E’una domanda con cui mi confronto da parecchio tempo: ma come diavolo si comunicano il vino e quei due benedetti grappoli d’uva che vengono prima della bottiglia? Affidandosi alla narrazione esperienziale oppure all’impatto di un fascio di suggestioni che assumono la funzione di medium fra il vino e il consumatore? Me lo chiedo, pur senza darmi, almeno fino ad ora, una risposta definitiva; anche se qualche idea, ce l’ho anch’io. Naturalmente.

In questi giorni sul blog (blog.albinoarmani.com) di un’importante azienda del vino del Nord-Est è stato pubblicato un video di quattro minuti che cerca di raccontare la storia di una delle grandi famiglie del vino del Nord-Est, una storia lunga 400 anni. I lettori del blog si stanno dividendo, alcuni ne sottolineano l’artificiosità spettacolare, altri indugiano sulla presa emotiva delle immagini. Mi sembra un bel tema, che va oltre quel video e introduce un tema generale: quale è il modo più onesto e più efficace per raccontare il vino? Un tema buono anche per il nostro blog.

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