Riceviamo e volentieri pubblichiamo
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Approvato dalla Giunta il Piano provinciale, domande entro il 28 febbraio
RICONVERSIONE VIGNETI: AL TRENTINO 1,5 MILIONI DI EURO
Per la ristrutturazione e riconversione dei propri vigneti, i viticoltori trentini potranno contare per la campagna 2013-14 su oltre 1 milione e mezzo di euro. A tanto ammontano infatti le risorse comunitarie volte a finanziare tale specifica misura di sostegno al settore vitivinicolo assegnate alla Provincia autonoma di Trento. Con una delibera firmata dall’assessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola, la Giunta ha provveduto oggi ad approvare e adottare il “Piano provinciale per la ristrutturazione e riconversione viticola” per le campagne viticola dal 2013/2014 al 2017/2018.
L’Unione Europea, attraverso l’O.C.M. Vino (Organizzazione Comune Mercato), prevede un regime di misure di sostegno specifiche a favore dei viticoltori. La deliberazione adottata oggi riguarda la “Misura Ristrutturazione e Riconversione vigneti”, ovvero la possibilità per i viticoltori di beneficiare di aiuti per impianti o reimpianti di vigneti. Gli obiettivi del piano di ristrutturazione e riconversione della viticoltura sono:
– l’aumento della competitività dei produttori di uva da vino, attraverso l’adeguamento varietale ai nuovi orientamenti dei consumi;
– l’adozione di sistemi di allevamento che in relazione con l’ambiente possano migliorare la qualità delle uve;
– la scelta della varietà in funzione delle caratteristiche ambientali della zona di produzione;
– la riduzione dei costi di produzione.
Le risorse assegnate alla nostra Provincia per la campagna 2013/14 sono di 1.575.868 euro, con la possibilità di integrazione di economie di altre misure, previa richiesta al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (M.I.P.A.A.F.). L’Organismo pagatore per O.C.M. vino è A.G.E.A. che con apposite circolari dispone le necessarie istruzioni operative per la presentazione della domanda e per la gestione della misura. Agea ha fissato al 28 febbraio 2014 il termine ultimo per la presentazione delle domande per accedere ai benefici previsti dalla misura.
Al fine di accedere all’aiuto, l’azienda viticola interessata dovrà presentare una domanda di realizzazione di un vigneto che risponda ai criteri sopraccitati. In base ai tempi di realizzazione dell’impianto nelle aziende, impianto del vigneto che dovrà comunque essere completato, secondo la tipologia indicata nella domanda, entro la scadenza prevista dall’Organismo Pagatore, può essere scelta la forma di aiuto: pagamento anticipato, prima della conclusione dei lavori, previa presentazione di idonea garanzia fidejussioria o direttamente a collaudo. Il contributo in ogni caso, non può superare il 50% dei costi effettivi della ristrutturazione e della riconversione.
E’ escluso dal contributo il rinnovo di vigneti a fine ciclo. Ai sensi dell’articolo 6 del Regolamento (CE) n. 555/2008, non costituisce operazione di riconversione e ristrutturazione e non beneficia di aiuto il rinnovo normale dei vigneti giunti al termine del loro ciclo di vita naturale. Per rinnovo normale del vigneto si intende il reimpianto della vite sulla stessa particella con la stessa varietà secondo lo stesso sistema di allevamento della vite.(cz)
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
In questo preciso momento:
532 commenti a marigne di un post, tutto sommato banale,quello del video.
1 commento ad un post che da la seguente notizia: ci sono a disposizione un milione e mezzo di euro pubblici per espiantare marzemino, teroldego, nosiola,lagrein,lambrusco a foglia tonda e frastagliata, per sostituire queste varietà con Pinot Gris.
Se questa è la sensibilità enoica degli wine lover trentini, sapete cosa vi dico: andate a cagare!
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