Bologna, 12/03/2014 (informazione.it – comunicati stampa) Competenza antica e gestione moderna e attenta all’evoluzione del mercato unite nel recente accordo siglato fra Concilio e Fratelli Rinaldi Importatori, per la distribuzione in esclusiva dei prodotti della storica Casa trentina.
Concilio nacque nel 1860 a Mori, un piccolo borgo trentinodella Vallagarina, poco distante dal lago di Garda. Nel corso della sua storia, Concilio ha selezionato le migliori aree vocate alla produzione viticola, situate nelle zone collinari della città diTrento e della Vallagarina. Oggi l’Azienda è uno dei principali produttori di vini trentini di qualità: dai caratteristici autoctoni agli internazionali più prestigiosi. La Cantina non si trova più nel luogo d’origine, a Mori, ma a Volano, a sud di Trento; immersa nel verde dei vigneti, è dotata di tecnologie moderne, e dispone di un impianto di produzione fotovoltaica che fornisce gran parte dell’energia necessaria alle lavorazioni. Oltre che in Italia, Concilio distribuisce attualmente i suoi prodotti in oltre 20 Paesi del mondo, dall’Europa al Nordamerica, fino all’Asia e all’Oceania.
Nata nel 1957, la Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna si è affermata nel tempo come una delle più dinamiche e apprezzate Società di distribuzione di prodotti alcolici sul mercato italiano. Il suo portafoglio attuale comprende vini, spumanti, champagne, distillati e liquori, provenienti dall’Italia e dai principali Paesi del mondo. La sua presenza commerciale è supportata da un’intensa attività di comunicazione di settore, realizzata attraverso una fitta rete di contatti personali, di incontri, di degustazioni, di rapporti con gli opinion leader e con la stampa professionale.
In occasione del loro recente accordo distributivo, Concilio e Fratelli Rinaldi Importatori hanno operato un innovativo restyling del marchio, delle bottiglie e delle etichette, con l’obiettivo di conferire a Concilio un’identità allineata al concetto più attuale e contemporaneo del vino di alta qualità e del suo consumo.
Grande soddisfazione di Alfredo Albertini, Amministratore Delegato di Concilio S.p.A., “per l’accordo raggiunto dopo analisi e valutazioni in cui è emersa da subito una medesima visione delle cose, con una piena sintonia e condivisione degli obiettivi a lungo termine. Siamo convinti che la tradizione e la specializzazione della Fratelli Rinaldi Importatori nel canale Ho.re.ca con i vini e gli spumanti del Trentino andrà a beneficio della Concilio, che produce vini trentini dal 1860, ovvero dalla sua nascita, e del grande patrimonio viticolo trentino che sta oggi alla sua base e da cui origina la propria determinazione e competenza viti-vinicola. Per i tanti amanti del Trentino in tutta Italia, da oggi i nostri vini saranno certamente più disponibili, con un miglioramento della proposta e del servizio complessivo”.
Aggiunge Giuseppe Tamburi, Presidente di Fratelli Rinaldi Importatori: “la splendida nuova veste della marca è l’auspicio migliore per l’imminente, forte rilancio distributivo e d’immagine di Concilio, una delle Cantine più autentiche e storiche nella produzione dei vini trentini di altissima qualità”.
Contatti/Media Relations:
Concilio: Elena Goller, tel. 0464 411000 int. 234, fax 0464 461310, e-mail elena.goller@concilio.it
Fratelli Rinaldi Importatori: Piero Valdiserra, tel. 051 4217811, fax 051 242328, e-mail info@rinaldi.biz
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Caro Gianni MU, se non ricordo male la Rinaldi Wine deteneva il 50% di Cesarini Sforza più o meno dall’acquisizione (1999) al 2007/2008, quando Giacomoni e Peratoner “scelsero” di acquisire quel 50% alla modica cifra di € 4,8 mil. Sempre se non ricordo male il prezzo originale di acquisto della Cesarini Sforza di cui si vociferava era di ca. 9-10 mld di vecchie lire ovvero ca. € 5,2 mil… E’ abbastanza comprensibile che la Rinaldi Wine, una volta cedute le sue quote di proprietà non avesse più un interesse speciale per lo sviluppo delle vendite dei prodotti CS rispetto agli altri del loro portafolio. Performance deludenti? Io me lo aspettavo per deduzione logica, altri magari no…
New York… a NY i vini della Cesarini Sforza li trovi tutti, basta andare all’enoteca di Eataly, al 200 della Fifth Avenue… a prezzi buoni, soprattutto se cambi adesso…
Caro Claudio.. tutto ma non Lussuria di Latta,senza il Tamburo di Grass e come aggettivo non come politico.. Sono in guerra con Farinetti da almeno 5 Vinitaly.. dopo averlo sentito ponti&ficare in capannelli adoranti come se Egli fosse il Vello d'Oro.. Ho trovato Cesarini Sforza sia da Crush che da Sheryl Lehman.. ma non al New York Yacht Club.. ( chissà che non ci arrivino dalla Rotaliana… ana.. ana.. ana…)
Caro Claudio
Vedo che anche Lei ha informazioni parziali, e non tutte esatte. E vedo anche che fa inferenze, più che deduzioni logiche, che nulla hanno a che fare con la realtà del business. Anche per Lei vale quanto ho già scritto qui: appena potrò farlo, rettificherò con piacere le Sue informazioni, e Le dimostrerò oltre ogni ragionevole dubbio la correttezza delle mie argomentazioni. Cordialità.
