di Massarello – I 6-7 mila voti di Re Sole sono stati pochi, ma evidentemente pesanti. Comunque sufficienti per garantirsi l’assessorato trentino a Cultura, Cooperazione, Sport e Protezione Civile. Ciameghe poc! (scusate se è poco). Non avremo più la cultűra (con la dieresi autonomista e le braghe de coram (calzoni di cuoio) in mano ad un nordico, ma in quelle di un sudista; anche la cooperazione, che dai predenti assessori ebbe pur mano libera, ora sarà ancor più tranquilla nelle sue mani; lo sport gli è sempre piaciuto e trampolino saranno le prossime Universiadi invernali; la protezione civile è citata per ultima, ma è un pilastro fondamentale per questo territorio: fate largo perché passerà come un razzo con la targa rossa PC1. Una brutale sintesi per i trentini che seguono le vicende locali e sincere scuse agli altri, ma non è questa la sede per dilungarsi.
La novità per noi del vino e dintorni, quindi, si chiama Michele Dallapiccola, veterinario, cui sono state affidate le competenze che furono di Re Sole, ossia Agricoltura e Turismo, con Foreste e Promozione, Caccia e Pesca. E’ sconosciuto ai più, ma è giovane e, dicono, competente. Gli giungano i nostri auguri. Sinceri. Da montanari però, pur essendo di bocca buona, teniamo al palato fino e le amarezze tendiamo a sputarle.
Sul post “Gli Stati Elettorali dell’Agricoltura” ci eravamo permessi di raccomandare alla politica prossima ventura la declinazione dei tre verbi fondanti la nostra autonomia: indicare, coordinare, controllare. Roberto Colletti sul “Trentino” di ieri, ricorda al neo governatore quanto promesso in campagna elettorale, ripercorrendo con ben altra penna e contenuti, analoghe declinazioni. Chiudendo, pure lui, contro i progetti autoreferenziali e in favore di una prospettiva di futuro.
Non sappiamo se tutti saranno d’accordo con il Presidente della Giunta, ma crediamo che lo sia certamente Dallapiccola. Re Sole è avvertito. Traduzione per i vinicoli: ci sarà da ridere quando la PAT (con assessorato ed enti territoriali) pretenderà di “indicare” ad esempio se, come, dove e quando piantare ancora Pinot grigio al posto, che so, di anonime varietà da incrocio interspecifico in grado di rilanciare qualche territorio con il nome di quel territorio. Riuscirà Re Sole a coordinarsi con il collega dell’Agricoltura e coordinare i cooperatori di sua competenza verso nuovi lidi? Le domande verrebbero a cascata, ma è opportuno attendere le prime risposte. La sensazione è che il lavoro non mancherà, nemmeno per questo blog. Cin, cin!
PS: La legge di Camus citata nel post Gli Stati Elettorali dell’Agricoltura, dice che “chi scrive chiaro ha lettori, chi scrive scuro ha commentatori”. Per il Trentino evidentemente non vale: scrivi criptico, pur con traduzioni, e non succede niente.
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Pseudonimo utilizzato da uno dei personaggi chiave del vino trentino, depositario di segreti,conoscitore di vizi e virtu dell’enologia regionale e non solo.
Massarello alias Angelo Massarelli, nato a San Severino Marche nel 1510, dopo gli studi in seminario si laureò in leggi canoniche e civili presso l’Università di Siena.
Tornato a San Saverino fu dapprima assegnato alla chiesa di S. Eligio e poi fu eletto priore della collegiata della cittadina.
Grazie alla frequentazione di alcuni letterati conobbe il cardinale Marcello Cervini, futuro papa Marcello II.
Quando il papa Paolo III delegò il cardinale Cervini ad assumere la presidenza del Concilio di Trento, questi volle come segretario del Concilio il Massarelli. Un cardinale così descrive l’operato del Massarelli: «essendo egli lodato dal testimonio incontrastabile dell’esperienza, ed ammaestrato dall’esquisita scuola dell’esercizio, tenne stabilmente il grado di Segretario del Concilio».
Durante gli intervalli delle sedute del Concilio svolse l’importante mansione di Segretario di Stato del pontefice.
Sotto il breve pontificato di papa Marcello II il Massarelli fu suo consigliere.
Dal successore di Marcello II, papa Paolo IV, fu designato vescovo di Telese o Cerreto il 15 dicembre 1557 e fu consacrato a tale ufficio pochi giorni dopo, il 21 dicembre.
Fu autore di un minuzioso diario dei lavori del Concilio dal titolo Acta genuina ss. oecumenici Concilii tridentini.
Terminato il Concilio di Trento nel 1563, il vescovo Angelo Massarelli fu dapprima ministro della Segreteria di Stato e poi Segretario del Supremo Tribunale della Riformazione (successivamente chiamato Sacra Consulta).
A causa dei suoi numerosi impegni venne poche volte in diocesi e si fece rappresentare da un vicario vescovile di sua nomina.
Cose troppo complicate per la politica, che deve in primo luogo non scontentare i grandi (e grosi). Decisioni come queste saranno ancora su esclusivo "suggerimento" della cooperazione che conta.
Concordo….con te!
C'é tutto nell'ultima riga: ma scusate, darsi alla cooperazione non era il modo democratico per superare il padronato medievale? Se siamo caduti nell'oligarchia, non vi pare che ci sia qualcosa da rivedere?