E’una domanda con cui mi confronto da parecchio tempo: ma come diavolo si comunicano il vino e quei due benedetti grappoli d’uva che vengono prima della bottiglia? Affidandosi alla narrazione esperienziale oppure all’impatto di un fascio di suggestioni che assumono la funzione di medium fra il vino e il consumatore? Me lo chiedo, pur senza darmi, almeno fino ad ora, una risposta definitiva; anche se qualche idea, ce l’ho anch’io. Naturalmente.
In questi giorni sul blog (blog.albinoarmani.com) di un’importante azienda del vino del Nord-Est è stato pubblicato un video di quattro minuti che cerca di raccontare la storia di una delle grandi famiglie del vino del Nord-Est, una storia lunga 400 anni. I lettori del blog si stanno dividendo, alcuni ne sottolineano l’artificiosità spettacolare, altri indugiano sulla presa emotiva delle immagini. Mi sembra un bel tema, che va oltre quel video e introduce un tema generale: quale è il modo più onesto e più efficace per raccontare il vino? Un tema buono anche per il nostro blog.
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È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
In
questi ultimi anni ho avuto l’opportunità di conoscere vari artisti che
attraverso diverse forme espressive hanno voluto condividere un
percorso nei luoghi e tra le persone della mia cantina. Altri, spero,
verranno.
Fernando
Zanetti, fotografo, Sisina Augusta, coreografa e danzatrice, Giorgio
Oppici, regista. Inoltre scrittori, musicisti, pittori
Ho
sempre affrontato queste persone con rispetto e ne ho subito il grande
fascino tanto da tessere rapporti profondi, per me davvero significativi
Questi amici sono stati attratti dal mio mondo ed io dal loro: una contaminazione virtuosa.
Le
foto di Fernando hanno portato ad un libro fotografico, l’acqua, il
vento, la terra e l’anima della mia valle interpretate con stile
inconfondibile.
Le
coreografie di Sisina e di Lorenzo sono divenute veri spettacoli di
danza e teatro svolti sia dentro che fuori gli spazi aziendali:
l’emozione attonita degli spettatori l’unico premio desiderato.
Non ho mai voluto interferire con l’interpretazione che l’artista dava dei luoghi, della cultura e del senso del mio mondo
Anche quest’ultimo cortometraggio è stato girato in totale autonomia e senza alcuna ingerenza.
I
lavori di Giorgio mi hanno da subito affascinato e consiglio a tutti di
visionarli, lo contattai incuriosito e mai mi sarei aspettato un suo
coinvolgimento ed un suo interesse al mondo contadino
Averlo
al fianco nel tempo e nei luoghi del mio lavoro è stato bellissimo:
spariva rapito da un dettaglio per poi emergere soddisfatto. passava e
ripassava su un soggetto seguendo il suo istinto, fino a soddisfare la
sua maniacale sete di perfezione. Ogni dettaglio cercato e curato per
dare senso profondo e nuova luce a tutto il mondo attorno
Non
so se queste opere, negli anni, abbiano descritto compiutamente i miei
vini, il mio lavoro e quello di chi mi affianca e di chi mi ha
preceduto: non credo fossero create per questo. Solo venendo da noi,
passando del tempo assieme, penso possa far dire di averci conosciuto e
dia la possibilità di giudicarci.
Non ho mai chiesto una descrizione didascalica o commerciale ma un’interpretazione libera. Artisticamente autonoma.
Un’opera
ha il solo compito di aprire un dibattito, sollevare dubbi, creare
emozioni: per propria natura non deve essere risolutiva ma porre
domande. Leggendo i commenti apparsi sul nostro blog pare di esser
riusciti a stimolare il confronto tra opinioni diverse: ringrazio tutti!
Considero
il lavoro di Giorgio Oppici affascinante e posso solo ringraziarlo per
aver voluto passare del tempo con me e con la nostra gente, farsi
coinvolgere profondamente da Maurizio, Giuseppe, Nuto, Renata e da tutti
gli uomini e tutte le donne che, assieme ed umilmente, hanno accettano
di raccontarsi con sincerità.
