Intervista di Gianni Morgan Usai a Massimo Criscuoli, direttore di MB Editori, Roma
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Dottor Criscuoli, ci può accennare ai diversi tipi di pubblico che potrebbero essere favorevolmente raggiunti e conquistati dal vino trentino sulla piazza di
Roma?
<< Il vino trentino è un vino di qualità e considerati; i suoi bianche, i rossi e le bollicine sono molto apprezzati. È difficile, però, individuare un target specifico di amanti e consumatori. È mia opinione che il vino trentino, soddisfacendo una vasta gamma di prezzo, possa essere gradito e consumato su buona scala da un pubblico variegato. Spesso, però, manca l’informazione e la comunicazione. Una presenza maggior sul mercato romano dipende, oltre che dalla forza dei rappresentanti, anche dalla richiesta specifica del frequentatore delle enoteche e dei ristoranti, che può avvenire solamente con un’azione di comunicazione ampia e diretta >>.
Quali strumenti a suo avviso potrebbero rivelarsi più efficaci?
<< Sono dell’opinione che manifestazioni mirate ad un pubblico competente e non possano essere la base di una comunicazione integrata. Ho notato che le degustazioni aperte al pubblico e mono – regione sono un attimo biglietto di presentazione dei prodotti regionali. A questa iniziative, è necessario abbinare degustazioni mirate presso un circuito più ristretto e rappresentato dalle enoteche leader, alle quali si possono unire settimane enogastronomiche presso ristoranti di eccellenza, dove si possono organizzare serate gourmet con menù di prodotti trentini. Il deve essere, ovviamente, anticipato e supportato da un’azione di informazione e comunicazione da e per i media>>.
Roma come centro di circuiti turistici ad alto valore aggiunto, potrebbe essere considerata dal Trentino una nuova opportunità di sviluppo?
<< Roma è una metropoli dove tutto è in movimento. Indubbiamente azione ed iniziative, come sopra accennate, possono e devono essere estese ai circuiti turistici internazionali. A tale proposito, è necessario coinvolgere tour operators, catene alberghiere, associazioni di ristorazione, da inserire nei programma e circuiti per i loro clienti. Si possono ipotizzare spazi espositivi nelle varie strutture ricettive, inserimenti mirati nelle carte dei vini, materiale illustrativo con la possibilità di far trovare confezioni dei vini trentini nei frigobar delle camere d’albergo, ed altre iniziative collaterali da studiare attentamente per un progetto di comunicazione complesso ed integrato >>.
Quale è la debolezza del sistema vino trentino?
<< Se posso esprimere il mio pensiero, i vini trentini sono di alta qualità, ma poco “comunicati” ed è un peccato per il Prodotto Italia. È opportuno che si comprenda che comunicare il loro lavoro, i loro prodotti e la professionalità è la base fondamentale per una sana e duratura espansione imprenditoriale >>.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Grazie per il simpatica che ricambio volentieri, ma visto che qui si parla di Real Casa e il Conte sei tu dai Windosor è meglio se ci vai tu.
Fa anche rima!
Ringrazio il Conte.. per la stima che ricambio ma in questo periodo – ahimè – mi sento molto Tàcito..
Da Verona.. ed assieme a Giulietta.. aderisco al festone con Magnum,..! ahaha
… e mò, caro Gian-Cicerone, come te la cavi coi festini che dovresti auto-finanziarti?… Per il vino non dovrebbe essere un problema, dovresti avere ancora quei 30-40 Magnums vinti in maniera che meriterebbe un'indagine della magistratura del vino…
Ostia..l'è vera..el giani el ga tute quele magum……alora fem en festom….! l
Caro Claudio di fronte ai magistrati ( minuscolo..) del Vino mi inchino.. se poi si chiamano Ghiannis Ritsos e la sua " Signora delle Vigne"… il naufragar m'è dolce in questo Vin..!
Da questo articolo si direbbe che gli amministratori delle cantine trentine siano chiusi in ufficio a girare i pollici aspettando che arrivi il cliente. Caro Gianni da imparare c'è sempre per carità ma non credere che qui si abbia bisogno di lezioni da nessuno tanto meno da Roma su come vendere il vino. Se vogliono fare festini che se li paghino, è finita la cuccagna.
Festini? Mi prenoto!
Cara Verusca il fatto che le grandi città turistiche o le città d'Arte non siano presidiate dal vino trentino vuol dire che c'è ancora molto da fare..!
Con buona pace per chi non vuole imparare…
Stai confondendo il giusto livore anti-partitico.. per chi vuole scroccare vino.. non è così..!
Ok Morgan c'è molto da fare, e allora se tu ci credi, se per te è il modo giusto di promuovere il vino trentino (che francamente io non vedo così con l'acqua alla gola ma potrei sbagliare) perché non ti rechi in qualsiasi cantina trentina, privata, sociale, quello che vuoi tu… ti compri mille due mila bottiglie e te le porti a Roma e con Massimo Crisciuoli ve le vendete, le regalate, le promuovete?
Fateci vedere insomma come si fa usando però soldini vostri.
E' facile fare i maestri con i soldi degli altri, ne abbiamo piena l'Italia di gente che saprebbe fare se, se, se. Ora hai l'opportunità di dimostrarci chi sei e cosa sai fare ma ripeto con soldi tuoi per favore.
Aspetto una tua visita in cantina. Un abbraccio forte forte.