Ci sono buone notizie per il Trentino del vino. Arrivano da Bardolino. Paradosso? Ma no, nemmeno tanto. Quanti sono i trentini che hanno dovuto cercare fortuna fuori dal Trentino, perché nella loro terra non sono stati messi nelle condizioni di lavorare come avrebbero voluto? Tanti, lo sappiamo. Enologi, tecnici, produttori, imbottigliatori, commercianti. Tutto un mondo di competenze e di risorse che ha voluto, che ha dovuto, lasciare il Trentino e cercare spazi altrove. Ci sono storie da manuale che potrebbero essere raccontate. Ne ho accennato tempo fa nel post Il vino, la politica e il consenso. Un giorno o l’alto, magari con l’aiuto del compagno e amico Massarello, memoria storica del blog, queste storie non prive di passaggi oscuri e cruenti, la racconteremo per intero.
Intanto, però, da questi espatriati-esiliati, arrivano spesso buone notizie. Storie di aziende e di vini di successo. Come le medaglie d’oro appena conquistate dalle sorelle Claudia e Giulia Benazzoli al Mondial du Rosé svoltosi recentemente a Cannes, per i loro Bardolino Chiaretto e Bardolino Chiaretto Spumante.
Claudia e Giulia, sono l’ultima generazione di un’azienda nata un secolo fa nella Valdadige trentina. Stirpe di contadini e di commercianti, che ad un certo punto decisero di lasciare, in parte, il Trentino, per spingersi sulle rive del Lago di Garda. E anche altrove. I risultati sono arrivati. Brave Giulia e Claudia. E bravo papà Fulvio. Bravi questi espatriati-esiliati, che si fanno onore nel mondo. Mentre noi, restiamo qui. A guardare. Un po’ basiti e un po’ increduli. E forse, pure, un po’ coglioni.
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Comunicato stampa 30 aprile 2013
IL BARDOLINO CHIARETTO È IL PORTABANDIERA DELLA PRODUZIONE VINICOLA NAZIONALE “IN ROSA”: TUTTE E SOLO SUE LE TRE MEDAGLIE D’ORO OTTENUTE DALL’ITALIA AL MONDIAL DU ROSÉ A CANNES, IN FRANCIA
L’Italia vince tre medaglie d’oro al Mondial du Rosé, in Francia, e tutte e tre sono assegnate al Bardolino Chiaretto della sponda veneta del lago di Garda. Il concorso dell’Unione degli enologi della Francia si svolge a Cannes, in Costa Azzurra, patria dei grandi rosé transalpini. Commissioni miste composte da enologi e giornalisti francesi e internazionali assaggiano vini rosati provenienti da tutto il mondo: sono un migliaio i campioni mediamente in degustazione, forniti da vignaioli di più di venti nazioni. Nell’edizione 2013, svoltasi nei giorni scorsi, l’Italia ha avuto tre medaglie d’oro, attribuite tutte ad altrettanti Chiaretti della doc Bardolino. Due medaglie d’oro le hanno conquistate le sorelle Claudia e Giulia Benazzoli con il Bardolino Chiaretto e con il Bardolino Chiaretto Spumante, una terza medaglia d’oro è andata ai fratelli Fausto, Elena e Federica Zeni con il Bardolino Chiaretto Classico Vigne Alte.
Le sorelle Claudia e Giulia Benazzoli, giovanissime (poco più di cinquant’anni in due), sono “figlie d’arte”: il padre Fulvio, membro del consiglio del Consorzio di tutela del Bardolino, nel 2009 ha affidato loro la gestione della produzione col marchio di famiglia, a Pastrengo, nel primo entroterra del Garda veronese. L’esordio fu clamoroso: già con il loro primo Chiaretto Spumante agguantarono la medaglia d’oro a Cannes nel 2010, e ora si sono ripetute, conquistando addirittura un doppio oro col Chiaretto in versione “ferma”.
I fratelli Zeni, che hanno preso in mano le redini dell’azienda pochi anni orsono, dopo la prematura scomparsa del padre Gaetano, appartengono a una famiglia “storica” del Bardolino. Sulle colline bardolinesi gestiscono la cantina e un frequentatissimo Museo del Vino. Fausto, consigliere del Consorzio, sovrintende alla produzione, mentre le sorelle Elena e Federica si occupano dell’export. A Cannes hanno ottenuto l’oro con la selezione Vigne Alte del Bardolino Chiaretto Classico, arricchendo ancora il vasto palmares aziendale.
