Il prossimo anno, sarà l’anno del Teroldego. Questo ci hanno anticipato qualche giorno fa i sacerdoti dell’enopromozione, che non è più pubblica (anche se il pubblico continuerà a svalangarci denaro) ma è tornata in capo al Consorzio dei Produttori. E questo mentre il territorio continua ad essere calpestato e violentato sul fronte commerciale. Non è una novità, ma ogni tanto vale la pena tornarci su.
Qui sotto la proposta risparmiosa della Gdo trentina. Teroldego Rotaliano Doc e Pinot Grigio, della stessa grande cantinona cooperativa, vengono marchiati allo stesso modo come “prodotto locale”. Con una differenza che fa la differenza: il Teroldego viene offerto in bottiglioni (Magnum) ad euro 3,13 al litro. Il mitico Pinot Grigio, invece, recupera sui prezzi anche sul mercato trentino: 5,72 euro al litro.
Immaginare una valorizzazione dei vitigni e delle uve autoctone, partendo da questo disastro commerciale, assomiglia ad una battaglia persa in partenza. Comunque, auguri Consorzio. Auguri autoctonisti.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
" Dio è sempre dalla parte dei grandi Bottiglioni..! " Napoleone
( nel testo originale è scritto "battaglioni" ma, è noto, la gdo è una grande marmellata..)