Riceviamo e stravolentieri pubblichiamo
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Nasce il metodo classico “Due Palme”.
Per i 70 anni del presidente Maci arriva anche “1943”, un negroamaro in purezza
Per presentare il metodo classico, Angelo Maci ha scelto una platea d’eccezione, i sommelier dell’Ais.
Una serata piacevole, arricchita dalla presenza di Vito Sante Cecere, presidente regionale dell’Ais, e dei delegati di Bari, Raffaele Massa, di Brindisi, Rocco Caliandro, di Lecce, Amedeo Pasquino, e di Taranto, Giuseppe Cupertino, accompagnati da una folta e interessata platea di appassionati del vino.
Così sono state presentate le bollicine Due Palme, nella versione bianco e rosè. Uve al 100% Negroamaro che hanno seguito tutte le fasi del metodo di spumantizzazione classico, quello che tecnicamente si chiama “tirage”, ossia la fase in cui si procede prima ad amalgamare il vino base con lieviti e sciroppo di zucchero e poi ad imbottigliare il prodotto in bottiglie tappate da tappi a corona.
Successivamente, le bottiglie sono state disposte orizzontalmente in cataste, in un ambiente termo condizionato a 15°C. Solo dopo, è iniziata la cosiddetta fase “presa di spuma”, cioè la trasformazione del vino in spumante, seguita dalla maturazione sulla feccia (“maturation sur lies”). Dopo 18 mesi, si è passati poi al “remuage”, fase in cui le bottiglie vengono sottoposte a rotazione per far sì che la feccia possa staccarsi dalle pareti e dirigersi nelle bibule o sul tappo. A seguire c’è la sboccatura (dégorgement), che per Due Palme è avvenuta nella passata estate.
“Dopo il successo sancito dai mercati per il Melarosa, le bollicine prodotte con metodo charmat – racconta Maci – ci sentivamo pronti per il grande salto. Abbiamo atteso che arrivasse la giusta annata, e nel 2011 abbiamo deciso di cimentarci con il nostro primo metodo classico”. La serata è stata anche l’occasione per presentare un altro prodotto di prestigio per l’azienda di Cellino San Marco. Nel settantesimo anno di vita del suo presidente, la cooperativa ha voluto sigillare questo evento con la commercializzazione di un vino dedicato ad Angelo Maci. Si chiama “1943”, ricordando l’anno di nascita del presidente della Due Palme, la bottiglia che a partire dal 5 dicembre prossimo sarà immessa nel mercato in una fascia alta. “Si tratta dell’annata 1997, una straordinaria annata che a detta del mondo enologico è stato un anno perfetto per la realizzazione di grandi vini. E questo è davvero un grande vino, sia per la sua struttura sia per il significato che rappresenta”.
E l’importanza e il valore di 1943, negroamaro in purezza, sono racchiusi nella sua etichetta alla quale Maci affida il suo messaggio, il suo mood nella vita e nella professione: “Il mio sogno era ridare ai viticoltori salentini orgoglio e dignità. La passione per la mia terra e la mia cultura contadina lo hanno alimentato. Oggi questo sogno è una realtà condivisa che consente a tanti giovani di brindare al futuro con fiducia”.
Il sogno di Angelo Maci e di Cantine Due Palme non si ferma mai e a Cellino San Marco già si lavora a nuovi progetti. Entro il 2016 si potrebbe avere il primo impianto di spumatizzazione del Salento. Ma questa è un’altra storia, ma sicuramente uno di quei sogni che si appresta a diventare realtà.
Cellino San Marco, 19 novembre 2013
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.