Grazie Giorgio e grazie a chi ci ha seguito sul blog e sui social network!
Passate a trovarci
Albino Armani
In
questi ultimi anni ho avuto l’opportunità di conoscere vari artisti che
attraverso diverse forme espressive hanno voluto condividere un
percorso nei luoghi e tra le persone della mia cantina. Altri, spero,
verranno.
Fernando
Zanetti, fotografo, Sisina Augusta, coreografa e danzatrice, Giorgio
Oppici, regista. Inoltre scrittori, musicisti, pittori
Ho
sempre affrontato queste persone con rispetto e ne ho subito il grande
fascino tanto da tessere rapporti profondi, per me davvero significativi
Questi amici sono stati attratti dal mio mondo ed io dal loro: una contaminazione virtuosa.
Le
foto di Fernando hanno portato ad un libro fotografico, l’acqua, il
vento, la terra e l’anima della mia valle interpretate con stile
inconfondibile.
Le
coreografie di Sisina e di Lorenzo sono divenute veri spettacoli di
danza e teatro svolti sia dentro che fuori gli spazi aziendali:
l’emozione attonita degli spettatori l’unico premio desiderato.
Non ho mai voluto interferire con l’interpretazione che l’artista dava dei luoghi, della cultura e del senso del mio mondo
Anche quest’ultimo cortometraggio è stato girato in totale autonomia e senza alcuna ingerenza.
I
lavori di Giorgio mi hanno da subito affascinato e consiglio a tutti di
visionarli, lo contattai incuriosito e mai mi sarei aspettato un suo
coinvolgimento ed un suo interesse al mondo contadino
Averlo
al fianco nel tempo e nei luoghi del mio lavoro è stato bellissimo:
spariva rapito da un dettaglio per poi emergere soddisfatto. passava e
ripassava su un soggetto seguendo il suo istinto, fino a soddisfare la
sua maniacale sete di perfezione. Ogni dettaglio cercato e curato per
dare senso profondo e nuova luce a tutto il mondo attorno
Non
so se queste opere, negli anni, abbiano descritto compiutamente i miei
vini, il mio lavoro e quello di chi mi affianca e di chi mi ha
preceduto: non credo fossero create per questo. Solo venendo da noi,
passando del tempo assieme, penso possa far dire di averci conosciuto e
dia la possibilità di giudicarci.
Non ho mai chiesto una descrizione didascalica o commerciale ma un’interpretazione libera. Artisticamente autonoma.
Un’opera
ha il solo compito di aprire un dibattito, sollevare dubbi, creare
emozioni: per propria natura non deve essere risolutiva ma porre
domande. Leggendo i commenti apparsi sul nostro blog pare di esser
riusciti a stimolare il confronto tra opinioni diverse: ringrazio tutti!
Considero
il lavoro di Giorgio Oppici affascinante e posso solo ringraziarlo per
aver voluto passare del tempo con me e con la nostra gente, farsi
coinvolgere profondamente da Maurizio, Giuseppe, Nuto, Renata e da tutti
gli uomini e tutte le donne che, assieme ed umilmente, hanno accettano
di raccontarsi con sincerità.
Grazie Giorgio e grazie a chi ci ha seguito sul blog e sui social network!
Passate a trovarci
Albino Armani
Belli, Albino, questi tuoi pensieri che incorniciano il quadro di Oppici & C. Buona Pasqua a tutti.
Belli, Albino, questi tuoi pensieri che incorniciano il quadro di Oppici & C. Buona Pasqua a tutti.
Arriva Lorenzo de’ Medici e la Valle dell’Adige diventa la Firenze del Quattrocento. Mancano, però, un Verrocchio e anche un Pollaiolo.