Caro sig Valdiserra, attenderò con pazienza che lei possa rettificare alcune informazioni del mio commento precedente. Magari la cifra di acquisto della Cesarini Sforza non era di ca. Lire 10 mld, oppure la Rinaldi Wine non deteneva il 50% delle azioni oppure la LaVis non le ha acquistate per € 4,8 mil. Adoro conoscere i fatti ed i numeri esatti per cui le assicuro che quando mi correggerà ne sarò molto contento…
Caro Claudio
Non La deluderò.
Cordiali saluti.
Gentile Dott. Valdiserra,
oggi leggendo i giornali abbiamo capito! Cordialità !
Caro Gianni MU, se non ricordo male la Rinaldi Wine deteneva il 50% di Cesarini Sforza più o meno dall’acquisizione (1999) al 2007/2008, quando Giacomoni e Peratoner “scelsero” di acquisire quel 50% alla modica cifra di € 4,8 mil. Sempre se non ricordo male il prezzo originale di acquisto della Cesarini Sforza di cui si vociferava era di ca. 9-10 mld di vecchie lire ovvero ca. € 5,2 mil… E’ abbastanza comprensibile che la Rinaldi Wine, una volta cedute le sue quote di proprietà non avesse più un interesse speciale per lo sviluppo delle vendite dei prodotti CS rispetto agli altri del loro portafolio. Performance deludenti? Io me lo aspettavo per deduzione logica, altri magari no…
New York… a NY i vini della Cesarini Sforza li trovi tutti, basta andare all’enoteca di Eataly, al 200 della Fifth Avenue… a prezzi buoni, soprattutto se cambi adesso…
Caro Claudio.. tutto ma non Lussuria di Latta,senza il Tamburo di Grass e come aggettivo non come politico.. Sono in guerra con Farinetti da almeno 5 Vinitaly.. dopo averlo sentito ponti&ficare in capannelli adoranti come se Egli fosse il Vello d'Oro.. Ho trovato Cesarini Sforza sia da Crush che da Sheryl Lehman.. ma non al New York Yacht Club.. ( chissà che non ci arrivino dalla Rotaliana… ana.. ana.. ana…)
Caro Gianni Morgan Usai
Aspetto di leggerLa. Vedo con piacere che il binomio filosofia & vino sta scaldando i cuori come il vino da solo. Bene bene.
A presto, allora, e cordiali saluti.
Valdiserra, sorry…
Non conosco la vicenda "affossamento Cesarini Sforza".. So soltanto che era uno dei pochi spumanti trentini a New York; visti da me.. Un peccato, nonostante l'aquila bi-teste ed il cognome vagamente savojardo.. Auguri di buon lavoro alla Rinaldi e all'amico Valdissera, comunque.. per il nuovo corso.. I binomi vinicoli italiani fanno bene al Mondo..! Cosimo : mi prenoto per la lezione su Plotino e la sua Ecstasys… ( versione uncensored, senza passamontagna, of course…. ) Arruja..!
Caro Gianni Morgan Usai
Aspetto di leggerLa. Vedo con piacere che il binomio filosofia & vino sta scaldando i cuori come il vino da solo. Bene bene.
A presto, allora, e cordiali saluti.
Valdiserra, sorry…
Non conosco la vicenda "affossamento Cesarini Sforza".. So soltanto che era uno dei pochi spumanti trentini a New York; visti da me.. Un peccato, nonostante l'aquila bi-teste ed il cognome vagamente savojardo.. Auguri di buon lavoro alla Rinaldi e all'amico Valdissera, comunque.. per il nuovo corso.. I binomi vinicoli italiani fanno bene al Mondo..! Cosimo : mi prenoto per la lezione su Plotino e la sua Ecstasys… ( versione uncensored, senza passamontagna, of course…. ) Arruja..!
lo dicevo io….che avremmo raggiunto vette inattese.
