In questo sonnacchioso e immobilissimo EnoTrentino, ogni tanto si fanno anche cose buone. Sarà che non accade mai niente (di significativo) – a proposito mi pare che nonostante tutto e tutti i grandi cambiamenti Consorzio Vini del Trentino continui a recitare il ruolo del Convitato di Pietra, o sbaglio? -, comunque, dicevo, sarà che non accade mai nulla, che quando accade qualcosa, si corre il rischio di esagerare con l’entusiasmo.
Sarà anche questo, forse. Ma mi pare che almeno questa volta la notizia ci sia. E buona. La famiglia Endrici, Paolo e Christine, quelli della Cantina Endrizzi e di quel superbo vino al Teroldego che si chiama Gran Masetto, una cosa buona, per loro, per il Trentino e per la comunicazione, la hanno fatta: hanno capito che la prossima apertura, il 27 luglio, quindi dopodomani, del Muse, il Museo della Scienza progettato da Renzo Piano, sarà probabilmente l’evento più significativo, più prestigioso, più cool e più glam per il Trentino di oggi e pure per quello di domani. Lo hanno capito e hanno trovato il modo – Wines & Soil – Roccia Madre – di legare questo appuntamento internazionale alla loro cantina e al loro vino.
Un omaggio alla terra, al suolo, al vino e alla scienza. Hanno fatto bene. In questo modo hanno fatto un servizio al territorio, alla cultura e, naturalmente, e non c’è niente di male, alla loro azienda. Mi sembra un modo contemporaneo e responsabile di stare dentro un contesto, dentro un’idea di territorio e dentro una visione di sviluppo e di futuro. Un modo giusto di stare sul mercato e di comunicare. Bravi, quindi, gli Endrici, e brava Aurora di Vinoè, che, così almeno mi pare di aver capito, è stata un po’ la regista di quest’operazione, che è insieme comunicazione e produzione; che è un modo originale di far intersecare fra di loro produzione e territorio, vino e suolo, cultura e agricoltura
Prima di pubblicare, volentieri, il comunicato stampa inviato al Blog, però, voglio ricordare una cosa. Un’operazione come questa, in Trentino, non è nuova. Due anni fa, ci provò un altro cantiniere elegante e un poco genialoide: Ruggero de Tarczal. Fece una bottiglia di Marzemino Mart e Art oriented. Fra l’altro, a mio modo di vedere, ne uscì un packaging davvero originale e comunicativo. Ora la stessa cosa l’ha fatta per il suo Metodo Classico (fra l’altro bevuto l’altra sera e lo suggerisco: un metodo classico davvero strong, eretico ed elegante, allo stesso tempo, come il suo creatore). E ne è uscita, anche questa volta, una bottiglia da studiare e da ammirare. Una bottiglia di territorio.
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Dalla collaborazione con il nuovo Museo di Scienze Naturali di Trento la storica cantina di San Michele all’Adige propone la prima installazione scientifica di vini e suolo e presenta le quattro etichette dedicate al progetto“Wine & Soil – Roccia Madre” MUSE, ORGOGLIO SCIENTIFICO DI TRENTO Il prossimo 27 luglio la città del Tridente saluta l’apertura del MUSE, il suo ambizioso e celebrato museo delle scienze di nuova concezione realizzato in tempo record su progetto dell’Architetto Renzo Piano; una luminosa struttura dove natura, tecnologia, questioni etiche e responsabilità ecologica costituiscono il leitmotiv con il quale il museo vuole appassionare il pubblico che lo visiterà nel prossimo futuro. ENDRIZZI PER IL MUSE I temi fondanti del nuovo MUSE costituiscono da anni un cardine della filosofia aziendale di Paolo e Christine Endrici, che li traducono nella loro filosofia di vigna e cantina, producendo vini che sono espressione concreta del variegato suolo della Piana Rotaliana ed in modo particolare del Masetto, culla della vigna di Endrizzi, come anche della collina di Faedo e della Valle di Cembra. Dalla “affinità elettiva” tra Endrizzi e Michele Lanzinger, Direttore del Muse, nasce la collaborazione per Wine&Soil-Roccia Madre, concetto sviluppato per Endrizzi da Aurora Endrici Vinoè Comunicazione con la consulenza tecnica del Geologo dottor Gianni Piffer. SUOLO E VINO IN MOSTRA “Ogni vino di qualità al mondo nasce su suoli dai litotipi differenti e si esprime poi nel bicchiere con profumi e struttura peculiari.- spiega Paolo Endrici. –Per il Muse abbiamo scavato nella nostra vigna con la supervisione del Geologo Gianni Piffer che ha catalogato per noi i principali suoli e le loro rocce. Il pubblico li potrà vedere in occasione dell’esposizione permanente“Roccia Madre”, godendo di un percorso scientifico e degustativo unico nel suo genere”. WINE&SOIL, LE BOTTIGLIE DI ROCCIA MADRE “Abbiamo scelto i principali terreni sui quali si generano i nostri vini autoctoni ed abbiamo creato le bottiglie della linea MUSE Wine&Soil corredate da una retroetichetta utile ed esplicativa– precisa Christine Endrici –Dopo aver visto l’installazione “Roccia Madre” il pubblico potrà gustare ed anche acquistare al Muse Café i quattro vini autoctoni: Mueller Thurgau “Vulcaniti di Cembra”, Gewuertztraminer “Dolomia del Serla”, Lagrein “Breccia di Masetto” e Teroldego “Alluvioni del Noce”. Allegato: foto Paolo e Christine Endrici con bottiglia“Wine&Soil Endrizzi per Muse” c.s. Endrizzi 22-07-13 www.facebook.com/CantinaEndrizzi Twitter @CantinaEndrizzi |
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.