Anche questo blog, a suo modo, si inchina per un attimo, solo per un attimo, dinnanzi alla morte di Belzebù. Lo fa pubblicando un coccodrillo preparato da “Il Conte”, uno degli autori più brillanti della prima stagione del blog, che tuttavia lo scorso anno, non condividendo la nostra “linea editoriale”, aveva deciso di abbandonarci. La morte del Divo Giulio lo ha fatto tornare. Almeno per oggi. Forse anche questo un miracolo, speriamo l’ultimo, di Belzebù.
di Il Conte – Caro Cosimo, scusa se torno anche se oggi è noto a tutti che “i conti non tornano mai”. Giulio Andreotti se ne è andato (Carlo nostro, non preoccuparti…) con i segreti, la politica fastidiosa talvolta positiva. Lo ricordo qui (figli delle Stelle e del Flûte) perché uomo stimato da Alcide De Gasperi, all’alba faticosa della Repubblica Italiana. Entrambi venivano da terre alte: Degasperi dal Trentino, Andreotti dalla Ciociaria, molto simile a noi direi. De Gasperi, il burbero illuminato, notò che poteva avere un discendente politico, per ingegno e impegno. Gli altri partiti del tempo – con persone altrettanto GRANDI – Einaudi, Togliatti, Nenni e perché no? Almirante, non hanno più “figli” politici. Eccetto Pertini (altro montano, basso appennico di Stella, Savona) che dimostrò che un Presidente della Repubblica Italiana non è un pensionato al Quirinale e Napolitano, ha forse compreso.
Giulio Andreotti ha saputo unire, sensibilizzare opposte tendenze e politiche : “Diavolo” per qualcuno. Ha saputo dare al nostro Paese orgoglio e dignità, la stessa che volevano Einaudi, Togliatti, Nenni. Furono scontri ma anche seri incontri. Noi siamo gli ultimi, quelli che ricordano senza fiori e marce. Di Giulio Andreotti mi mancherà l’improvviso silenzio, il dico e non ti dico, quello che non racconterà mai. Giulio non guardare al Trentino del tuo maestro De Gasperi e neppure alla Ciociaria che ti votava: viviamo in apnea storica, quella delle parole dette, rifiutate, chiosate, sublimate on line. Onore a voi: Giulio, Einaudi, Togliatti, Nenni e perché no? Almirante e Cossiga. Mancate a me in un Paese dove di Buonconsiglio e “Banco della Resòn” ci sono solo poveri resti. Ma in compenso abbiamo Trento Doc, Marzemino e Pinot che non so che colore abbia.
Non so cosa penseranno gli altri. Ma stai tranquillo, lo hai già detto: “Il Potere logora solo chi non ce l’ha”!
Prosit ab aeternum, Julius
Il Conte
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Anche lui come De Gasperi prima e tanti altri dopo, che non vedevano di buon occhio i Comunisti, ha dovuto dimostrare la sua innocenza salvo poi da morto diventare per tutti un vero indimenticabile leader della nostra sgangherata Repubblica.
A chi toccherà ora la stessa dannata sorte?
Anche lui come De Gasperi prima e tanti altri dopo, che non vedevano di buon occhio i Comunisti, ha dovuto dimostrare la sua innocenza salvo poi da morto diventare per tutti un vero indimenticabile leader della nostra sgangherata Repubblica.
A chi toccherà ora la stessa dannata sorte?
Brindo al Conte; non a Giulio… Anche se, visti gli straccia-mutande che girano in Parlamento… Giulio rimane comunque un titano..! Oddio Titano non proprio… lo attende un altro uomo, per regolare i conti.. Un uomo Aldo e Moro…
Brindo al Conte; non a Giulio… Anche se, visti gli straccia-mutande che girano in Parlamento… Giulio rimane comunque un titano..! Oddio Titano non proprio… lo attende un altro uomo, per regolare i conti.. Un uomo Aldo e Moro…