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Riceviamo, da Cia – Confederazione Italiana Agricoltori, e volentieri pubblichiamo

 

COMUNICATO STAMPA
CONVEGNO CHI PILOTA LE COOPERATIVE? Il ruolo dei soci, la voglia di formazione, la funzione dei manager: esperienze trentine ed emiliane a confronto Trento, 16 dicembre 2013
Quando CIA del Trentino ha organizzato il Convegno dal titolo “Chi pilota le cooperative?” non immaginava di trovare una risposta così in sintonia con i problemi che la relazione del vicepresidente di CIA del Trentino Paolo Calovi ha sottolineato. In buona sostanza la discussione è ruotata intorno a due questioni principali: la funzione del socio e le caratteristiche di mutualità che la cooperativa ha verso il territorio. Nel primo caso ci siamo resi conto, nel confronto fra le esperienze trentine ed emiliane (Imola e Bologna), che il ruolo del socio è tornato di prepotente attualità. Scoprire aziende che esportano dal 70 al 90 % della propria produzione hanno come priorità quello di garantire il passaggio in assemblea dei soci di tutte le decisioni (anche di quelle di pura spettanza del Consiglio di Amministrazione) ha confermato praticamente al 100% l’ipotesi su cui era nato questo confronto. Si pensava infatti che la nuova fase culturale ed economica rendesse indispensabile la completa e convinta partecipazione dei soci. E’ ben vero, come hanno ricordato sia Diego Schelfi Presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, che Flavio Pezzi Presidente di CIA del Trentino nelle sue conclusioni, che l’essere soci dovrebbe sottointendere un livello di consapevolezza sociale superiore alla media, ma è anche vero che tutti riconoscono che anche il semplice fatto di essere soci per ragioni “venali” non vanno sottivalutate. Luca Rigotti, Vicepresidente alla Federazione Trentina della Cooperazione con delega all’agricoltura, ha anche ricordato che i gruppi dirigenti cooperativi devono assumersi le proprie responsabilità per quanto riguarda la direzione dell’azienda; è venuta dalle esperienze emiliane di Gianmaria Balducci Presidente Cefla, e Domenico Olivieri Vicepresidente SACMI, la sollecitazione a coinvolgere tutti i soci ma anche il numero più alto possibile dei dipendenti. Di grande interesse anche l’esperienza di Cooperazione Reciproca costruita dalla Cassa Rurale di Pergine che rappresenta una originale sintesi fra le esigenze aziendali della Cassa e le urgenze sociali dei soci e della popolazione del territorio nel quale si opera. Si sono confrontate esperienze uniche in Italia, perchè entrambe hanno costruito un modello unitario a Trento come a Imola. Il discorso non è finito qua e ai primi di febbraio è molto probabile la realizzazione di un’iniziativa similare proprio a Imola. E’ “intervenuto” anche il Presidente nazionale dell’Alleanza delle Cooperative, Giuliano Poletti, con un discorso che riassumeva i nodi del dibattito.