Parlare d’arte di fronte ad un prodotto apertamente pubblicitario come questo mi pare esagerato: è arte anche quella cheappissima inquadratura della targa direzionale? Anche le facce di quei vecchi, usate per vendere una bottiglia di vino? Mah.
Comunque bravo il pubblicitario a rimescolare le carte, ottimo montatore.
Arriva Lorenzo de' Medici e la Valle dell'Adige diventa la Firenze del Quattrocento. Mancano, però, un Verrocchio e anche un Pollaiolo.
Parlare d'arte di fronte ad un prodotto apertamente pubblicitario come questo mi pare esagerato: è arte anche quella cheappissima inquadratura della targa direzionale? Anche le facce di quei vecchi, usate per vendere una bottiglia di vino? Mah.
Comunque bravo il pubblicitario a rimescolare le carte, ottimo montatore.
Mi sembra attinente a questo post l'articolo qui riportato.
Buona lettura.
NEL VINO CONTANO QUALITA' E VARIETA'
NON SERVE ESSERE GRANDI PER LAVORARE CON LA GDO | Agricolae http://t.co/Vv9B9H9FBq
In realtà questo comunicato stampa lo ho letto stamattina appena uscito. E sono rimasto un poco perplesso: nella gdo il vino in bottiglia più venduto è ancora il Freschello e siamo se non ricordo male oltre i dieci milioni di pezzi. Chi frequenta i buyer della Gdo sa che una delle condizioni che pongono per entrare – a parte i prezzi al ribasso che impongono ai produttori – è la disponibilità di grandi quantità di prodotto. Magari le cose stanno cambiando: speriamo. Ma siccome questo è un comunicato stampa di Verona Fiere ho avuto la sensazione che si tratti una di quelle notizie pre vinitaly utili soprattutto a creare interesse attorno alla fiera.
In realtà questo comunicato stampa lo ho letto stamattina appena uscito. E sono rimasto un poco perplesso: nella gdo il vino in bottiglia più venduto è ancora il Freschello e siamo se non ricordo male oltre i dieci milioni di pezzi. Chi frequenta i buyer della Gdo sa che una delle condizioni che pongono per entrare – a parte i prezzi al ribasso che impongono ai produttori – è la disponibilità di grandi quantità di prodotto. Magari le cose stanno cambiando: speriamo. Ma siccome questo è un comunicato stampa di Verona Fiere ho avuto la sensazione che si tratti una di quelle notizie pre vinitaly utili soprattutto a creare interesse attorno alla fiera.
Mi sembra attinente a questo post l'articolo qui riportato.
Buona lettura.
NEL VINO CONTANO QUALITA' E VARIETA'
NON SERVE ESSERE GRANDI PER LAVORARE CON LA GDO | Agricolae http://t.co/Vv9B9H9FBq
Mi sembra attinente a questo post l'articolo qui riportato.
Buona lettura.
NEL VINO CONTANO QUALITA' E VARIETA'
NON SERVE ESSERE GRANDI PER LAVORARE CON LA GDO | Agricolae http://t.co/Vv9B9H9FBq
Trovo attuali e più espressive queste nuove forme di comunicare il vino, con immagini che parlano più delle parole, dove ognuno di noi in base alla sua sensibilità può restare indifferente o meno, può comprendere o meno. Resta il fatto che giustamente è un mezzo non il fine. Il fine, l'azione di marketing, guai se non ci fosse….mica se le può bere da solo tutte le bottiglie Albino…
Lascio altri due esempi che mi hanno emozionato e che tengo nel mio sito "Di cibo Di Vino" a rammentarmi che la comunicazione con immagini, se fatta bene, spesso va più in là della parola, più incisiva e profonda e lascia il segno davvero.