In ogni caso, ne approfitto per segnalarvi che sto mettendo in cantiere un format di conferenze dedicate al vino e alla filosofia…da Aristotele a Nietzsche.. a breve i dettagli….
Ottima idea! A patto che nessuno si offenda – c'è gente molto suscettibile, anche sui blog, che farebbe meglio ad alzare il bicchiere, anziché il sopracciglio…
Gent.mo Piero: la prima gallina che canta ha fatto l'uovo, si dice … a me un po' di pepe invece non dispiace invece sul blog e benvengano i sopraccigli (o le sopracciglia? mah) alzate: in tutta franchezza mi spiace sentire sempre (e solo) quella citazione di W. fatta a sproposito. Io preferisco l'altra "ciò che può dirsi si può dir chiaro". ciò detto Cosimo, se mi affidi una delle conferenze sarò ben felice: potrei fare quello della filosofia vinosa romana (Orazio … Clarabella)
Ciao PO
Caro PO
Se saranno uova, pepe o altro, lo vedremo con molta curiosità.
Sul sopracciglio: esistono due plurali, sopraccigli e sopracciglia. Il maschile se considerati uno per uno, il femminile (ma sarebbe meglio dire il neutro) se considerate nell'insieme. Sta a Lei decidere il senso che voleva dare all'espressione. Nella mia accezione sceglierei senz'altro sopraccigli.
Su Wittgenstein: ciò che può dirsi si può dir chiaro, certo, ma soprattutto giusto e onesto. Anche le fesserie, altrimenti, possono essere dette chiaramente, ma sempre fesserie restano – come quella che ha sparato l'inconsapevole, anonimo e assente Osservatore.
Su Orazio (senza Clarabella): aspetto di sentirLa.
Un caro saluto.
Sto cercando foto presso lo studio di Trimalcione per ricostruire la scenografia del privè che farà da sfondo alla mia conferenza su Plotino… Per quella su Platone c'è sempre Marzullo… o qualche "rotaliano"…
Caro PO
Grazie per la precisazione, peraltro non necessaria (a me, almeno) in quanto so bene che Wittgenstein non si riferiva al vino. La frase del filosofo, comunque, se si riferiva a cose non conoscibili, a fortiori si può riferire a cose conoscibili – ma evidentemente non conosciute, come in questo caso. E non si preoccupi che Wittgenstein, con tutto quello che ha sentito dai suoi colleghi sedicenti filosofi in tanti anni di chiacchiericcio politicamente corretto, non si rivolterà certamente nella tomba per una battuta di taglio giornalistico. Come direbbe Renzi, stia sereno…
PO, sorry
lo dicevo io….che avremmo raggiunto vette inattese.
In ogni caso, ne approfitto per segnalarvi che sto mettendo in cantiere un format di conferenze dedicate al vino e alla filosofia…da Aristotele a Nietzsche.. a breve i dettagli….
Ottima idea! A patto che nessuno si offenda – c'è gente molto suscettibile, anche sui blog, che farebbe meglio ad alzare il bicchiere, anziché il sopracciglio…
Gent.mo Piero: la prima gallina che canta ha fatto l'uovo, si dice … a me un po' di pepe invece non dispiace invece sul blog e benvengano i sopraccigli (o le sopracciglia? mah) alzate: in tutta franchezza mi spiace sentire sempre (e solo) quella citazione di W. fatta a sproposito. Io preferisco l'altra "ciò che può dirsi si può dir chiaro". ciò detto Cosimo, se mi affidi una delle conferenze sarò ben felice: potrei fare quello della filosofia vinosa romana (Orazio … Clarabella)
Ciao PO
Caro PO
Se saranno uova, pepe o altro, lo vedremo con molta curiosità.
Sul sopracciglio: esistono due plurali, sopraccigli e sopracciglia. Il maschile se considerati uno per uno, il femminile (ma sarebbe meglio dire il neutro) se considerate nell'insieme. Sta a Lei decidere il senso che voleva dare all'espressione. Nella mia accezione sceglierei senz'altro sopraccigli.
Su Wittgenstein: ciò che può dirsi si può dir chiaro, certo, ma soprattutto giusto e onesto. Anche le fesserie, altrimenti, possono essere dette chiaramente, ma sempre fesserie restano – come quella che ha sparato l'inconsapevole, anonimo e assente Osservatore.
Su Orazio (senza Clarabella): aspetto di sentirLa.
