Riceviamo e, sorridendo, pubblichiamo.
Il film marzeminico su cui abbiamo ironizzato per un paio d’anni, dunque, esiste e uscirà finalmente nelle sale a marzo, dopo il “successo” – di cui tuttavia nessuno si accorse – al recente Festival Noir di Courmayeur. Staremo a vedere. Andremo a vedere. Chissà, magari è un capolavoro incompreso. Magari contribuirà a far conoscere il Marzemino in tutto il mondo. Magari, frotte di amerikani si fionderanno ad Isera per acquistarne qualche bottiglia… e scopriranno che il Marzemino non esiste, fisicamente, più. E che si tratta, invece, di una splendida finzione cinematografica. Vedremo. Andremo a vedere. Staremo a vedere.
È uscita il 7 gennaio la colonna sonora di “Vinodentro” firmata da Paolo Fresu, trombettista jazz di grande fama internazionale. Il cd contiene 16 brani, sono presenti anche due composizioni di Mozart che confermano la passione del jazzista per la musica classica. Dopo il successo al festival del Noir di Courmayeur, “Vinodentro”, l’ultimo lavoro di Ferdinando Vicentini Orgnani, girato interamente in Trentino con il sostegno di Trentino Turismo e Promozione e Trentino Film Commission, arriverà a marzo nelle sale italiane. Il film, che ha come protagonisti Vincenzo Amato, Giovanna Mezzogiorno, Lambert Wilson e Pietro Sermonti, unisce il mito del Faust e la storia del vino, in modo particolare del “Marzemino”.
“Vinodentro” è la più recente delle numerose collaborazioni tra il jazzista sardo e Vicentini Orgnani, iniziata nel 2002 con “Ilaria Alpi. Il più crudele dei giorni” e proseguita con “Percorsi di pace” e “Time in Jazz”.
Il film “Vinodentro”, di Ferdinando Vicentini Orgnani, è liberamente ispirato al romanzo di Fabio Marcotto “Vino Dentro”, edito da Curcu & Genovese, ed è prodotto da Alba Produzioni e Moodyproduction, in collaborazione con Trentino Turismo e Promozione e Trentino Film Commission.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.