Ma non erano 40 i produttori di TRENTODOC? Quasi 40. Lo chiedo, e me lo chiedo, perché l’affiche pubblicitaria de La notte del Trentodoc (notte di stelle e calici a cima Paganella, partorita da una visione mercificata e commerciale della montagna), evidenzia la partecipazione solo di 8 aziende (in ordine di comparizione: Balter, Dorigati, Monfort, Moser, Pedrotti, Revì, Zanotelli e Zeni). E gli altri dove sono? Oddio, non ditemi che tutti gli altri, una trentina, hanno gettato la spugna e hanno chiuso baracca e burattini. Anche perché fra gli altri, quelli che l’11 agosto non riempiranno i calici di stelle montanare, ci sono, o c’erano (visto che non se ne ha notizia), trentodocchisti con le palle: Ferrari, Letrari, Maso Martis e tanti altri. Insomma più che ad una locandina promozionale (adornata, e quindi presumibilmente finanziata, con tanto di marchio commerciale collettivo del TRENTO e, guarda un pò e chissà perché, con tanto di marchio istituzionale mellariniano), questa elencazione assomiglia ad un necrologio. Dell’Istituto. Del marchio. E di un identità collettiva che forse non è mai esistita. Forse.
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È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Nella foga delle Olimpiadi, nel fare il tiro al piattello del Piano Vino credo si sia finiti per colpire anche i piattelli di ignari turisti intenti a farsi un picnic sull’erba di malga. Da quel poco che sò e che ho letto, “La Notte del Trentodoc” mi sembra una normale iniziativa commerciale atta a promuovere eventi che possano interessare il pubblico. Non ci ho letto l’ambizione di creare una vetrina degli spumanti classici a livello mondiale. Visto che è un evento enograstronomico non ci sarebbe lo spazio per assaggiare i vini di 40 produttori e forse neanche altrettanti tavoli disponibili visto che è di sera. Pregherei pertanto il Tribunale del Riesame dei Cosimi, nella sua saggezza, a riconsiderare l’incipit del post e, se è il caso, dare all’Albergatrice quello che è dell’Albergatrice…
Albergatrice è una simpatica presenza di questo blog…ogni tanto riemerge dalle nebbie e si scaglia contro i cosimi…. anche lei fa il suo mestiere.
In quanto poi al riesame, claudio: c'è poco da riesaminare…. 8 aziende su 40, per l'unico evento vinicolo istituzionale dell'estate, mi sembrano poche. Troppo poche. E non è solo una questione di numeri. Ma anche di rappresentatività di un mondo, quello del Trento, che è molto diversificato e che meriterebbe, credo, di essere conosciuto. Tu dici che si tratta di una normale iniziativa commerciale ed enogastronomica: hai ragione. Ma ci sono marchi istituzionali di mezzo. Passi per quello del Trentino..che ormai vediamo comparire in ogni dove…dalla sagra delle madonnine (non scherzo, lo ho visto l'altro giorno in basso trentino) alle fieri cinesi di bottoni. Ma quello del Trentodoc, permettimi. è un marchio collettivo che andrebbe speso, secondo me, con molta attenzione. Proprio perché è di tutti (i produttori) e perché tira in ballo una serie di questioni che hanno a che fare con un prodotto molto delicato da comunicare. Passare dalla sagra delle vongole di Goro con i bicchieri di palstica che giravano fra le bancarelle ai calici sul pizzo della montagna, indica una certa incertezza comunicativa. Dopodiché buon divertimento: ai giovani, ai vecchi e anche a quelli di mezzo.
Cara Albergatrice, qui di fallito per il momento c'è solo i probetto bollicina trentina, se lo si mette in paragone con altre realtà. Credo che nessuno metta in discussione il grande sforzo di pochi, anche se ben confusi spesso. Comunque nessun può non osservare il fatto che 8 aziende su 40, sono un pò pochine. Credo che i cosimi, che non conosco, ma non credo siano produttori, abbiano come primo obbiettivo il creare discussione. Non sempre sono daccordo con loro, e alcune "provocazioni" fanno incazzare anche me, ma fa parte del loro mestiere. Il mio è un lavoro diverso, cerco di fare il meglio nel mio di mestiere, e mi diverto a rispondere al blog. Comunque due cose nella vita non sopporto , il fare finta che tutto vada bene, e non prendersi responsabilità !
