Vi propongo le note descrittive di alcuni vini assaggiati ieri a Riva del Garda (TN) durante la presentazione del catalogo 2013 di Proposta Vini all’Hotel Giardino Verdi, note redatte da Giada Vicenzi, che ringrazio per il competente e appassionato contributo offerto a Trentino Wine. Un ringraziamento anche a Proposta Vini che ha invitato il nostro blog all’evento e a tutti i produttori che hanno cercato di trasmetterci il senso del loro lavoro.
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Borgo dei Posseri (TN)
Tananai (Chardonnay 70%, Pinot Nero 30%)
Spumante dalla struttura larga, ricavato da uve forse leggermente troppo mature. Il sapore è molto fruttato e succoso e prevale una vena dolce, a scapito della profondità e della componente acida.
Quaron (Müller Thurgau)
Profumo intenso e floreale. Sapore armonico e fruttato, ma con poca personalità.
Furliz (Sauvignon bianco)
Colore paglierino, profumo intenso e persistente con note di fiori di sambuco. Sapore aromatico, asciutto e pieno.
Villa Spinosa (VR)
Amarone Valpolicella Classico
Colore rosso granato e profumo intenso, con note di frutta macerata e ciliegie sotto spirito. Il gusto è caldo e armonico, di grande impatto, lungo e persistente.
Amarone Valpolicella Classico Guglielmi di Jago 2001
Colore rosso granato, con profumi di appassimento e con sfumature di tabacco e cacao. Vino che ho conservato a lungo nel bicchiere, apprezzandone gli sviluppi a seguito dell’ossigenazione: una continua evoluzione e miglioramento, passando dalle note acute di cuoio e tabacco a quelle finali più eleganti, morbide e calde.
Azienda Agricola Le Battistelle (VR)
Montesei (Soave Doc classico)
Fresco, fruttato, non corposo, ma gradevolmente acidulo e minerale.
Battistelle (Soave Doc classico)
Sapore più vigoroso e strutturato, sapido e minerale, con nota acidula. Nell’insieme non del tutto equilibrato.
Roccolo del Durlo (Soave Doc classico)
Struttura ancora più corposa, persistono note floreali accanto ad altre più forti e ad una minore acidità.
La Cadalora (TN)
Sanvalentino (Marzemino)
Profumato di viola e di sapore secco, mediamente acido. Palato armonico ed equilibrato, fresco, con un finale vellutato e rotondo.
Vignalet (Pinot Nero)
Profumo di amarena, gusto pieno ed equilibrato, con sapori iniziali di frutti di bosco. Punta leggermente spigolosa e spiccato tono alcolico, probabilmente necessitava di prendere un po’ di aria.
Majere (Casetta)
Colore rosso rubino e profumi di spezie e marasche. Il gusto in bocca all’inizio è spiccatamente acido, poi diventa pieno e pulito, resta sempre leggermente acidulo, ma equilibrato e morbidamente tannico.
Cantine Monfort (TN)
Rosè Trento Doc Brut
Colore rosa antico e profumo complesso, con note fruttate di fragola e mela. Il perlage è fine e persistente. In bocca ha un bell’attacco, il sapore è ricco, succoso, fragrante e armonico. Per l’equilibrio di sapori e la pulizia mi pare adatto sia in apertura del pasto, ma anche come accompagnamento di tutte le successive portate.
Pinot Nero Doc
Profumo intenso e gradevole di frutti rossi che ritorna successivamente in bocca. Il sapore è fresco e sapido, con un retrogusto speziato profondo e vellutato.
Salizzoni (TN)
Maybe (Chardonnay Cuvée)
Fresco e leggero con note fruttate e floreali, ottenuto con il metodo charmat lungo. Ben fatto, ma un po’ carente dal punto di vista della complessità, poco strutturato.
Pravis (TN)
Vernaza Belle (Vernaccia Bianca Metodo Classico)
Elegante e dal colore luminoso, dal perlage fine e dal profumo delicato che ricorda gli aromi della frutta, soprattutto la mela, con note di lievito appena accennate. Piacevole ed equilibrato nel sapore, fresco e pulito, con una nota acida che si fa sentire ma in maniera delicata e non aggressiva.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Finalmente descrizioni di vini semplici, non pompose e che danno un'idea. Belle.
