Brucerei tutti i pesi da palestra, tutte le attrezzature isotoniche e col metallo fuso ottenuto, costruirei delle armi isocinetiche, con le quali farei fuori i body builder. Maschi e Femmine! I sopravvissuti li obbligherei a far funzionare una volta per tutte il cervello, se ne hanno! Ecco. Mi sono sfogata.
Sono tantissimi i miti che vivono e sopravvivono all’interno delle quattro mura di una palestra. Miti così radicati, che è difficilissimo sfatare. Leggende che si tramandano da padre in figlio e come sempre succede nei passa parola, di volta in volta si condisce la propria teoria di elementi fantasiosi, aneddoti così verosimili da farli diventare delle verità comode per l’atleta, ma scomodissime per Irina.
Oggi vi parlerò di un cult: SUDARE FA DIMAGRIRE.
Ma cosa c’entra il sudore col grasso? Me lo dite? Ve lo dico io!
Il sudore altro non è che un cocktail fatto di acqua e sali minerali, (sodio, potassio, magnesio e cloro). E’ prodotto dalle ghiandole sudoripare, che si trovano per lo più a livello della fronte, cuoio capelluto, ascelle, palmo della mano e pianta del piede e serve
per la termoregolazione del nostro organismo. Quando in palestra non si chiacchiera, ma si lavora seriamente e si fanno sforzi, la temperatura del corpo sale (ci si riscalda, si sente caldo) a questo punto le nostre ghiandole sudoripare liberano il sudore (il cocktail di acqua e sali minerali) che riporta la temperatura del nostro corpo a valori fisiologici. Punto. Capito?
E allora perché mettete quelle ridicole fasce in neoprene sulla pancia? Perché quei pantaloni sintetici, che poi puzzate come dannati? Sapete che tutto quel liquido perso sudando, poi, lo reintegrate bevendo? (…e dovete dire pure meno male?)
Per dimagrire bisogna seguire una dieta equilibrata e fare attività fisica un giorno sì e l’altro no e il vostro allenamento deve avere una durata di un’ora al massimo.Non mi dilungo oltre, perché le diete e le ore di allenamento in palestra sono oggetto di altri sensazionali miti, che sfaterò nelle prossime puntate.
à la prochaine fois!
PS. Ringrazio con il cuore, muscoli e quel poco di fegato che mi rimane il barone rampante che, incoscientemente, mi concede questo angolo catartico indispensabile per la mia salute psichica.
Guardo le cose che mi circondano e le ricreo usando immagini a volte nuove e a volte già usate. Le shakero nel mio computer e poi lascio fare alla fantasia. Ne nascono piccoli ritratti di vita quotidiana, pezzi di normalità filtrata dal mio sguardo. Sperando di farvi sorridere e un po’ sognare, come succedeva con i fotoromanzi di una volta…