Presso il locale Vecchio Carnera, venerdì 12 ottobre si è tenuta la degustazione di alcune annate (1995-2006) del grande bordolese trentino, il San Leonardo, quale qualificante premessa della kermesse lagarina SkyWine 2012 tenutasi nel fine settimana.
Le presenze alla degustazione sono state pressoché confermate (13 totali comprendenti anche il direttore della Tenuta Luigino Tinelli e il valido aiutante Antonio).
Grazie anche a Gianni Morgan che ci ha onorato della sua competente presenza.
A onor del vero, le richieste di partecipazione hanno superato di gran lunga i posti disponibili; vorrà dire che riproporremo la degustazione; con una bottiglia non è pensabile servire più di tredici persone (oltre questo numero, si deve passare alle MG o a doppie bottiglie).
La degustazione si è svolta seguendo il percorso a ritroso per le nove annate di San Leonardo, con somma soddisfazione da parte di tutti. Entusiasti anche i cinque vincitori dei quesiti proposti su SkyWine.
Purtroppo, colpito da laringite e da un iniziale raffreddore, non sono stato in grado cogliere le singole sfumature dei vari vini proposti; tuttavia, in linea generale, posto le seguenti considerazioni frutto di quel poco che ho potuto comprendere nei vini degustati:
– bolla iniziale 823 (86) intrigante, non la solita bolla sui generis, blanc de noirs, nota “verde” marcata, attendere un paio d’anni per comprendere le note evolutive cioè se il vino rimarrà tale o se i sentori “vegetali” se ne andranno.
– brut Cantina Sociale di Avio (84) sui generi di una bolla piaciona, elegante abbastanza fine, migliore di tanti brut sui generis.
1^ batteria
– S. Leonardo 2006 (92) bella bottiglia, già pronto da bere equlibratissimo, ribes neri, mora, bella PAI finale
– S. Leonardo 2005 (90) inizialmente vegetale peperone rosso, poi nel bicchiere si pulisce, annata prospettica da attendere
– S. Leonardo 2004 (92+) davvero in formissima, fine ed elegante, speziato dal timbro stilistico ineccepibile
– ringer (Trilogia 2006 Grigolli) (87) prima annata di questo interessantissimo produttore, vino piacevolmente speziato toni di piccoli frutti rossi, davvero promettente
2^ batteria
– S. Leonardo 2003 (89) figlio di un’annata calda, non convince fino in fondo; nota alcolica marcata
– S. Leonardo 2001 (94 stilisticamente perfetto, naso variegato, spezie, frutto nero maturo, leggera tostatura, tabacco finale persistentissimo
– S. Leonardo 2000 (90) anch’esso soffre l’annata calda, migliore del 2003 non ho colto particolari sfumature, piuttosto classico
– ringer (Esegesi 2001 Rosi) (88) particolare come solo Eugenio sa fare, speziatissimo bordolese lagarino, in bocca pieno, avvolge il palato, piacevole persistenza.
3^ batteria
– S. Leonardo 1999 (91) forse ci si aspettava qualcosa in più da questa annata, tuttavia i 91 punti li merita tutti, ultima annata di Tachis
– S. Leonardo 1997 (94) personalmente, il migliore della serata, (insieme al ‘95) al naso varie sensazioni di spezie su tutti tabacco poi cacao, in bocca si presenta con tannini evoluti e setosi, vellutati, grande persistenza finale
– S. Leonardo 1995 (93+) altrettanto spettacolare quest’annata, quasi allo stesso livello pensandoci bene, ma la’ 97 mi ha davvero impressionato
– ringer (Pichon Longueville Baron 1997) (90) bello stile di Pauillac fine ed elegante ma un po’ magro in bocca, finale piacevole ma un po’ corto
la serata si è poi conclusa con una bella Sacher della pasticceria Mignon, vaporizzata dai presenti, alla quale sono stati abbinati i seguenti vini:
– Empassirosso 1999 (Enzo Poli) (82) non è lui, evoluto dai toni marsalati (bottiglia sfigata?); nell’annata ’98 ha sfiorato i 90 punti; altri assaggi dell’annata 99 (annata attualmente in commercio) mi hanno raccontato cose decisamente diverse
– Poiema 2007 Rosi (86) versione estrema di Marzemino, o piace o non piace, non vi sono vie di mezzo; personalmente, abbinato alla Sacher mi è piaciuto molto
Mi corre l’obbligo di ringraziare Sami, titolare dell’Osteria Vecchio Carnera per la cortesia e la disponibilità dimostrata (fornendo un locale per le micro ossigenazioni dei vini e l’organizzazione in genere) oltre alle Cantine per aver fornito la quasi totalità dei vini proposti.
Degustazioni professionali di un gamberista (rosso) e quasi sommelier…quasi ma anche di più!
Non sono d'accordo sulle note vegetali dell'823.il lo trovo molto interessante. Pure il punteggio paragonato a quello di Avio non aveva storia
Nei vari assaggi dell'823 la nota "verde" più o meno sfumata l'ho sempre percepita e dal confronto con altri presenti la sensazione andava in quella direzione; complice la freschezza percepita all'assaggio.
Detto questo, lo trovo interessante, l'ho già ribadito in più occasioni. Quanto al punteggio, forse sì un punto in più avrei pututo assegnarlo. Quanto al brut di Avio, non mi è dispiacituto affatto…
Allora è meglio chiarire il concetto di "verde". Quello che lei sente non è la nota verde ma bensì l'acido malico il quale è aggressivo è tagliente. In quelle zone il livello di acido malico è elevato per questo lo sente "feroce".
Non mi risultano assolutamente noti verdi o vegetali.
Detto questo passo e chiudo
Mah, potrebbe derivare invece dalla carica polifenolica. Detto questo passo e chiudo anch'io, giacchè siamo fuori argomento….,il post tratta della verticale del San Leonardo, attendevo contributi ben accetti su questo e invece……
Grazie a voi Wyatt per l'entusiasmante verticale..
Per una volta tanto ci siamo sentiti piu "glamour" di Jancis Robinson.. Esaltante il S. Leonardo 1997.. un vero piano-sequenza di vino…!