Siete i soliti strozi: non venivo qui da mesi. ma siete sempre uguali: stronzi. ve la prendete con tutti quelli che fanno qualcosa, perchè siete dei falliti. Cari cosimi, mi fate pena!
Un po' amaro, non certo di classe, aver bisogno di scomodare la morte, no?! Io spezzo una lancia a favore di questi giovani invece, perchè senza malizia dimostrano impegno, voglia di fare e crescere mettendosi in gioco insieme. Che non è facile. E al limite si sa, solo chi non fa non sbaglia mai.
ah Bianca… mandò vivi?….parli del monopoli? della parrocchia? della sagrestia? E poi insieme, scusa..otto su trentototto…che insieme è? un sotto insieme…un sotto sotto insieme dei sotto insiemi….forse…. .. Bianca…. va 'n Bondom..,che l'è mejo….. va là!
MUSICA!!!………e FORZATRENTO
che siamo BUONISSIMI…..e FORZATRENTO che siamo tantissimi!!!!?????
http://youtu.be/D6WFBFsqcTI
Evviva la sagrestia di Mellarini
I giovani che si mettono in gioco? Ma dove dimori, su quale pianeta? Senza malizia? Appunto, il problema è questo che non sono smaliziati… mentre il Mella è maliziosissimo…. ma dai Bianca…ma cosa dici……cosa… non farmi cadere le braccia: stiamo parlando di impresa, di economia, di bottiglie da vendere non di buona volontà e di voti…: certo che voi trentitini siete strani…..siete lunari!
Concludo: evviva la malizia!
Cara Bianca, intanto nel post non si fa alcun riferimento ai giovani. Mi pare. Però si sottolinea una stonatura fra un elenco molto parziale delle partecipazioni aziendali e il titolo "…del Trentodoc", che invece allude ad un marchio collettivo. Capirà che se all'evento clou dell'estate – perché altro non si è visto in circolazione quest'anno – presenzia un numero così ridotto di aziende, forse qualche problema c'è. E non sto a distinguere fra giovani e vecchi, senior e junior. Del resto anche la scelta di elencare le aziende anziché i prodotti, come ha giustamente sottolineato l'amico e collega Massarello, è indice di una certa artigianalità…
Comunque, siccome noi non siamo produttori di Trento, e siamo pure sulla soglia della terza età, contenti loro contenti tutti (ma mi creda non tutti i produttori del trentodoc sono contenti, anzi alcuni sono piuttosto incazzati).
Infine la morte: guardi ci sono poche cose di classe come la morte….. si ascolti la canzonetta e gusti il video…
Au Rovoir
Ma scusate, questi promuovono le ditte o i prodotti? Dorigati o Methius, tanto per dire. Confusione sovrana, testa nel pallone, pardon, nelle stelle!
Mi incuriosisce parecchio sapere in che cosa consista " l'attenta selezione"..
Era presente un funzionario dell'Agenzia dele Entrate..?
Un manichino di Duchamp..?
Qualche emulo di Gerge Orwell..??
L'usciere del Consorzio Agrario..??
http://it.wikipedia.org/wiki/Tutti_a_casa
Caro Cosimo la syndrome del giocattolo è sempre forte in noi…
Correttezza imporrebbe però di coinvolgere, almeno formalmente, tutti gli associati..
Agosto gioca brutti scherzi.. il fatturato, The Crisis…
gli agenti ( lavativi,.,! ) al mare, Sharon Stone che non partecipa all'evento perchè incazzata con Pippe Baude..
Hollywood e Broadway si interrogano sull'evento; sgomente…!!
Forse la grandine…. oppure The Devil, probably….!