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Ogni tanto mi va di mangiare un toast. A volte è la mia cena. Ieri sera, prima di rientrare a casa, mi sono fermato in un negozietto di paese, di un piccolo paese della montagna trentina, per acquistare gli ingredienti necessari. E preferisco quelli freschi. Come tutti, credo. Entro, mi avvicino al bancone e chiedo alla commessa, pure carina, di affettarmi un paio d’etti di Emmental. Mi piace così il toast casalingo: pane in cassetta, fresco, mortadella, quella che in Trentino chiamiamo “bondola” o “bologna”, due fette di Emmental, taglio fresco, e una spruzzata di senape. La signorina, con gentilezza stupita come se stessi chiedendo la luna, mi risponde: “No, mi dispiace: non possiamo affettare il formaggio. Sa, le norme HACCP. Però abbiamo quello già affettato e confezionato. Guardi che è buono. Assai”. Ci riprovo, faccio un po’ il mona, ma lei è inflessibile: “No, davvero non posso: ci danno la multa. Ma lei, provi, provi quello confezionato vedrà che non se ne pentirà“.  La guardo e penso fra me e me: “Mammangiatelo tu il formaggio di plastica”. Però non dico nulla. Ringrazio e continuo il mio giro per la spesa quotidiana. Ormai il mio sogno serale di un banale, banalissimo, toast se ne è andato in fumo.

Nel frattempo entra un uomo, dall’abbigliamento sembra un artigiano che ha appena finito di lavorare. Con la faccia e l’entusiasmo di chi ha addosso una fame della madonna. Chiede alla banconista, quella carina, un panino con la “bondola”. La signorina, sempre cortese, lo guarda e gli risponde: “Mi dispiace, lo ho già detto anche a quel signore (che poi sarei io) poco fa: non posso fare panini imbottiti. Se lei prende il pane sull’altro scaffale, poi io glielo taglio e le affetto la mortadella. Le peso tutto separatamente, poi lei paga e con il pane e la mortadella ci fa quello che crede. Oppure, ascolti il mio consiglio, vada nel bar qui a fianco: vendono dei buonissimi panini confezionati. Non sa che bontà. Mi scusi eh, ma le norme HACCP… davvero, mi dispiace, non possiamo”. Lui, quello che sembra un muratore affamato, la guarda per un attimo con lo sguardo di chi ti sta mandando a quel paese e si fionda nel bar di fronte. 

Formaggio confezionato, e di plastica, panini confezionati, e di plastica (ce li avete presente, vero?), qualcuno ora mi spieghi una cosa: ma le direttive HACCP (e tutto il resto si intende), che noi abbiamo subito inermi dall’ordinamento europeo, servono per garantire il consumatore e la salute pubblica o piuttosto sono esclusivamente funzionali a favorire la distribuzione degli alimenti industriali (e plastificati) e ad addomesticare alla plastica il nostro senso del gusto? E naturalmente ad uccidere il cibo artigianale, come un banalissimo, ma buonissimo, pane e mortadella? Qualcuno me lo spieghi, please.