Avevo giurato a Cosimo di non entrare mai in argomento. Lo avevo giurato anche a me.
Ma forse è meglio star dentro piuttosto che essere completamente out.
Sono certo che avete notato, recepito, letto, sentito di alcuni grandi fatti di questa giornata, piuttosto significativi per la vita nazional–trentina e quindi anche per i nostri settori imprenditorial-commercial- vinicoli.
Vado per ordine :
Corriere della Sera: il giornale da tutti letto continua a descrivere i grandi dubbi non solo sulle Regioni (da sistemare o eliminare) ma anche sulle Autonomia Regionali (da rivedere se non cancellare). Uno scandalo per noi: ecco di nuovo uscire allo scoperto i nostri panaustriaci che non si capisce perché non emigrino tutti a Seefeld. Almeno là potrebbero sperare in qualcosa di concreto.
Da noi o sei per Battisti e Degasperi, con qualche revisioncella, o sei per Franz Joseph.
Oppure per il Pinot Nero, il Teroldego o TRENTODOC: c’è poco da fare… .
Governo Italiano: mentre tutti sono al mare e da noi magari in Bondone o al Lago, si sta discutendo (9 ore, ieri) e si stanno varando varie riforme su scuola, sanità e così via. Noi probabilmente diremo qualcosa verso lunedì prossimo (27 agosto), se non ci sono impegni personali o di prossimità elettorale. Unicuique Suum.
Politica Nazionale: i partititi cominciano ad agitarsi. Dopo essersi dedicati al “bunga-bunga” temono il bang-bang, che forse a qualcosa porterà… Almeno ad essere seri: non fatturare in nero e non fare “aum-aumma”, da nord a sud.
Apple-Samsung: giuro non mi hanno telefonato prima! Soprattutto Samsung di cui sono stato consulente italiano. Ecco, in modo diverso, le gradazioni di colore di cui parlavo. Qui è alta tecnologia globale e fatturati da sogno. Mi è venuto da sorridere, pensavo agli elefanti e alla zanzara. Nel nostro vino, dunque, mettiamo al posto giusto l’elefante e la zanzara con i relativi pantoni!
Trentino terra di vino: in Piemonte sono da quasi una settimana in vendemmia (noi siamo Dolomitici e loro no!) causa il meteo che passa da Lucifero a Beatrice, quasi quanto dalla chiesa al paradiso dantesco. Le nostre cronache locali ci dicono che “tutto va bene madama la marchesa”. Il trionfalismo impera: sarà una vendemmia migliore dello scorso anno, forse un po’ meno quantità, però qualità elevata.
Dico io: da una vita non sento di una vendemmia andata male e successivi problemi di produzione. Conosco la grandine, la peronospora ed il sig. Mach che ha preferito tornarsene a Vienna. Però conosco anche la distillazione obbligatoria, pagata da tutti e una volta anche dagli altri Mec….
Vino, Turismo, AgroAlimentare e così sia: tutto è magicamente “piallato”, cioè ti-dico-non-ti-dico, aspetta e vedrai. In termini economici pratici e di mercato non si sa nulla se non qualche dato che fa piacere a quelli che li danno (i dati, i numeri…). La politica agricola trentina è impegnata a salvare le cuoia perché sta scoprendo che con quattro geometri, ragionieri, periti, laureati in apnea, figli di S. Michele ed altri dovrebbe avere un po’ di competenza propria.
Politicamente impegnata per il territorio e le risorse esistenti o in crisi.
Vino a Mezzanotte: finalmente dopo Ben Hur, la Dolce Vita e C’era una Volta il West, abbiamo anche noi il nostro superFILM. La nostra tendenza è normalmente notturna (sempre sotto le stelle) quindi potremo far conoscere – dal Manzanarre al Reno – le nostre sofferenze e la nostra sublimazione produttiva, ovviamente con un tocco di noir dato che a noi si addice il lutto, proprio come ad Elettra. In Grecia, però.
Il mio dubbio personale è che il kolossal trentino-non-so-dove-lo-vedremo, sia appoggiato finanziariamente dalla Provincia tramite Trentino Marketing.
Bene e male: la quantità dell’intervento (in euro) nei diversi comunicati non è evidenziato come costo (è vero: il silenzio è oro!) ma quello che mi chiedo è se nel 2013, Trentino Marketing sarà privatizzato o rimarrà dove è. Sarà sempre la nostra telenovela. Perlomeno per il Vino ?
Al Governo Italiano l’Ardua Sentenza, all’Autonomia la giusta Preveggenza.
Scusate se eccedo ma neppure Cosimo riesce mai a farmi star buono.
PS – Se qualcuno si sente offeso, avrà mio nome, cognome e indirizzo dai gestori di questo blog.
A largo Luigi Pigarelli risolveremo con reciproco piacimento ogni contenzioso relativo a metodi di comunicazione, marketing, tecnica, informazione al cittadino: mai diffamazione perché qui – da noi professionisti come altri – il reato non esiste. E’ solo un optional per qualcuno.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
La donna di Hopper.. forse..
era stata alla Casa del Vino di Isera..
Complimentoni…!
.. TV7 era molto poetico… cosa che scarseggia oggi..
( a parte Moccia e i suoi lucchetti stupidi…)
Zanzotto in Trentino…. sarebbe stato grande..!
Ma forse il diavolo.. probably…!
Rusticus, guà che forse.. Hopper ha studiato a Rovereto…
Il tono dei "Falchi della notte" è alla corso Rosmini…
Non oso pensare alle etichette che Hopper avrebbe potuto disegnare per il vino trentino…
perchè avrebbe potuto interpretare – al meglio – la solitudine dei viticoltori…
Salvo il vedersele cassare, rimaneggiare o rifiutare da qualche funzionario camerale….!!
Rusticus al TG1…!