Mi fa sempre piacere poter scrivere bene di un vino trentino. E mi fa piacere, soprattutto, leggere cose buone di un buon vino trentino. Come è accaduto questa mattina quando ho letto la recensione della Cuvée Maso Toresella 2011 IGT delle Dolomiti di Cavit sulla rivista on line Il Cucchiaio d’Argento. Sarà che si tratta di una cuvée base Chardonnay e Sauvignon (ma anche Gewürztraminer e Riesling Renano), due fra i miei vini bianchi fermi preferiti, anche se purtroppo non sempre di facile reperibilità sul mercato – sebbene il Trentino sia il più grande produttore italiano, per esempio, di Chardonnay (350 mila ettolitri, nel 2013) -, sarà che la recensione è firmata con competenza dall’amico Franco Ziliani, sarà questo sarà quello, ma mi ha fatto piacere leggere di questa bottiglia – la ho assaggiata anch’io con enorme soddisfazione -, che fa fare pace con il vino cooperativo.
IGT Vigneti delle Dolomiti Maso Toresella – Cavit 2011
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
@ Marketta Io non ho piacere di avere lettori come lei e del suo apprezzamento non so che farmene. Sono dalla parte di Cosimo, dei suoi collaboratori e di questo blog, che considero un fratello trentino dei miei. Quindi se lei se la prende, scorrettamente, con Trentino wine blog é come se la prendesse con me.
Spero di essere stato chiaro
…concordo con Cosimo… la ho assaggiata la settimana scorsa al Picchio Nero di Cles su consiglio dell'Oste… ed è stata una piacevole sorpresa… anche se al nome cavit un qualche preconcetto, sbagliato, lo avevo… che sia la volta buona…? che sia la svolta…?
sempre all'altezza della situazione eh…Il Picchio Nero…;
per cavit: la svolta è in corso ormai da parecchio tempo, sono lontanissimi per fortuna i tempi del tappo vite. Oggi in Cavit si fanno tante cose; il management è cambiato. ed è cambiato lo staff tecnico. Ci sono linee di grande qualità, quella dei Masi per esempio è di assoluta eccellenza. E poi il metodo classico. Ma anche alcune linee per gli stati uniti come Alta Luna, si fanno notare. http://www.palmbay.com/alta-luna.htm http://www.trentinowine.info/2013/04/le-fasi-dell…
Peccato che siano appunto dedicate solo al mercato estero…. ma se te sei fortunò..e se te ghai conoscenze… qualche boza… i te la pasa…
Egregio dottor Ziliani: forse c'è stato un equivoco, non mi riferivo a lei né ai suoi blog, che leggo assiduamente e che considero come una bibbia. Mi riferivo a questo blog e al signor Cosimo cheattacca tutti indiscriminatamente …a parte Cavit, almeno ultimamente.. Niente di personale con lei.
Gentile signor Marketta: lei è un imbecille. Se non riesce a distinguere un giudizio politico su un'azienda da un giudizio su un vino e se non riesce a capire che fra i due giudizi ci possono talvolta essere delle relazioni e delle correlazioni eziologiche, ribadisco, lei è un imbecille. Punto. E a capo.
Invece, guarda te, la bottiglia di Cavit di cui ho scritto bene sul Cucchiaio d'argento, ha tenuto molto a farmela assaggiare il suo direttore generale (presidente anche del Trento Doc) quando ci siamo incontrati a fine settembre l'ultima volta….
Ha avuto ragione, ottimo vino e scelta intelligente quella del dottore Zanoni…
ottima scelta.. quella di monsieur le president..e soprattutto ottimo rapporto qualità-prezzo, io l'ho acquistata a 12 euro. che mi pare un prezzo congruo per questa bottiglia.. pesante…
se avessi scritto bene di un vino delle due altre mega cantine cooperative, piene di debiti come ha scritto I numeri del vino, scommettiamo che nessuno avrebbe avuto nulla da dire?
