di Massarello – In attesa di vedere come andrà a finire con le imminenti amministrative, la politica – perché tutto è politica – ci riserva la notizia del bilancio Cavit, magna pars del sistema vitivinicolo trentino e non solo. La lettura dei tre quotidiani e le radio tv locali sentite, hanno riferito all’unisono dell’intonazione positiva. Bene, mi son detto, anche quest’anno il mio amico economista resterà scornato: da tempo predice che in Trentino – per modelli macroeconomici – ci sarà posto per un solo soggetto vinicolo e che questo, purtroppo, non sarà Cavit. L’azienda di Ravina, invece, continua ad andare a gonfie vele anche se il vento della crisi soffia contro. Hanno puntato sul valore, dicono, ed il risultato dà loro ragione. Il “valore”, appunto. Singolare maschile. I “valori” essendo tutt’altra cosa, diversa anche dai felpati programmi che i partiti di questi tempi propinano ai potenziali elettori: nessuno che si azzardi a mettere il dito nelle piaghe che pure ci sono ed anche purulente.
Con involontaria coerenza, nessuno ha rilevato che nei comunicati presi ad esempio, non sia mai stata usata la parola “Trentino” pur riferendosi ad un’azienda cooperativa che rappresenta la stragrande maggioranza di questo territorio e a cui confluisce dal 75 all’80% dei prodotti di 11 cantine sociali. Si dirà che quella non era la sede giusta per parlare di territorialità e che bastava il Pica, il sistema di rilevazione satellitare degli indici per ottimizzare la produzione fin’anche a livello particellare. Certo che sì, anche se le risorse pubbliche avrebbero dovuto mirare al monitoraggio totale del territorio, sempre lui, il dimenticato. Con coerenza ulteriore si è sottolineato che buona parte degli utili sarà destinato al rinnovo di una linea di imbottigliamento ed al potenziamento della linea frizzanti. Facile dedurre la direzione nella quale si sta andando. Coerenza anche riguardo agli spumanti, locali o “tedeschi” che siano. Tirano i marchi, ma non si parla del marchio (Trento) che resta in un ostinato oblio.
La situazione alla quale si giunge focalizzandosi solo sul “valore” è appunto questa. Pur scacciando dalla mente Creso e re Mida, mitiche allusioni sicuramente eccessive, il tarlo del ben più moderno modello macroeconomico dell’amico professore continua a rodermi dentro e il sospetto che per fermarlo si debba tornare alla territorialità rimane tutto.
Pseudonimo utilizzato da uno dei personaggi chiave del vino trentino, depositario di segreti,conoscitore di vizi e virtu dell’enologia regionale e non solo.
Massarello alias Angelo Massarelli, nato a San Severino Marche nel 1510, dopo gli studi in seminario si laureò in leggi canoniche e civili presso l’Università di Siena.
Tornato a San Saverino fu dapprima assegnato alla chiesa di S. Eligio e poi fu eletto priore della collegiata della cittadina.
Grazie alla frequentazione di alcuni letterati conobbe il cardinale Marcello Cervini, futuro papa Marcello II.
Quando il papa Paolo III delegò il cardinale Cervini ad assumere la presidenza del Concilio di Trento, questi volle come segretario del Concilio il Massarelli. Un cardinale così descrive l’operato del Massarelli: «essendo egli lodato dal testimonio incontrastabile dell’esperienza, ed ammaestrato dall’esquisita scuola dell’esercizio, tenne stabilmente il grado di Segretario del Concilio».
Durante gli intervalli delle sedute del Concilio svolse l’importante mansione di Segretario di Stato del pontefice.
Sotto il breve pontificato di papa Marcello II il Massarelli fu suo consigliere.
Dal successore di Marcello II, papa Paolo IV, fu designato vescovo di Telese o Cerreto il 15 dicembre 1557 e fu consacrato a tale ufficio pochi giorni dopo, il 21 dicembre.
Fu autore di un minuzioso diario dei lavori del Concilio dal titolo Acta genuina ss. oecumenici Concilii tridentini.
