Questa foto è stata scattata ieri mattina all’interno di un hard discount trentino. Accanto agli interminabili scaffali di bottiglie anonime da 1/2 euro, è comparsa anche questa vetrina. Una sorta di linea top hard discount. Prezzi decisamente superiori a quelli praticati di solito per i vini no logo – no brand di questa catena super scontata, Ma in questo caso le bottiglie sono tutte più o meno blasonate: sono bottiglie cooperative Doc e Igt. Una buona occasione per i coonsumatori, per avvicinarsi a prezzi accessibili a prodotti di solito enologicamente impeccabili. E tuttavia un’offerta, e un’immagine shock, che ripropongono una delle questioni centrali che ruotano attorno al tema della delega di rappresentanza delle denominazioni affidata ai prouttori cooperativi di primo e secondo grado. E al posizionamento che scivola pericolosamente sempre più in basso nell’indice di seduttività del territorio.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
CHE ANNATE ERANO? probabilmente l'azione serviva per fare spazio a magazzino. certo significa che normalmente tali vino non hanno appeal sul mercato tradizionale … meditate gente …il vino trentino non è cosi conosciuto/apprezzato come vorremmo noi
Oggi a Genova il gestore di una enoteca storica mi ha confidato che vorrebbe vendere del buon Teroldego invece che del Chianti arruginito.. ma non viene mai visitato.. ( dai Teroldeghi….! )
Quasi sotto costo.
Aziende miopi..