la montagna. E la montagna è soprattutto “territorio” di montagna. Ecco: la parola territorio – e per esso la Valle di Cembra – è stata la grande assente dal pensiero e dal cuore degli addetti. Ci si continua a focalizzare sulla varietà non mirando al territorio come obiettivo, perpetuando così la convinzione che gira in tutti i continenti dove si coltiva il Müller Thurgau: un vino discreto, mai eccitante…
Pseudonimo utilizzato da uno dei personaggi chiave del vino trentino, depositario di segreti,conoscitore di vizi e virtu dell’enologia regionale e non solo.
Massarello alias Angelo Massarelli, nato a San Severino Marche nel 1510, dopo gli studi in seminario si laureò in leggi canoniche e civili presso l’Università di Siena.
Tornato a San Saverino fu dapprima assegnato alla chiesa di S. Eligio e poi fu eletto priore della collegiata della cittadina.
Grazie alla frequentazione di alcuni letterati conobbe il cardinale Marcello Cervini, futuro papa Marcello II.
Quando il papa Paolo III delegò il cardinale Cervini ad assumere la presidenza del Concilio di Trento, questi volle come segretario del Concilio il Massarelli. Un cardinale così descrive l’operato del Massarelli: «essendo egli lodato dal testimonio incontrastabile dell’esperienza, ed ammaestrato dall’esquisita scuola dell’esercizio, tenne stabilmente il grado di Segretario del Concilio».
Durante gli intervalli delle sedute del Concilio svolse l’importante mansione di Segretario di Stato del pontefice.
Sotto il breve pontificato di papa Marcello II il Massarelli fu suo consigliere.
Dal successore di Marcello II, papa Paolo IV, fu designato vescovo di Telese o Cerreto il 15 dicembre 1557 e fu consacrato a tale ufficio pochi giorni dopo, il 21 dicembre.
Fu autore di un minuzioso diario dei lavori del Concilio dal titolo Acta genuina ss. oecumenici Concilii tridentini.
Terminato il Concilio di Trento nel 1563, il vescovo Angelo Massarelli fu dapprima ministro della Segreteria di Stato e poi Segretario del Supremo Tribunale della Riformazione (successivamente chiamato Sacra Consulta).
A causa dei suoi numerosi impegni venne poche volte in diocesi e si fece rappresentare da un vicario vescovile di sua nomina.