Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Servizio Stampa Verona Fiere -Le etichette italiane scalano le classifiche dei vini di lusso battuti da Sotheby’s, Christies’s e Acker Merrall & Condit. Per Liv-Ex Power 100, la lista dei più influenti brand del mercato mondiale, l’Italia, nel 2012, aumenta il numero delle presenze (dai 7 marchi a 9), le posizioni nelle prime 50 e le quotazioni (+6% sul 2011). Si riduce lo “spread” enoico con la Francia, grazie alle performance dei vini toscani e piemontesi.
Verona, 27 marzo 2013 – Più della crisi poté la passione per i fine wine: nel 2013 tornano a crescere le quotazioni dei grandi vini italiani da collezione. Lo confermano i lotti battuti alle prime aste dell’anno, tra Londra e New York, con le etichette italiane che hanno spopolato da Sotheby’s, Christies’s e Acker Merrall & Condit. Risultati che accompagnano l’Italia del vino a Vinitaly, la rassegna internazionale di riferimento del settore, di scena a Verona dal 7 al 10 aprile (www.vinitaly.com).
I vini tricolore scalano le classifiche: per Liv-Ex Power 100, la lista dei più influenti brand del mercato mondiale stilata da Liv-Ex, benchmark globale dei fine wine, l’Italia, nel 2012, aumenta il numero delle presenze (dai 7 marchi del 2011 ai 9 dell’anno scorso), le posizioni nelle prime 50 e anche le quotazioni, nell’ordine di un +6% sul 2011.
In una top 100 ancora dominata dalla Francia (che occupa 9 delle prime 10 posizioni), il primo alfiere italiano è il Masseto della Tenuta Ornellaia, balzato al n. 12 (era al n. 51 nel 2011), seguito dal Sassicaia della Tenuta San Guido al n. 14 (al n. 27 nel 2011) e ancora dal Bolgheri Superiore Ornellaia al n. 20 (n. 35 nel 2011). A seguire due new entry, Giacomo Conterno, al n. 46, e Tua Rita, al n. 52.
Subito dietro due top brand della griffe Antinori, il Tignanello al n. 53, e il Solaia al n. 66. A chiudere la classifica degli italiani due firme piemontesi, Roberto Voerzio, altra novità, al n. 69, e Gaja, al n. 72.
Una performance che, nel mercato dei vini di lusso, parla toscano (soprattutto il “dialetto” dei Supertuscan) e piemontese, e che vede crescere l’interesse dei collezionisti di grandi vini e degli investitori, in particolare orientali.
Si riduce sempre più, quindi, lo “spread” enoico fra Italia e Francia, con il top dei Supertuscan sugli scudi, addirittura migliore dei Premier Cru di Bordeaux in termini di redditività, come rileva un’analisi ad hoc del Liv-Ex Supetuscan 50, introdotto per la prima volta nel market report del luglio 2012.
A costituire lo zoccolo duro delle eccellenze italiane che crescono nelle quotazioni sono Masseto e Ornellaia della Tenuta dell’Ornellaia, il Sassicaia della Tenuta San Guido, Tignanello e Solaia di Marchesi Antinori: le annate dal 1999 al 2008 hanno superato il Liv-Ex Fine Wine 50 (che misura le performance dei 5 Premier Cru di Bordeaux: Lafite, Haut-Brion, Latour, Margaux e Mouton Rothschild), totalizzando un ritorno di investimento, nell’arco degli ultimi 5 anni, del 76%, sul 26% di quello dei vini francesi. A suonare la carica soprattutto Ornellaia e Masseto della Tenuta dell’Ornellaia, che hanno fatto registrare un aumento del loro prezzo rispettivamente del 17% e del 13%. Tendenza in crescita nelle vendite all’asta per i vini “ex cantina”, vale a dire quelli provenienti dalle riserve aziendali, dove ancora una volta è la Tenuta dell’Ornellaia a spuntare le migliori quotazioni.
Servizio Stampa Veronafiere
Tel.: + 39.045.829.82.42 – 82.85
E-mail: pressoffice@veronafiere.it
Web: www.vinitaly.com
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.