Non mi entusiasmano i concorsi enologici. Chi legge questo blog, lo sa. Poi ci sono le eccezioni. E comunque le inclinazioni personali qualche volta devono arretrare dinnanzi alle notizie.
L’eccezione, questa volta, è il concorso La Selezione del Sindaco, il concorso (condotto secondo il protocollo OIV) indetto dall’associazione nazionale Città del Vino. Si tratta di un concorso che, rispetto agli altri, fa eccezione perché, almeno nelle intenzioni, è uno dei pochi che cerca di caratterizzarsi per il legame con le municipalità, affidando al vino quel ruolo di ambasciatore territoriale che lo riscatta dalla condizione di merce e di commodity commerciale.
La notizia, invece, è questa: l’ultima edizione della Selezione del Sindaco si è svolta a Bolzano durante il week-end scorso. Circa un migliaio le etichette in concorso e circa 280 quelle medagliate, comprese in un range di una decina di punti, da 83.80 a 92.80.
Sette le bottiglie trentine sul podio, circa un terzo di quelle presentate. Eccole in sequenza discendente:
Vino Santo – 2002 – Azienda Agricola Francesco Poli (86.40)
Trentino Pinot Nero Enopere – 2012 – Cantina Aldeno (86.20)
Altinum Brut TRENTO DOC – 2010 – Cantina Aldeno (85.50)
Masetto Dulcis – 2010 . Cantina Endrizzi – (85.40)
Castel Beseno Trentino Doc Superiore – 2013 – Vivallis (84.40)
Lagrein Flumen Trentino Doc – 2012 – Cantina Aldeno (84.20)
Enantio Terradeiforti Doc – 2010 – Cantina Sociale di Avio (83.80)
Un paio di annotazioni. E’ un risultato che evidenzia con equilibrio il disequilibrio che caratterizza la base produttiva del contesto vitienologico trentino. Allo stesso tempo evidenzia una buona performance delle sociali della destra Adige, Vivallis e Aldeno. Infine, sullo sfondo resta una domanda che mi rimbalza in testa sempre più spesso: dove sono i grandi bianchi a cui, si favoleggia da almeno un paio di decenni, il Trentino sarebbe irrimediabilmente vocato? Perché non compaiono (quasi) mai nelle classifiche dei concorsi più o meno stellati?
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Semplicemente perchè i grandi bianchi in trentino non ci sono. forse con la eccezione dello chardonnay di cavit di maso toresela, per il resto in trentino producete solo vini bianchi modesti, per lo piu da hard discount. Peccato per voi.
Semplicemente perchè i grandi bianchi in trentino non ci sono. forse con la eccezione dello chardonnay di cavit di maso toresela, per il resto in trentino producete solo vini bianchi modesti, per lo piu da hard discount. Peccato per voi.
semplicemente perche' non partecipano…e fanno bene… Sono dei pasticcioni ..non all'altezza di un concorso internazionale.
semplicemente perche' non partecipano…e fanno bene… Sono dei pasticcioni ..non all'altezza di un concorso internazionale.