Ma che ci posso fare, quei vini non li acquisto (anche se farei opera di beneficienza facendolo) e loro non me li fanno assaggiare… 🙂
@Marketta. Io sono meno signore di Cosimo e la mando allegramente aff… Le sfugge l'evidenza che si possa parlare bene di un vino semplicemente perché lo si trova buono, non perché si sia pagati per farlo. O voi in Trentino siete abituati a fare così?
ma guarda che è davvero comica la vita in Trentino: racconti e documenti i disastri cooperativi e ti tirano le pietre…. racconti di un buon vino cooperativo..e ti tirano le pietre… ecchecazzo… "chi tocca (la coop) muore" . Sempre e comunque. Cheppalle.
da qualche tempo questo blog si è avvicinato a Cavit e non perde occasione per segnalarlo, per parlarne bene (anche sul post di ieri): cosa è successo? Avete preso qualche consulenza a ravina?
Gentile signor Marketta: vada cortesemente, ma rapidamente, a quel paese. e le risparmio il resto…
@ Marketta Io non ho piacere di avere lettori come lei e del suo apprezzamento non so che farmene. Sono dalla parte di Cosimo, dei suoi collaboratori e di questo blog, che considero un fratello trentino dei miei. Quindi se lei se la prende, scorrettamente, con Trentino wine blog é come se la prendesse con me.
Spero di essere stato chiaro
…concordo con Cosimo… la ho assaggiata la settimana scorsa al Picchio Nero di Cles su consiglio dell'Oste… ed è stata una piacevole sorpresa… anche se al nome cavit un qualche preconcetto, sbagliato, lo avevo… che sia la volta buona…? che sia la svolta…?
sempre all'altezza della situazione eh…Il Picchio Nero…;
per cavit: la svolta è in corso ormai da parecchio tempo, sono lontanissimi per fortuna i tempi del tappo vite. Oggi in Cavit si fanno tante cose; il management è cambiato. ed è cambiato lo staff tecnico. Ci sono linee di grande qualità, quella dei Masi per esempio è di assoluta eccellenza. E poi il metodo classico. Ma anche alcune linee per gli stati uniti come Alta Luna, si fanno notare. http://www.palmbay.com/alta-luna.htm http://www.trentinowine.info/2013/04/le-fasi-dell…
Peccato che siano appunto dedicate solo al mercato estero…. ma se te sei fortunò..e se te ghai conoscenze… qualche boza… i te la pasa…
Egregio dottor Ziliani: forse c'è stato un equivoco, non mi riferivo a lei né ai suoi blog, che leggo assiduamente e che considero come una bibbia. Mi riferivo a questo blog e al signor Cosimo cheattacca tutti indiscriminatamente …a parte Cavit, almeno ultimamente.. Niente di personale con lei.
Invece, guarda te, la bottiglia di Cavit di cui ho scritto bene sul Cucchiaio d'argento, ha tenuto molto a farmela assaggiare il suo direttore generale (presidente anche del Trento Doc) quando ci siamo incontrati a fine settembre l'ultima volta….
Ha avuto ragione, ottimo vino e scelta intelligente quella del dottore Zanoni…
ottima scelta.. quella di monsieur le president..e soprattutto ottimo rapporto qualità-prezzo, io l'ho acquistata a 12 euro. che mi pare un prezzo congruo per questa bottiglia.. pesante…
se avessi scritto bene di un vino delle due altre mega cantine cooperative, piene di debiti come ha scritto I numeri del vino, scommettiamo che nessuno avrebbe avuto nulla da dire?
Ma che ci posso fare, quei vini non li acquisto (anche se farei opera di beneficienza facendolo) e loro non me li fanno assaggiare… 🙂
@Marketta. Io sono meno signore di Cosimo e la mando allegramente aff… Le sfugge l'evidenza che si possa parlare bene di un vino semplicemente perché lo si trova buono, non perché si sia pagati per farlo. O voi in Trentino siete abituati a fare così?
ma guarda che è davvero comica la vita in Trentino: racconti e documenti i disastri cooperativi e ti tirano le pietre…. racconti di un buon vino cooperativo..e ti tirano le pietre… ecchecazzo… "chi tocca (la coop) muore" . Sempre e comunque. Cheppalle.
da qualche tempo questo blog si è avvicinato a Cavit e non perde occasione per segnalarlo, per parlarne bene (anche sul post di ieri): cosa è successo? Avete preso qualche consulenza a ravina?