Terminato il Concilio di Trento nel 1563, il vescovo Angelo Massarelli fu dapprima ministro della Segreteria di Stato e poi Segretario del Supremo Tribunale della Riformazione (successivamente chiamato Sacra Consulta).
A causa dei suoi numerosi impegni venne poche volte in diocesi e si fece rappresentare da un vicario vescovile di sua nomina.
http://www.youtube.com/embed/A3pY3ztrrXQ
Conte suggerirei una jam.session la prossima settimana,ad Isera Casa del Vino, con Cosimo, Massarello, Angiolina Jolie, Angela Bassett, Erica + revolver, Tex se a piede-libero.. – ed altri.. Rimango in ascolto..
Meglio questa Conte : El quinto regimiento – Lila Downs
Ehi, gente! Non so voi, ma io sto mettendo mano alla bottiglia per festeggiare. Per i prossimi cinque anni siamo a posto. Sic stantibus rebus a questo sito non mancheranno argomenti per proseguire le discussioni. Prosit!
io pure oggi ho tirato un sospiro di sollievo… la riconferma di Re Sole, e speriamo che Ugo ce lo riconfermi per la terza volta anche all'Agricoltura, ci assicura lavoro sicuro per i prossimi cinque anni… e anche di più…. Quindi via.. da domani riparte la lotta ..dura… senza paura…. (brindo anche io….. ho aperto una Annamaria Clementi..da urolo.. .)
Mi dispiace deluderti caro Cosimo ma dalle informazioni che girano Re Sole non sarà più il nostro assessore. L'assessorato infatti verrà sdoppiato e a noi toccherà una faccia (quasi) nuova. Staremo a vedere se è vero. E allora facciamoci conoscere subito dal futuro nuovo assessore con una piccola serie di domandine a cui naturalmente nessuno risponderà…
Rimanendo sempre in tema di corsi rivolti agli operatori agricoli, lascio perdere quelli per formare chi abita il territorio visto che a nessuno è piaciuta l'idea, a me sembra esagerato che la PAT preveda di spendere un milione di € per 80 corsi da svolgersi nel corso del 2014 come descritto qui: http://www.trentinoagricoltura.it/it/SC/2066/SID/…
Quello che mi lascia perplesso è che di solito non sono le cooperative agricole che organizzano i corsi ma sono i sindacati agricoli. Sarà un caso?
Però, 80 corsi con una ventina di agricoltori coinvolti per ciascun corso… fanno 625 € a testa circa. Per me in tempi di crisi è un esagerazione.
E allora chiedo al futuro Assessore perchè nella provincia più tecnologica d'Italia non si organizzano i corsi in maniera tale che siano fruibili più volte e da più persone. Come?
Per esempio registrando e distribuendo a pagamento tramite CD o in streaming la lezione.
Perchè parlare per esempio di: Applicazione dei principi della Biodinamica in Viticoltura credo sia la stessa cosa farlo in Val Lagarina come nella Valle del Sarca o a sud o nord di Trento e questo sarebbe valido per molte altre argomentazioni ma con gran risparmio di soldi.
Altra domandina riguarda l'obbligo per le aziende agricole di dotarsi di indirizzo PEC.
Perchè caro Assessore a diversi mesi dall'entrata in vigore dell'obbligo al riguardo la mia casella di posta certificata come quella di tanti altri miei colleghi non ha ricevuto neanche un messaggio? Mentre tutti, sindacati, PAT, Camera di Commercio, Cooperative preferiscono il cartaceo?
Non ci sarà mica in cantiere un corso ad hoc pure per spiegare il funzionamento di tale strumento?
Grazie per le eventuali risposte.
Ostia, il Gran Visir non sarà più assessore? Che notiziona… perdonami..ma io in questi giorni sono in terre di Franciacorta a cercare lavoro e non riesco a seguire tutti i rumors… .
Comunque, sarebbe un gran peccato. Qui rischiamo di chiudere e/o di non divertirci più.