Trovo attuali e più espressive queste nuove forme di comunicare il vino, con immagini che parlano più delle parole, dove ognuno di noi in base alla sua sensibilità può restare indifferente o meno, può comprendere o meno. Resta il fatto che giustamente è un mezzo non il fine. Il fine, l'azione di marketing, guai se non ci fosse….mica se le può bere da solo tutte le bottiglie Albino…
Lascio altri due esempi che mi hanno emozionato e che tengo nel mio sito "Di cibo Di Vino" a rammentarmi che la comunicazione con immagini, se fatta bene, spesso va più in là della parola, più incisiva e profonda e lascia il segno davvero.
credo che l'azienda sopra citata abbia fatto una mossa di marketing, tutto qui, i loro prodotti (a mio avviso non eccellenti) hanno bisogno di questo tipo di finestre mediatiche.
credo che l’azienda sopra citata abbia fatto una mossa di marketing, tutto qui, i loro prodotti (a mio avviso non eccellenti) hanno bisogno di questo tipo di finestre mediatiche.
Ah,ah,ah,ah: e la crostata di nonna papera dove se la sono dimenticata?
Ah,ah,ah,ah: e la crostata di nonna papera dove se la sono dimenticata?
sempre a criticare, soprattutto quando uno fa una cosa bella. non è che per caso c’è dell’invidia in tutto questo?
sempre a criticare, soprattutto quando uno fa una cosa bella. non è che per caso c'è dell'invidia in tutto questo?
L’ho guardato d’acchito e poi l’ho riguardato di nuovo per essere sicuro di poter dire che mi piace. Forse non tanto il filmato in sè, ma alcuni passaggi che se fossero anche dei messaggi voluti lo renderebbero davvero piacevolissimo.
Mi ricorda dei tempi andati quando non si buttava via niente e si ri-usava tutto, ed infatti perfino i vestiti usati non si buttano via ma si tengono per andare in campagna (a “irolar” dice la mia mamma). Vorrà dire questo il Barbour sfilacciato al minuto 1.55? Vorrà dire questo lo sci verde usato come fermafinestre al minuto 2.51? Ma soprattutto nell’età finalmente della ragione, l’età del volto espressivo di Albino Armani, non si ha più interesse per le frivolezze (il Barbour da fighetti o lo sci) ma ci si dedica finalmente alla campagna, si ritorna alla terra-madre. La campagna non solo arcadica, ma con macchinari (il contabottiglie, il nastro trasportatore, i condotti di plastica, perfino provette e sistemi di verifica chimica) … poi al minuto 3.10 compare un corno. Simboleggia che cosa? Il corno letame? L’agricoltura biodinamica Armani la fa? La farà?
Negare che sia la sua idea di campagna, vuol dire dare del falsario ad un uomo che invece, per certi versi, è perfino un modello: questo è un produttore che ha puntato ed investito su vecchie qualità autoctone e che le recupera, e vuol farci vedere la sua idea di campagna come mezzo per raggiungere i suoi risultati. Chi vuole leggere agiografie e Nonne Papere perchè non ammette che, magari un po’ artefatto, ma questa è l’idea di campagna e di vino che Armani vuol comunicarci. Vogliamo dire che è uno dei viticoltori che ha rimesso in carreggiata un’azienda in declino? Posso, nel dire di aver molto apprezzato questo spot, che l’immagine del minuto 1.24 è suggestiva quante altre mai? Albino Armani dà alla luce la sua cantina.
Questo spot mi rende più simpatici il produttore (anche se ahimè non lo conosco personalmente) e la sua azienda. Ma anche se poi fosse solo uno spottone tutto finto, pazienza I vini di Armani li comperavo anche prima per dare una risposta da consumatore al suo tentativo di recupero di vitigni antichi che personalmente apprezzo.
Spero solo che questo uomo continui ad andare veloce con la sua moto a percorrere le strade delle sue idee. Se poi, magari, mi si consente l’unica critica, cambiasse la colonna sonora…
Saluto, PO
Caro Primo Oratore un certo Verdi, Peppino per gli amici, diceva : " ah.. la Musica non ce n'è mai abbastanza..!
Caro GMU, temo che il Peppe avrebbe fatto un’eccezione per quella musica dello spot.
