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Mi sa che ci stiamo sbagliando tutti, qua dentro. La Verità è che quella di ieri sul Trentino è una balla! Non ce ne sono di coop vinicole a rischio, parola del Diego. E se lo dice lui …
Ah beh , se lo dice '' il Diego '' … Deve iniziare già adesso a fare campagna elettorale per il quinto mandato ?
Mi sa che ci stiamo sbagliando tutti, qua dentro. La Verità è che quella di ieri sul Trentino è una balla! Non ce ne sono di coop vinicole a rischio, parola del Diego. E se lo dice lui …
Io non vedo particolari novità raccontate in questo articolo. Che le coop siano sovraesposte finanziariamente nei confronti dei propri soci non è novità ma cosa risaputa . Che i soci prestino soldi alla coop di appartenenza per avere in cambio una buona remunerazione è anche questa cosa risaputa . O demenzialità, che dir si voglia. Che nonostante questo le coop non riescano ugualmente a fare quadrare i conti , essendo dei ministeri gestiti mle , con bassa produttività e spese abnormi, e debbano periodicamente essere assistite con generose iniezione di soldi pubblici è cosa ugualmente risaputa. Che gli amministratori delle coop siano spesso e volentieri degli emeriti ignoranti, anche se magari hanno la laurea, è invece una certezza ed i casi passati e presenti sono ormai così numerosi che ci si chiede il perchè . Proprio oggi il giornale parlava di un dirigente che ha fatto fallire una coop vinicola e è stato allontanato dai soci cornuti e mazziati . Il problema è che questo dirigente è stato prontamente riciclato da politici e poteri forti in un'altra coop, che tra l'altro ha già grossi problemi di suo. Volete capirlo o no che le coop sono ormai delle roccaforti di potere dove si formano delle piramidi dirigenziali e poi a cascata capi e capetti e leccaculo e invidiosi ambiziosi e carrieristi … Il problema è che non è un sistema basato sulle capacitò , bensì sulle conoscenze , che sia il politico , la curia, il potente di turno… tutti hanno qualcuno da piazzare in una cooperativa, e pretendono di piazzarlo in un posto di comando, ambito e ben remunerato . Poi succedono i disastri, ma io mi meraviglio di voi che vi meravigliate. Mi ripeto, niente di nuovo sotto il sole, ditemi perchè questo articolo mi dovrebbe far scattare campanelli di allarme….
Queste cose, Silvio, le sappiamo noi. A memoria. Ma non sono tanto sicuro che il meccanismo sia chiarissimo ai soci cooperatori. In ogni caso ripeterle aiuta. Credo.
Bravo Silvio… concordo col tuo commento. Come dice Cosimo però servono anche i “giorni della memoria”…
Aggiungerei anche un aspetto non di secondaria importanza e cioè, e vero sì che nei periodi di crisi economica le cooperative reggono meglio delle aziende private (come enfatizzano spesso i vertici a partire dal dr Schelfi), ma è anche altrettanto e sempre più drammaticamente vero ed a me evidente che una volta che una cooperativa sprofonda nei debiti non si risolleva più. Ho osservato che quei meccanismi finanziario/strutturali che le danno resilienza alla crisi, sono gli stessi che ne inibiscono anche la vitalità, reattività e capacità di ristrutturarsi e rilanciarsi in maniera imperiosa. Una volta coperta di debiti la cooperativa, non disponendo degli anticorpi (… e cultura…) propri di chi opera in un regime concorrenziale e di libero mercato senza rete di protezione e protezionismi vari, non ha proprio alcuna energia ne nella testa ne nelle gambe da mettere in campo per ripianare i debiti e risollevarsi. Ecco dunque la necessità a vita dei “macchinari” esterni per tenerla in… vita, salvo qualche terapia d’urto come fusione con altre cantine, scorpori, ecc. ecc. L’azienda privata invece soffre di più e più profondamente la crisi ma ha molte più frecce al suo arco e creatività che utilizza per uscire dall’angolo.
