Anno: 2012

Non vendo vino e compro solo quello che consumo, curiosando fra cantine, negozi e vinerie. Conosco diversi produttori, bravi e meno bravi, ovviamente ci parlo volentieri. Merito del vino buono. Così, ragionando di come vanno le cose oggigiorno, salta fuori che in Trentino è tornata una certa serenità fra i viticoltori. Le liquidazioni per chi conferisce l’uva alla cantina sociale

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Naturalmente non sono ancora riuscito a recuperare il testo del nuovo disciplinare, che da qui in avanti regolerà l’uso del marchio Osteria Tipica Trentina. Vedremo nei prossimi giorni di trafugarne una copia in anteprima. Se aspettiamo che venga pubblicato sull’albo on line della Provincia, dovremo attendere un paio di settimane. Però ho recuperato il testo del vecchio disciplinare (risale al

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Poco fa la giunta provinciale, su proposta degli assessore al Turismo e all’Agricoltura Tiziano Mellarini e di quello al Commercio Alessandro Olivi, ha deliberato di rinnovare all’Ufficio Brevetti la registrazione del marchio “Osteria Tipica Trentina”. Tuttavia, questa decisione è stata accompagnata dall’approvazione di un nuovo disciplinare che sostituisce completamente quello precedente. Il comunicato stampa diffuso in tarda mattinata, e che

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Fecero sistema e vissero tutti felici e contenti – Un paio di giorni fa la nouvelle vague di Trentodoc ha incontrato Sua Maestà Tiziano Mellarini, il potentissimo assessore al Turismo e all’Agricoltura, abituato per teoria e per prassi ad aprire e a chiudere come una fisarmonica i cordoni della borsa di quel carrozzone blindatissimo e opulento che risponde al nome

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In questi mesi Trentino Wine Blog ha affrontato spesso il tema della cooperazione vitivinicola trentina. Sottolineandone criticità, debolezze e contraddizioni. Ma limitandosi a restare in un ambito strettamente tecnico: vino, mercato del vino e poco altro. Tuttavia, il problema della cooperazione vitivinicola trentina, che ormai ha assunto dimensioni industrialistiche e multinazionaliste, non finisce qui. Fra dicembre 2011 e gennaio 2012,

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Anche se con un po’ di ritardo, segnalo un interessante commento lasciato sul sito di Geisha Gourmet dall’amico Angelo Rossi. Una bella digressione, che, memoria storica e documenti alla mano, con arguzia, fa il punto della situazione. Leggere qui! Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi

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Ricordo  ancora come se fosse ieri, il giorno in cui lo vidi: era il diciassette dicembre dello scorso anno, in una  filiale della GDO. Ricordo anche quanto fossi infastidita  da tutte quelle signore in preda all’ansia prenatalizia che mi pestavano continuamente i piedi e quanto rimasi stupita nel vedere il corridoio contornato da latticini e carni  completamente trasformato. Gli scaffali destinati

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Qualche tempo fa scrissi qualcosa su “Deglobalizzazione e ripristino”. Diversi interagirono anche se ai più l’argomento è parso prematuro, per alcuni addirittura fuori tema per questo blog. Io penso, invece, che il mondo del vino, anche quello trentino, debba aprirsi sull’esterno confrontandosi ed interrogandosi non solo fra colleghi o consumatori italiani e stranieri, ma anche su argomenti generali di economia,

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Torno su un discorso vecchio, con il quale qualche mese fa avevamo aperto questo blog. Scorrendo le tabelle pubblicate dall’analista Marco Baccaglio I numeri del Vino, mi sono soffermato sulle dimensioni della Doc Valdadige Terradeiforti in Trentino. Una Doc giovanissima, risale mi pare al 2006 o 2007, ottenuta dopo un decennio di battaglie condotte in lungo e in largo fra

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