Domani, venerdì 8 marzo alle ore 18 nella sala della Fondazione Cassa Risparmio in piazza Rosmini a Rovereto, Paolo Ghezzi presenta il libro di Patrizia Belli “Figlia di tante lacrime”. La storia romanzata di Giovanna Maria della Croce, al secolo Bernardina Floriani. Nella giornata dedicata alle donne, Rovereto ricorda la straordinaria vita di colei che i roveretani chiamavano Mistica. Ingresso libero.
SANTA O PAZZA?
GUARITRICE O STREGA?
La straordinaria avventura di Bernardina Floriani (1603-1673), figlia di un umile pittore di Rovereto, bambina gracile e donna «trafitta dai dolori», perseguitata dalla Santa Inquisizione e poi fondatrice di monasteri e mistica (con le stigmate) venerata dai poveri e dai potenti del tempo.
Sullo sfondo della terribile peste «manzoniana» del Seicento un racconto avvincente: infanzia vita e morte della «beata Giovanna», una donna scomoda, che parlava con Dio e curava gli uomini.
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Incipit
Parte prima
Rovereto, addì 8 settembre 1608
«Papà?»
La bambina si avvicina silenziosa alla porta dello studio dove il padre lavora. S’è svegliata da poco, indossa una tunica bianca di cotone grezzo, è scalza. La fronte le scotta. Cammina in punta di piedi sul pavimento gelido, ha movenze lievi da ballerina.
«Papà?»
«Bernardina, sei tu?»
La bimba entra. Gli occhi impastati dal sonno.
«Piccola, che c’è?»
«Un sogno, uno di quelli brutti…»
«Oh… ancora? Ti va di raccontarlo? Vieni qui».
Il padre la prende in braccio, è leggera e sottile come uno scricciolo. Bernardina gli si stringe contro. Trema e cerca coraggio per ricordare, per raccontare.
«C’era una donna che urlava e fiamme e acqua. E poi tanti, tanti corvi neri e cattivi».
Il padre sospira.
«Ricordi cosa ti ho detto dei sogni? Il segreto per mandarli via?»
«Sì, devo pensare a qualcosa di bello».
«E dunque?»
«Ho pensato alle farfalle. Sono bellissime, proprio bellissime. Vero papà?»
Il padre annuisce. La piccola ha un singulto, gli sussurra in un orecchio.
«Ma i corvi le mangiavano».
«Shh, è tutto passato. Le farfalle non muoiono mai, sono creature d’aria, creature predilette da Dio, come te, piccola mia».
…..
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
8 marzo
Carissime donne, oggi è il vostro giorno,
ma in realtà siamo noi uomini che festeggiamo
perché è il giorno dedicato al più bel regalo che abbiamo ricevuto:
LE DONNE!!!
8 marzo
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Caro Tex, mi associo. 8 Marzo Evviva le donne! Ed in
particolare evviva le donne di nome del blog come per esempio Curiosa&Sospettosa,
Margot, Viola, Penny, Verusca, Roxy, Mara, Marsela e tante tante altre ad
esempio abruzzesi, pugliesi ecc. ecc. Infine, sicuro di interpretare nell’occasione
anche il sentimento del dr Ziliani, la nostra affabile Albergatrice.
Magari possiamo dire che anche il vino non è male come
dono divino.
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Mi piace! Grazie blog!
Mi permetto di postare il link per chi vuole acquistare il libro: http://www.il-margine.it/i_libri/catalogo/figlia_…
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