Segnalo ai frequentatori del blog, la pubblicazione di un pregevole lavoro editoriale dedicato al MüllerThurgau (Valle di Cembra – Il territorio, la gente il vino – Valentina Trentini Editore, 2013), curato da una vecchia volpe del giornalismo trentino di settore, il professor Sergio Ferrari.

Il lavoro, che si muove fra ricostruzione storica, attualità e prospettive, può essere liberamente consultato anche on line.

Lo ho letto fra ieri e stamattina e mi sembra un bel documento, quasi un esercizio di autocoscienza collettiva.

Il libro, fra l’altro, attinge a piene mani da un recente reportage di Andreas März (La Valle dei senza nome), pubblicato quest’anno sulla rivista in lingua tedesca Merum e che anche noi avevamo pubblicato durante l’estate corredato dalla traduzione in italiano (qui).

Il libro fresco di stampa contiene anche un’istruttiva intervista a Mario Pojer. Quest’ultimo arriva alle stesse conclusioni, che conclusioni poi non sono, abbozzate dal giornalista svizzero: il MüllerThurgau non basta. Non basta più. La varietà ha bisogno di trovare una declinazione territoriale che passi per un nuovo nome (Cembra? Cembrano?) e un nuovo disciplinare “aperto”, che focalizzi il baricentro della produzione attorno ad un’idea originale e territoriale di vino, che non deve necessariamente ed esclusivamente essere composto da sole uve Müller.

E’ una disputa, quella fra varietà e territorio, tutt’altro che dottrinale, attorno ad un tema anche a noi molto caro. E che anche noi abbiamo cercato di approfondire in più di un’occasione.

Comunque ora il tema ritorna, nelle parole e nelle analisi di Pojer e di März. E ha trovato ospitalità fra le pagine di un libro, che speriamo qualcuno vorrà leggere. E’ un passo avanti. Mi pare.

Valle di Cembra – Il territorio, la gente il vino