Forse anche grazie alla giovane età dei protagonisti, tra le due aziende esiste una forte collaborazione: ad esempio, all’ultima edizione di Taste, la rassegna organizzata a Firenze da Pitti Immagine, le cantine Benazzoli e Zeni erano partner nello stand consortile del Bardolino Chiaretto.
“Questo nuovo successo del Chiaretto, oltretutto ottenuto dalle giovani leve della nostra denominazione d’origine – dice Giorgio Tommasi, presidente del Consorzio di tutela del Bardolino –, conferma i passi da gigante compiuti da parte dei nostri vignaioli. Non è un caso che in cinque anni siamo passati da 5 a più di 10 milioni di bottiglie di Chiaretto vendute in Italia e nel mondo. Simili incrementi si raggiungono solo spingendo sulla qualità, e i premi che i nostri produttori conseguono da parte della critica nazionale e internazionale confermano appieno le positive impressioni dei nostri clienti, che in questi anni ci hanno permesso di diventare la denominazione leader nel panorama italiano dei vini rosati”.
Ufficio stampa Consorzio Tutela Vino Bardolino doc – Paola Giagulli paola@paolagiagulli.it – tel. 338 4812496 – skype: paola.giagulli
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
A Claudia e Giulia tutta la mia stima. Il loro nonno, tanto amico di mio padre penso ne sarebbe davvero orgoglioso! A Fulvio ed alla mamma tutto il mio affetto..ed un grazie anche a questo blog per il coraggio di raccontare storie nuove. Storie vere.
Albino
A Claudia e Giulia tutta la mia stima. Il loro nonno, tanto amico di mio padre penso ne sarebbe davvero orgoglioso! A Fulvio ed alla mamma tutto il mio affetto..ed un grazie anche a questo blog per il coraggio di raccontare storie nuove. Storie vere.
Albino
Senti Cosimo ora hai scassato le palle. Ti sei messo anche a fare pubblicità a quelli del bardolino? Ti lamenti sempre del vino trentino, e va bene. Ma non puoi venire qui a fare pubblicità a quella roba lì. Capisco le marchette ma fino a un certo punto.
Senti Cosimo ora hai scassato le palle. Ti sei messo anche a fare pubblicità a quelli del bardolino? Ti lamenti sempre del vino trentino, e va bene. Ma non puoi venire qui a fare pubblicità a quella roba lì. Capisco le marchette ma fino a un certo punto.
Cosimo non beve mai rosè, se lo conoscessi lo sapresti. Non ho nessun dubbio: deve aver scritto questa cosa solo perché si è innamorato… solo una donna lo può convincere a bere in rosa….
eh ma forse (dico forse…) non è più innamorato di te…quindi mettici una pietra sopra…e scrivi di vino che sei brava dai…
eh ma forse (dico forse…) non è più innamorato di te…quindi mettici una pietra sopra…e scrivi di vino che sei brava dai…
Cosimo non beve mai rosè, se lo conoscessi lo sapresti. Non ho nessun dubbio: deve aver scritto questa cosa solo perché si è innamorato… solo una donna lo può convincere a bere in rosa….
Senti bene, caro M. (scusa, mi vien da ridere, ma trovo interessante il riferimento), potrei scrivere un libro di aneddoti sui Benazzoli e non sono l’unico, tanto mi stanno simpatici. Mi domando se è così difficile gustarsi un successo di due ragazze di origine trentina in una terra che non possiamo considerare straniera e che stanno dimostrando ciò che si può fare con uve forse meno nobili del nostro Lagrein. Aspettando un kretzer con le bollicine ti saluto cordialmente.
Senti bene, caro M. (scusa, mi vien da ridere, ma trovo interessante il riferimento), potrei scrivere un libro di aneddoti sui Benazzoli e non sono l'unico, tanto mi stanno simpatici. Mi domando se è così difficile gustarsi un successo di due ragazze di origine trentina in una terra che non possiamo considerare straniera e che stanno dimostrando ciò che si può fare con uve forse meno nobili del nostro Lagrein. Aspettando un kretzer con le bollicine ti saluto cordialmente.