Un caro saluto.
Sto cercando foto presso lo studio di Trimalcione per ricostruire la scenografia del privè che farà da sfondo alla mia conferenza su Plotino… Per quella su Platone c'è sempre Marzullo… o qualche "rotaliano"…
Caro PO
Grazie per la precisazione, peraltro non necessaria (a me, almeno) in quanto so bene che Wittgenstein non si riferiva al vino. La frase del filosofo, comunque, se si riferiva a cose non conoscibili, a fortiori si può riferire a cose conoscibili – ma evidentemente non conosciute, come in questo caso. E non si preoccupi che Wittgenstein, con tutto quello che ha sentito dai suoi colleghi sedicenti filosofi in tanti anni di chiacchiericcio politicamente corretto, non si rivolterà certamente nella tomba per una battuta di taglio giornalistico. Come direbbe Renzi, stia sereno…
PO, sorry
il livello culturale di questo blog.. rischia.. di raggiungere vette inattese… mi pare…
il livello culturale di questo blog.. rischia.. di raggiungere vette inattese… mi pare…
Ma Rinaldi non era il vecchio distributore di LaVis ??? Abbandonato per performance deludenti e per avere affossato un marchio come Cesarini Sforza ? Spero di sbagliarmi….
Caro Osservatore (anonimo)
Nel suo "Tractatus Logico-Philosophicus", Wittgenstein diceva che "su ciò di cui non si è in grado di parlare, si deve tacere". Lo tenga a mente, e mi stia bene.
Piero Valdiserra
Peró non si riferiva a cose che personalmente uno potrebbe sapere ma non sa. Bensí a cose di cui per la loro stessa natura non possiamo sapere (Wittgenstain si riferiva alla dimostrazione dell'esistenza di Dio che non puó essere spiegata razionalmente) . Per questo lascerei perdere la filosofia e tornerei al vino. Saluto dal (vero) PO
Wittgenstein, sorry
Auguri a Concilio Vini e a F.lli Rinaldi , speriamo che il matrimonio sia felice e dia i risultati che entrambi le parti si aspettano . Però è vero che nei comunicati stampa degli amministratori della La-Vis ogni volta che si parla di commercializzazione bacchettano chi la faceva prima di loro , magari senza fare nomi ma fanno sempre capire che la colpa era di chi distribuiva . Adesso si sono organizzati in modo diverso ( rete propria ) e dicono che va molto meglio, bene, anzi benissimo. Io diffido dell'informazione di parte che arriva dai comunicati stampa aziendali , a maggior ragione se redatti da figure che in pochi anni di lavoro si sono già giocati ( in Trentino ma non solo ) gran parte della loro credibilità. Però, caro sig. Piero, converrà con me che qualcosa non è andato come doveva nella partnership La-Vis-Rinaldi … Non potendo fare una chiosa filosofica, visto che mi mancano le debite conoscenze, chiudo questo mio intervento con un semplice detto popolare : chi vivrà , vedrà!
Caro Just Married (a proposito: auguri cari se è appena sposato!), convengo che non tutto è andato secondo le aspettative. Ma si segni questo: adesso non sono autorizzato a entrare nel merito. Non posso farlo. Ma appena potrò, e appena Lei sarà uscito dalla luna di miele e dall'anonimato (se lo vorrà fare), Le dimostrerò la fondatezza delle mie affermazioni "per tabulas" (come si dice in questi casi). Carte oggettive, non chiacchiere o comunicati stampa. Mi associo quindi volentieri al Suo detto popolare: chi vivrà, vedrà! Eccome, se vedrà!
Con simpatia.
Gentile, il matrimonio al quale facevo riferimento è il vostro con Concilio Vini . Il mio è ormai datato e ringrazio la mia straordinaria signora che ancora mi sopporta. Mi spiace essere forse stato equivocato , se rilegge il mio post vedrà che io per primo affermo di diffidare dei comunicati stampa scritti per autocompiacersi . Soprattutto se redatti da persone giudicate da più parti poco credibili , che cercano solo di riguadagnare considerazione nei confronti di opinione pubblica, politica , istituzioni e soprattutto istituti di credito in fibrillazione . E' un dato di fatto comunque che spesso, quando alla La-Vis parlano di andamento del settore commerciale, non perdano occasione di rimarcare che le cose vanno molto meglio ora di prima , sottointendendo che il problema era il precedente distributore … Io personalmente ho sempre apprezzato l'atteggiamento della F.lli Rinaldi, che non ha mai replicato e non si è fatta trascinare in beghe da cortile , almeno che io sappia. Di contro, so di altri che invece hanno preso questa mancanza di replica come un segno di debolezza , quasi una ammissione di colpa . Ma non sta a me trarre conclusioni su vicende che non conosco, il tempo è galantuomo e prima o poi la verità viene a galla . Solo allora mi sentirò di esprimere giudizi definitivi . Mi scuso per l'anonimato, ma ha un suo perchè. Buona giornata !