Hai centrato il punto Erwin,
amministratori senza neanche la terza media…
amministratori/conduttori di aziende agricole super indebitate…
non sanno neanche farsi i conti in tasca, cosa vuoi che sappiano amministrare cantine sociali…
la cooperazione è in mano a direttori creativi, Isera e Lavis insegna!
Io non vedo particolari novità raccontate in questo articolo. Che le coop siano sovraesposte finanziariamente nei confronti dei propri soci non è novità ma cosa risaputa . Che i soci prestino soldi alla coop di appartenenza per avere in cambio una buona remunerazione è anche questa cosa risaputa . O demenzialità, che dir si voglia. Che nonostante questo le coop non riescano ugualmente a fare quadrare i conti , essendo dei ministeri gestiti mle , con bassa produttività e spese abnormi, e debbano periodicamente essere assistite con generose iniezione di soldi pubblici è cosa ugualmente risaputa. Che gli amministratori delle coop siano spesso e volentieri degli emeriti ignoranti, anche se magari hanno la laurea, è invece una certezza ed i casi passati e presenti sono ormai così numerosi che ci si chiede il perchè . Proprio oggi il giornale parlava di un dirigente che ha fatto fallire una coop vinicola e è stato allontanato dai soci cornuti e mazziati . Il problema è che questo dirigente è stato prontamente riciclato da politici e poteri forti in un'altra coop, che tra l'altro ha già grossi problemi di suo. Volete capirlo o no che le coop sono ormai delle roccaforti di potere dove si formano delle piramidi dirigenziali e poi a cascata capi e capetti e leccaculo e invidiosi ambiziosi e carrieristi … Il problema è che non è un sistema basato sulle capacitò , bensì sulle conoscenze , che sia il politico , la curia, il potente di turno… tutti hanno qualcuno da piazzare in una cooperativa, e pretendono di piazzarlo in un posto di comando, ambito e ben remunerato . Poi succedono i disastri, ma io mi meraviglio di voi che vi meravigliate. Mi ripeto, niente di nuovo sotto il sole, ditemi perchè questo articolo mi dovrebbe far scattare campanelli di allarme….
Queste cose, Silvio, le sappiamo noi. A memoria. Ma non sono tanto sicuro che il meccanismo sia chiarissimo ai soci cooperatori. In ogni caso ripeterle aiuta. Credo.
di questo articolo un passaggio su tutti mi sembra significativo… "cantine tecnicamente fallite anche per l'inadeguatezza degli amministratori"… E qui a parer mio sta il nodo della questione… cooperare per cosa…?! Per fare immobiliare…!? o il fine ultimo da perseguire per una cooperativa dev'essere quello di remunerare i soci…?! Logico è che forme di autofinanziamento vi sono anche in altre forme di cooperative agricole… ma tutte volte al finanziamento di iniziative… pare veramente dell'altro mondo autofinanziare il liquidato ai soci….
Hai centrato il punto Erwin,
amministratori senza neanche la terza media…
amministratori/conduttori di aziende agricole super indebitate…
non sanno neanche farsi i conti in tasca, cosa vuoi che sappiano amministrare cantine sociali…
la cooperazione è in mano a direttori creativi, Isera e Lavis insegna!
Enola ( Wine ) Gay…?
di questo articolo un passaggio su tutti mi sembra significativo… "cantine tecnicamente fallite anche per l'inadeguatezza degli amministratori"… E qui a parer mio sta il nodo della questione… cooperare per cosa…?! Per fare immobiliare…!? o il fine ultimo da perseguire per una cooperativa dev'essere quello di remunerare i soci…?! Logico è che forme di autofinanziamento vi sono anche in altre forme di cooperative agricole… ma tutte volte al finanziamento di iniziative… pare veramente dell'altro mondo autofinanziare il liquidato ai soci….
Enola ( Wine ) Gay…?