Finalmente descrizioni di vini semplici, non pompose e che danno un'idea. Belle.
Se lo dice un palato fine e competente come quello di PO, allora possiamo senz’altro affidare una rubrica di degustazione alla dottoressa Vicenzi e proporle di indossare i panni di Cosima (o Viola Violante d’Ondariva, deciderà lei) Degustatrix…
Ps: @PO,,, sarò mica io quello pomposo….?
No no non sei pomposo affatto. Lo sono alcuni sommelier che parlano di profumi ed aromi che ridicolizzano il vino, anziché descriverlo, e spaventano i bevitori normali anzichè avvicinarli, facendo diventare il vino un oggetto misterioso cui possono accostarsi solo gli iniziati. Capita spesso infatti che i neofiti preferiscano non dire ciò che sentono del vino davanti ad un sommelier per paura di fare figuracce. Invece queste descrizioni semplici e precise di Giada Vincenzi mi piacciono.
Poi mi sembra che le degustazioni, semprechè non provengano da un Guru tipo Parker nel bene o nel male, interessano pochino -almeno nell’esperienza del mio blog “tirano” poco- perchè è un po’ come guardare gli altri che mangiano un gelato, tuttavia di tanto in tanto non mi dispiace leggerle e queste, ripeto, le ho apprezzate.
Saluto, PO
Finalmente descrizioni di vini semplici, non pompose e che danno un’idea. Belle.
Se lo dice un palato fine e competente come quello di PO, allora possiamo senz’altro affidare una rubrica di degustazione alla dottoressa Vicenzi e proporle di indossare i panni di Cosima (o Viola Violante d’Ondariva, deciderà lei) Degustatrix…
Ps: @PO,,, sarò mica io quello pomposo….?
No no non sei pomposo affatto. Lo sono alcuni sommelier che parlano di profumi ed aromi che ridicolizzano il vino, anziché descriverlo, e spaventano i bevitori normali anzichè avvicinarli, facendo diventare il vino un oggetto misterioso cui possono accostarsi solo gli iniziati. Capita spesso infatti che i neofiti preferiscano non dire ciò che sentono del vino davanti ad un sommelier per paura di fare figuracce. Invece queste descrizioni semplici e precise di Giada Vincenzi mi piacciono.
Poi mi sembra che le degustazioni, semprechè non provengano da un Guru tipo Parker nel bene o nel male, interessano pochino -almeno nell’esperienza del mio blog “tirano” poco- perchè è un po’ come guardare gli altri che mangiano un gelato, tuttavia di tanto in tanto non mi dispiace leggerle e queste, ripeto, le ho apprezzate.
Saluto, PO
No no non sei pomposo affatto. Lo sono alcuni sommelier che parlano di profumi ed aromi che ridicolizzano il vino, anziché descriverlo, e spaventano i bevitori normali anzichè avvicinarli, facendo diventare il vino un oggetto misterioso cui possono accostarsi solo gli iniziati. Capita spesso infatti che i neofiti preferiscano non dire ciò che sentono del vino davanti ad un sommelier per paura di fare figuracce. Invece queste descrizioni semplici e precise di Giada Vincenzi mi piacciono.
Poi mi sembra che le degustazioni, semprechè non provengano da un Guru tipo Parker nel bene o nel male, interessano pochino -almeno nell'esperienza del mio blog "tirano" poco- perchè è un po' come guardare gli altri che mangiano un gelato, tuttavia di tanto in tanto non mi dispiace leggerle e queste, ripeto, le ho apprezzate.
Saluto, PO
Se lo dice un palato fine e competente come quello di PO, allora possiamo senz'altro affidare una rubrica di degustazione alla dottoressa Vicenzi e proporle di indossare i panni di Cosima (o Viola Violante d'Ondariva, deciderà lei) Degustatrix…
Ps: @PO,,, sarò mica io quello pomposo….?