PO
Caro PO concordo… con tutto il buon jazz e la classica che esiste al mondo… hai voglia fare house.organ…
Tutto molto facile in questo spot: le immagini, il montaggio e la colonna sonora che allude ad un manifesto della tradizione anarchica e libertaria o forse solo ad una poetica canzone d'amore. Il desiderio di vendere qualche bottiglia si mangia la poesia e gli ideali. Non mi piace questo modo di comunicare, lo trovo blasfemo come drive-in.
Caro PO concordo… con tutto il buon jazz e la classica che esiste al mondo… hai voglia fare house.organ…
Tutto molto facile in questo spot: le immagini, il montaggio e la colonna sonora che allude ad un manifesto della tradizione anarchica e libertaria o forse solo ad una poetica canzone d'amore. Il desiderio di vendere qualche bottiglia si mangia la poesia e gli ideali. Non mi piace questo modo di comunicare, lo trovo blasfemo come drive-in.
Caro GMU, temo che il Peppe avrebbe fatto un'eccezione per quella musica dello spot.
PO
L'ho guardato d'acchito e poi l'ho riguardato di nuovo per essere sicuro di poter dire che mi piace. Forse non tanto il filmato in sè, ma alcuni passaggi che se fossero anche dei messaggi voluti lo renderebbero davvero piacevolissimo.
Mi ricorda dei tempi andati quando non si buttava via niente e si ri-usava tutto, ed infatti perfino i vestiti usati non si buttano via ma si tengono per andare in campagna (a "irolar" dice la mia mamma). Vorrà dire questo il Barbour sfilacciato al minuto 1.55? Vorrà dire questo lo sci verde usato come fermafinestre al minuto 2.51? Ma soprattutto nell'età finalmente della ragione, l'età del volto espressivo di Albino Armani, non si ha più interesse per le frivolezze (il Barbour da fighetti o lo sci) ma ci si dedica finalmente alla campagna, si ritorna alla terra-madre. La campagna non solo arcadica, ma con macchinari (il contabottiglie, il nastro trasportatore, i condotti di plastica, perfino provette e sistemi di verifica chimica) … poi al minuto 3.10 compare un corno. Simboleggia che cosa? Il corno letame? L'agricoltura biodinamica Armani la fa? La farà?
Negare che sia la sua idea di campagna, vuol dire dare del falsario ad un uomo che invece, per certi versi, è perfino un modello: questo è un produttore che ha puntato ed investito su vecchie qualità autoctone e che le recupera, e vuol farci vedere la sua idea di campagna come mezzo per raggiungere i suoi risultati. Chi vuole leggere agiografie e Nonne Papere perchè non ammette che, magari un po' artefatto, ma questa è l'idea di campagna e di vino che Armani vuol comunicarci. Vogliamo dire che è uno dei viticoltori che ha rimesso in carreggiata un'azienda in declino? Posso, nel dire di aver molto apprezzato questo spot, che l'immagine del minuto 1.24 è suggestiva quante altre mai? Albino Armani dà alla luce la sua cantina.
Questo spot mi rende più simpatici il produttore (anche se ahimè non lo conosco personalmente) e la sua azienda. Ma anche se poi fosse solo uno spottone tutto finto, pazienza I vini di Armani li comperavo anche prima per dare una risposta da consumatore al suo tentativo di recupero di vitigni antichi che personalmente apprezzo.
Spero solo che questo uomo continui ad andare veloce con la sua moto a percorrere le strade delle sue idee. Se poi, magari, mi si consente l'unica critica, cambiasse la colonna sonora…
Saluto, PO
Caro Primo Oratore un certo Verdi, Peppino per gli amici, diceva : " ah.. la Musica non ce n'è mai abbastanza..!
a me sembra bellissimo: le immagini catturano e avvolgono e alla fine ti resta dentro una nostalgia per questo mondo. Quindi voto 10+
a me sembra bellissimo: le immagini catturano e avvolgono e alla fine ti resta dentro una nostalgia per questo mondo. Quindi voto 10+