Caro Just Married (o meglio, Not – Just Married)
Grazie per le Sue considerazioni, molto equilibrate e di buon senso. Conosco ciò che si dice in Trentino, dove ho ancora amici fidati, e concordo con Lei sul fatto che il tempo è sempre galantuomo.
Un caro saluto.
Ma Rinaldi non era il vecchio distributore di LaVis ??? Abbandonato per performance deludenti e per avere affossato un marchio come Cesarini Sforza ? Spero di sbagliarmi….
Caro Osservatore (anonimo)
Nel suo "Tractatus Logico-Philosophicus", Wittgenstein diceva che "su ciò di cui non si è in grado di parlare, si deve tacere". Lo tenga a mente, e mi stia bene.
Piero Valdiserra
Peró non si riferiva a cose che personalmente uno potrebbe sapere ma non sa. Bensí a cose di cui per la loro stessa natura non possiamo sapere (Wittgenstain si riferiva alla dimostrazione dell'esistenza di Dio che non puó essere spiegata razionalmente) . Per questo lascerei perdere la filosofia e tornerei al vino. Saluto dal (vero) PO
Wittgenstein, sorry
Auguri a Concilio Vini e a F.lli Rinaldi , speriamo che il matrimonio sia felice e dia i risultati che entrambi le parti si aspettano . Però è vero che nei comunicati stampa degli amministratori della La-Vis ogni volta che si parla di commercializzazione bacchettano chi la faceva prima di loro , magari senza fare nomi ma fanno sempre capire che la colpa era di chi distribuiva . Adesso si sono organizzati in modo diverso ( rete propria ) e dicono che va molto meglio, bene, anzi benissimo. Io diffido dell'informazione di parte che arriva dai comunicati stampa aziendali , a maggior ragione se redatti da figure che in pochi anni di lavoro si sono già giocati ( in Trentino ma non solo ) gran parte della loro credibilità. Però, caro sig. Piero, converrà con me che qualcosa non è andato come doveva nella partnership La-Vis-Rinaldi … Non potendo fare una chiosa filosofica, visto che mi mancano le debite conoscenze, chiudo questo mio intervento con un semplice detto popolare : chi vivrà , vedrà!
Caro Just Married (a proposito: auguri cari se è appena sposato!), convengo che non tutto è andato secondo le aspettative. Ma si segni questo: adesso non sono autorizzato a entrare nel merito. Non posso farlo. Ma appena potrò, e appena Lei sarà uscito dalla luna di miele e dall'anonimato (se lo vorrà fare), Le dimostrerò la fondatezza delle mie affermazioni "per tabulas" (come si dice in questi casi). Carte oggettive, non chiacchiere o comunicati stampa. Mi associo quindi volentieri al Suo detto popolare: chi vivrà, vedrà! Eccome, se vedrà!
Con simpatia.
Gentile, il matrimonio al quale facevo riferimento è il vostro con Concilio Vini . Il mio è ormai datato e ringrazio la mia straordinaria signora che ancora mi sopporta. Mi spiace essere forse stato equivocato , se rilegge il mio post vedrà che io per primo affermo di diffidare dei comunicati stampa scritti per autocompiacersi . Soprattutto se redatti da persone giudicate da più parti poco credibili , che cercano solo di riguadagnare considerazione nei confronti di opinione pubblica, politica , istituzioni e soprattutto istituti di credito in fibrillazione . E' un dato di fatto comunque che spesso, quando alla La-Vis parlano di andamento del settore commerciale, non perdano occasione di rimarcare che le cose vanno molto meglio ora di prima , sottointendendo che il problema era il precedente distributore … Io personalmente ho sempre apprezzato l'atteggiamento della F.lli Rinaldi, che non ha mai replicato e non si è fatta trascinare in beghe da cortile , almeno che io sappia. Di contro, so di altri che invece hanno preso questa mancanza di replica come un segno di debolezza , quasi una ammissione di colpa . Ma non sta a me trarre conclusioni su vicende che non conosco, il tempo è galantuomo e prima o poi la verità viene a galla . Solo allora mi sentirò di esprimere giudizi definitivi . Mi scuso per l'anonimato, ma ha un suo perchè. Buona giornata !