Leggo su Slow Wine, il decalogo metodo classicista postumo della nota guida. Scorro i nomi e mi viene da pensare: oddio, è scattata la congiura!
Fra i dieci metodo classico, suggeriti dal curatore della lista, infatti compare un solo TRENTO (Maso Martis Dosaggio Zero, segnalazione fra l’altro meritatissima e condivisibilissima); Una sola menzione al pari dell’Oltrepò Pavese (Monsupello – Brut 2009), della Puglia (d’Araprì – Riserva Nobile Brut 2009, una roba da leccarsi i baffi per chi ce li ha), della Lessinia (Casa Cecchin – Lessini Durello Extra Brut Riserva 2008). Il resto sono cinque menzioni indiscutibili per Franciacorta. Ne manca ancora una: si torna in Trentino con un Metodo Classico “eretico”, una bottiglia che non appartiene né al marchio colletivo TRENTODOC né alla DOC TRENTO. Si tratta del formidabile Extra Brut Blanc de Blancs Castel Noarna del roveretano Marco Zani.
Congiura? Ma no, su. Nessuna congiura: è solo il pluralismo delle opinioni. E del gusti.
– 10 Metodo Classico che avreste dovuto aprire ieri
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.