Speriamo, almeno, che il prossimo assessore agro.pastorale sia alla sua altezza (?)…. e ci garantisca di che mangiare … e bere…
Allora ti terrò informato ma sopratutto ti faccio un grande in bocca al lupo affinché tu possa trovare il lavoro che cerchi. Ciao!
grazie..compagno ..tex….. el lavoro comunque l'ho trova…. en poc dai franciacortii en poc dai prosechisti….. resto in attesa tue nuove dal trentino….. che mi ades.. no ghe meto pu pè….
La sintesi è tutta qui, fresca fresca…
ma dimmi una cosa, manterrai vivo comunque il blog nonostante tu sia lontano?
Ci spero, altrimenti dov'è che le sparo le mie… pallottole?
Sul compagno… soprassediamo. 😉
come al solito… ho dimenticato il link :http://www.cooperazionetrentina.it/content/download/583501/8705075/file/71708.pdf
tranquillo Tex a presidiare… il trentino….resta la compagna sentinella… Massarello… … io e il conte vigileremo…da lontano ma vigileremo…quindi…. Lunga Vita al Blog ….!
Ehi, gente! Non so voi, ma io sto mettendo mano alla bottiglia per festeggiare. Per i prossimi cinque anni siamo a posto. Sic stantibus rebus a questo sito non mancheranno argomenti per proseguire le discussioni. Prosit!
Caro Tex, per battere i veneti ( carini, solari, simpatiki, ecc..) propongo di agganciare Monica Bellucci e farla diventare la sposa di tutti i trentini.. Tutti devono considerarsi sposati con la Bellucci.,.,. e nel Mondo saremo considerati dei ganzi..!! Che ne pensi..? L'alternativa sarebbe quella di prendersi un Mister Simpatia mondiale come Vittorio Sgarbi..??
ah la Bellucci non capisce un Cassel… però ha sempre ragione…
Caro Tex, per battere i veneti ( carini, solari, simpatiki, ecc..) propongo di agganciare Monica Bellucci e farla diventare la sposa di tutti i trentini.. Tutti devono considerarsi sposati con la Bellucci.,.,. e nel Mondo saremo considerati dei ganzi..!! Che ne pensi..? L'alternativa sarebbe quella di prendersi un Mister Simpatia mondiale come Vittorio Sgarbi..??
eco putost che rider col casteli o col gardin l'è mejo piazer…. perchè dasem…. l'è uno pezo de l'altro…en quant a simpatia….(e no digo ironia) …
eco putost che rider col casteli o col gardin l'è mejo piazer…. perchè dasem…. l'è uno pezo de l'altro…en quant a simpatia….(e no digo ironia) …
Caro Masarello ti ripropongo, pari pari, il piccolo Bignami cooperativo e rivoluzionario che Cosimo Piovasco ha scritto sul blog alcuni mesi fa in quest'articolo: http://www.trentinowine.info/2013/08/luca-il-ross…
A me sembra sia adatto in quanto risponde al tuo sottile gioco di parole su: valore/valori
e anche alla mancata citazione di “territorialità” nei comunicati di Cavit.
La cooperazione ha emancipato una classe sociale? Si
La cooperazione ha creato valore e lo ha redistribuito equamente? Si
La cooperazione ha dato una prospettiva politica coerente alla sua classe sociale di riferimento? Si
E’ compito della cooperazione produrre vino per i sommelier e per il fighettume che frequenta gli wine bar? No. Di quello se ne occupano, casomai, fighetti, conti e marchesi.
E’ compito della cooperazione promuovere il territorio? No. Di quello se ne devono occupare, semmai, il Touring Club, le Pro Loco o Trentino Turismo.
E’compito della cooperazione tutelare gli interessi delle altri classi sociali? No.
Così, giusto per ricordarlo!
Ehi, Tex! Guarda che Cosimo senior ironizzava … O ironizzi pure tu?
Carta parla, villan dorme!
Ok Conte; jolly.roger up..!
E che duri a lungo allora questa nebbia perché in altre cantine è buio pesto…
Titolo della Jam : Boccioni.. futuristi.. Vuoti o pieni..? Sviluppi e prospektive della s-cooperazione in decrescita felice..
Niente fieno in cascina.. quindi niente spaghetti paglia e fieno..